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sabato 13 aprile 2013

 

le 366 fosse

visita guidata al cimitero monumentale di santa maria del popolo

 

Sabato 13 aprile la Cooperativa sociale Sire Coop vi invita a partecipare ad un insolito e affascinante itinerario alla scoperta del primo complesso funebre edificato per accogliere le salme della classe meno abbiente della capitale del Regno: il Cimitero Monumentale Di Santa Maria Del Popolo detto delle 366 Fosse.

 

Voluto da Ferinando IV nel 1762, il cimitero fu realizzato da Ferdinando Fuga che scelse un terrazzamento naturale collocato a mezza costa sulla collina di Poggioreale. L’ architettura funebre era funzionale alla "sistemazione di massa" delle numerose salme che, quotidianamente, venivano gettate nella fossa dell'Ospedale degli Incurabili o seppellite senza alcun ordine nelle aree rurali e periferiche della capitale.

Ferdinando Fuga prose un impianto architettonico definito da un lungo edificio in linea che prelude ad un retrostante spiazzo quadrato, a cielo aperto, recintato da alte mura.

 

 

Dalla tessitura diagonale della pavimentazione emergono trecentosessanta pietre tombali. Altre sei sono collocate al chiuso, nella zona corrispondente all'atrio d'ingresso. All’interno delle fosse venivano "gettati" quotidianamente i resti mortali dei poveri ma il tutto veniva fatto seguendo una regola precisa: ogni giorno veniva aperta un’unica fossa che raccoglieva i morti di quel giorno. La fossa a sera veniva richiusa e sigillata e il giorno successivo veniva utilizzata la fossa accanto. In questo modo ogni fossa veniva utilizzata una sola volta all’anno.

 

L’importanza del Cimitero delle 366 fosse, realizzato nell’ambito del progetto di riqualificazione urbanistica voluta dai Borbone, risiede nell’essere il primo cimitero pubblico per i poveri, realizzato al di fuori delle mura cittadine e precedente all’Editto di Saint Cloud al fine di evitare le sepolture in città. Esso  sostituì, infatti, la pratica di sotterrare i morti nelle cavità di ospedali, chiese e grotte, in particolare presso il Complesso degli Incurabili.

 

L Appuntamento con gli operatori Sire Coop è alle 10:30 presso l’Istituto Tecnico Enrico Fermi al Corso Malta, n° 141

La prenotazione è obbligatoria

E previsto un contributo organizzativo

 

   info e prenotazioni  081/6336763 - 392 2863436 - www.sirecoop.it-  cultura@sirecoop.it

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sabato 13 aprile 2013

 

meraviglie barocche, la chiesa dei santi  apostoli:

visita in occasione della mostra “restituzioni, tesori d’arte restaurati”

 

La visita è organizzata dalla Cooperativa Sociale Sire in occasione dell’esposizione nel loro luogo originario, l’altare Pignatelli nella chiesa dei Santi Apostoli,  dei quattro dipinti su rame con le Virtù di Francesco Solimena -  realizzata grazie al programma “Restituzioni, tesori d’arte restaurati” che la Banca Intesa San Paolo, in collaborazione con la Soprintendenza, dedica da oltre vent'anni alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano.

 

Sabato 13 aprile l’appuntamento è alle 16,00 per conoscere la sontuosa chiesa barocca edificata nel cuore di Napoli, in via Anticaglia, lungo l’antico decumano superiore. Secondo la tradizione la chiesa fu fondata nel 468 dC dal vescovo Sotero, forse sulle rovine di un tempio romano preesistente dedicato a Mercurio, ma le prime notizie certe della chiesa si hanno soltanto a partire dal 1530.

 

L’attuale aspetto barocco è dovuto ai lavori di restauro iniziati nel 1609 da Francesco Grimaldi e  finanziati con il contributo di diversi nobili locali. Autore del ciclo pittorico che decora l’intera chiesa è Giovanni Lanfranco, dalla Piscina probatica, in controfacciata, agli affreschi della volta, magistralmente racchiusi in stucchi dorati e rappresentanti storie di Santi Martiri e degli Apostoli.

Allievo della bottega dei Carracci, il Lanfranco operò a Napoli affrescando, ad esempio, la cupola della Cappella del tesoro di San Gennaro, nel Duomo, e la volta della chiesa della Certosa di San Martino, lasciando  testimonianze preziose per lo sviluppo della pittura napoletana dei decenni successivi. Nel cappellone a sinistra del transetto è l'altare in marmo bianco, costruito nel 1635 su disegno di Francesco Borromini: esso rappresenta l'unica opera napoletana progettata dal celebre architetto svizzero-italiano che tante meraviglie ha lasciato tra Roma e Milano. Particolare attenzione meritano anche le sedici tele di Francesco Solimena eseguite tra il 1693 e il 1698 e le quattro tele di Luca Giordano dipinte nel 1692.

 

L Appuntamento con gli operatori Sire Coop presso è alle 16:00 allingresso della chiesa dei Santi Apostoli (largo Santi Apostoli - Napoli)

La prenotazione è obbligatoria

E previsto un contributo organizzativo

 

   info e prenotazioni  081/6336763 - 392 2863436 - www.sirecoop.it-  cultura@sirecoop.it

 

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DOMENICA 14 aprile 2013

 

MISENO E LA GROTTA DELLA DRAGONARA: PASSEGGIATA TRA SACRO E PROFANO

 

Lappuntamento che porterà i visitatori alla scoperta della famosa grotta della Dragonara, ingresso di una grande cisterna che alimentava la villa romana, ora non più visibile, dove venne ucciso l’imperatore Tiberio. Costruita in età augustea, è interamente scavata nel tufo, rivestita di cocciopesto idraulico.

La suggestiva e vasta cavità deve il suo nome al termine tracon, roccioso ma era conosciuta in età medievale come il Bagno del Finocchio, per le abbondanti coltivazioni di quest’ortaggio. La presenza di una fonte d’acqua dolce nota in età medievale fa pensare che questa alimentasse in parte il grande invaso.

La cisterna è divisa in cinque navate da dodici imponenti pilastri che ne sostenevano la volta a botte. Originariamente l’ingresso era possibile dall’alto attraverso tre aperture; le grandi vasche impermeabilizzate, che permettevano la decantazione delle acque piovane prima che entrassero nella cisterna, sono state in seguito utilizzate come sepolture. Questa struttura idraulica era forse anch’essa al servizio della flotta o dell’adiacente villa di Lucullo, che una fonte antica ricorda posta sul colle a guardare «da un lato il mare di Sicilia e dall’altro il Tirreno». In seguito sarebbe stata inglobata nella villa, come testimoniano i resti di peschiere e ninfei, perché la Piscina Mirabilis, l’altra grande cisterna collocata non lontano, era già sufficiente a soddisfare il fabbisogno dei marinai.

La passeggiata proseguirà verso l’antico porto militare della Flotta Imperiale romana, passando per i luoghi di culto come la piccola chiesetta di San Sossio.

 

L’itinerario sarà un vero e proprio viaggio tra mito, storia e natura di una area quella di Miseno che in età augustea (I secolo a.C. - I secolo d.C.) divenne base navale per la rinnovata potenza romana. La scelta di Miseno, col suo doppio bacino e le acque profonde, fu quasi obbligata: intorno alle sponde del “mare morto”, la laguna interna, furono sistemati gli arsenali e sul promontorio venne costruita la cittadina. Miseno divenne sede della principale flotta romana; qui risiedeva l’ammiraglio, il praefectus classis: il più famoso è Plinio il Vecchio, il celebre naturalista morto soffocato dai vapori velenosi durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., a Stabia, dove era accorso con alcune navi per portare aiuto.

 

L’ Appuntamento è alle ore 10:30 presso lo Chalet Giona, Via Dragonara, 8 (Capo Miseno) - Bacoli (Napoli)

La prenotazione è obbligatoria

E previsto un contributo organizzativo

 

   info e prenotazioni  081/6336763 - 392 2863436 - www.sirecoop.it-  cultura@sirecoop.it

 

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DOMENICA 14 aprile 2013

 

visita al palazzo zevallos di stigliano e alla chiesa di santa brigida

in occasione della mostra “restituzioni, tesori d’arte restaurati”

 

Il pomeriggio si aprirà con la visita al Palazzo Zevallos di Stigliano, oggi sede di Banca Intesa Sanpaolo. Costruito per volontà di Giovanni Zevallos nei primi decenni del Seicento su progetto del celebre Cosimo Fanzago, esso rappresenta non solo una fondamentale opera di architettura seicentesca, una parte della storia della città a causa dei numerosi passaggi di proprietà e delle progressive trasformazioni architettoniche, ma anche un importante scrigno di ricchezze. Qui, infatti, è custodita una delle ultime opere di Caravaggio, il Martirio di Sant’Orsola, dipinta qualche mese prima della sua morte. I visitatori incontreranno inoltre, lungo il percorso fra i magnifici saloni del palazzo, le opere della mostra “Restituzioni, tesori d’arte restaurati” realizzata grazie ad un progetto che la Banca Intesa San Paolo, in collaborazione con la Soprintendenza, dedica da oltre vent'anni alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano.

La mostra oltre alle due sedi maggiori, il Museo di Capodimonte e Palazzo Zevallos Stigliano dove sono esposti una parte dei manufatti - appartenenti al patrimonio del Paese e restaurati nello scorso biennio da Intesa Sanpaolo, coinvolge anche altri luoghi della città di Napoli, come ad esempio, il Museo Diocesano, il Museo del Tesoro di San Gennaro e la Cappella del Tesoro e la chiesa dei Santi Apostoli. In Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale partenopea di Intesa Sanpaolo, sono messi a confronto importanti manufatti archeologici provenienti dall’antica Daunia, insieme agli importanti reperti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Trait-d’union tra antico e moderno è un pezzo unico nella storia dell’arte: una scultura in rame e bronzo di Antonio Canova, raffigurante una Testa di Medusa. Successiva tappa del nostro percorso sarà la Chiesa di Santa Brigida fondata come piccolo oratorio nel 1609 sul luogo dove secondo una tradizione popolare pare avesse pregato Santa Brigida in visita a Napoli al tempo della regina Giovanna I d'Angiò. La cupola della chiesa venne affrescata nel 1678 da Luca Giordano con una Ascensione di Santa Brigida al cielo.

 

  Lappuntamento è alle ore 16:00 presso la chiesa di Santa Brigida in via S. Brigida, 1 – Napoli

La prenotazione è obbligatoria

E previsto un contributo organizzativo

 

   info e prenotazioni  081/6336763 - 392 2863436 - www.sirecoop.it-  cultura@sirecoop.it

 

 

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