L’attuale aspetto barocco è dovuto ai lavori di
restauro iniziati nel 1609 da Francesco Grimaldi e finanziati con il contributo
di diversi nobili locali. Autore del ciclo pittorico che decora l’intera chiesa
è Giovanni Lanfranco, dalla Piscina probatica, in controfacciata,
agli affreschi della volta, magistralmente racchiusi in stucchi dorati e
rappresentanti storie di Santi Martiri e degli Apostoli.
Allievo della bottega dei Carracci, il Lanfranco
operò a Napoli affrescando, ad esempio, la cupola della Cappella del tesoro di
San Gennaro, nel Duomo, e la volta della chiesa della Certosa di San Martino,
lasciando testimonianze preziose per lo sviluppo della pittura napoletana dei
decenni successivi. Nel cappellone a sinistra del transetto è l'altare in marmo
bianco, costruito nel 1635 su disegno di Francesco Borromini: esso
rappresenta l'unica opera napoletana progettata dal celebre architetto
svizzero-italiano che tante meraviglie ha lasciato tra Roma e Milano.
Particolare attenzione meritano anche le sedici tele di Francesco Solimena
eseguite tra il 1693 e il 1698 e le quattro tele di Luca Giordano dipinte
nel 1692.
L’
Appuntamento con gli operatori Sire Coop presso è alle 16:00 all’ingresso
della chiesa dei Santi Apostoli (largo Santi Apostoli -
Napoli)
La prenotazione è
obbligatoria
E’
previsto un contributo organizzativo
info e prenotazioni
081/6336763 - 392 2863436 -
www.sirecoop.it-
cultura@sirecoop.it
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DOMENICA 14
aprile 2013
MISENO E LA GROTTA DELLA DRAGONARA: PASSEGGIATA
TRA SACRO E PROFANO
L’appuntamento
che porterà i visitatori alla scoperta della famosa
grotta della Dragonara, ingresso di una grande cisterna che alimentava la
villa romana, ora non più visibile, dove venne ucciso l’imperatore Tiberio.
Costruita in età augustea, è interamente
scavata nel tufo,
rivestita di cocciopesto idraulico.
La suggestiva e
vasta cavità deve il suo nome al termine tracon, roccioso ma era
conosciuta in età
medievale come il Bagno del
Finocchio, per le
abbondanti coltivazioni di quest’ortaggio. La presenza di una
fonte d’acqua dolce nota in età medievale fa pensare che questa alimentasse in
parte il grande invaso.
La cisterna è divisa in
cinque navate da dodici
imponenti pilastri che ne sostenevano la volta a botte. Originariamente
l’ingresso era possibile dall’alto attraverso tre aperture; le grandi vasche
impermeabilizzate, che permettevano la
decantazione delle acque piovane
prima che entrassero nella cisterna, sono state in seguito utilizzate come
sepolture. Questa struttura
idraulica era forse anch’essa
al servizio della flotta o dell’adiacente
villa di Lucullo, che una fonte antica ricorda posta sul colle a
guardare «da un lato il mare di Sicilia e dall’altro il Tirreno». In seguito
sarebbe stata inglobata nella
villa, come testimoniano i resti di peschiere e ninfei, perché
la Piscina Mirabilis, l’altra grande cisterna collocata non lontano, era già
sufficiente a soddisfare il fabbisogno dei marinai.
La passeggiata
proseguirà verso l’antico porto militare della Flotta Imperiale romana,
passando per i luoghi di culto come la piccola chiesetta di San Sossio.
L’itinerario sarà un vero e proprio viaggio tra
mito, storia e natura di una area quella di Miseno che in età augustea (I secolo
a.C. - I secolo d.C.) divenne base navale per la rinnovata potenza
romana. La scelta di Miseno, col suo doppio bacino e le acque profonde, fu quasi
obbligata: intorno alle sponde del “mare morto”, la laguna interna, furono
sistemati gli arsenali e sul promontorio venne costruita la cittadina. Miseno
divenne sede della principale flotta romana; qui risiedeva
l’ammiraglio, il praefectus classis: il più famoso è Plinio il Vecchio,
il celebre naturalista morto soffocato dai vapori velenosi durante l’eruzione
del Vesuvio del 79 d.C., a Stabia, dove era accorso con alcune
navi per portare aiuto.
L’ Appuntamento è alle
ore 10:30 presso lo Chalet Giona, Via Dragonara, 8 (Capo Miseno) - Bacoli
(Napoli)
La prenotazione è
obbligatoria
E’
previsto un contributo organizzativo
info e prenotazioni
081/6336763 - 392 2863436 -
www.sirecoop.it-
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DOMENICA 14
aprile 2013
visita al
palazzo zevallos di stigliano e alla chiesa di santa brigida
in occasione
della mostra “restituzioni, tesori d’arte restaurati”
Il pomeriggio si aprirà con la visita al
Palazzo Zevallos di Stigliano, oggi sede di Banca Intesa Sanpaolo. Costruito
per volontà di Giovanni Zevallos nei primi decenni del Seicento su
progetto del celebre Cosimo Fanzago, esso rappresenta non solo una
fondamentale opera di architettura seicentesca, una parte della storia della
città a causa dei numerosi passaggi di proprietà e delle progressive
trasformazioni architettoniche, ma anche un importante scrigno di ricchezze.
Qui, infatti, è custodita una delle ultime opere di Caravaggio, il
Martirio di Sant’Orsola, dipinta qualche mese prima della sua morte. I
visitatori incontreranno inoltre, lungo il percorso fra i magnifici saloni del
palazzo, le opere della mostra “Restituzioni, tesori d’arte restaurati”
realizzata grazie ad un progetto che la Banca Intesa San Paolo, in
collaborazione con la Soprintendenza, dedica da oltre vent'anni alla
salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano.
La mostra oltre alle due sedi maggiori,
il Museo di Capodimonte e Palazzo Zevallos
Stigliano dove sono esposti una parte dei manufatti - appartenenti al
patrimonio del Paese e restaurati nello scorso biennio da Intesa Sanpaolo,
coinvolge anche altri luoghi della città di Napoli,
come ad esempio, il Museo Diocesano, il Museo del Tesoro di San Gennaro e la
Cappella del Tesoro e la chiesa dei Santi Apostoli. In Palazzo
Zevallos Stigliano, sede museale partenopea di Intesa Sanpaolo, sono messi a
confronto importanti manufatti archeologici provenienti dall’antica Daunia,
insieme agli importanti reperti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Trait-d’union tra antico e moderno è un pezzo unico nella storia dell’arte:
una scultura in rame e bronzo di Antonio Canova, raffigurante una
Testa di Medusa. Successiva tappa del nostro percorso sarà la Chiesa
di Santa Brigida fondata come piccolo oratorio nel 1609 sul luogo dove
secondo una tradizione popolare pare avesse pregato Santa Brigida in visita a
Napoli al tempo della regina Giovanna I d'Angiò. La cupola della chiesa venne
affrescata nel 1678 da Luca Giordano con una Ascensione di Santa Brigida
al cielo.
L’appuntamento
è alle ore 16:00
presso la chiesa di Santa Brigida in via S. Brigida, 1 – Napoli
La prenotazione è
obbligatoria
E’
previsto un contributo organizzativo
info e prenotazioni
081/6336763 - 392 2863436 -
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