La
scalea si sviluppa lungo una prospettiva che unisce idealmente i giardini della
villa comunale con il castello di Arechi ed offre una vista panoramica
sul golfo, il centro storico e la costiera amalfitana. Dopo il
restauro del 2001 nel giardino sono state messe a dimora numerose piante, anche
rare, dando particolare rilevanza a quelle specie citate nel Regimen
Sanitatis Salernitanum e nell'Opus Pandectarum Medicinae, che
venivano usate nel medioevo come piante medicamentose. In particolare
è presente nel
giardino la leggendaria mandragora, pianta che si riteneva avesse poteri
straordinari. Il terrazzamento inferiore quadripartito è
stato utilizzato per sistemare le piante secondo lo schema della teoria
galenica dei quattro umori. In una delle sale di palazzo Capasso
è ospitata la
tisaneria del Giardino dove si potranno degustare le tisane realizzate
con prodotti autoctoni e certificati.
Prenotazione Obbligatoria.
E’ previsto
un contributo organizzativo.
Appuntamento con gli operatori SIRE Coop
ore 9:45
presso Stazione di Salerno (Il
treno da treno Napoli 8:55 - 9:30)
info e prenotazioni
081/6336763 – 392/2863436 -
cultura@sirecoop.it
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domenica 22 settembre 2013
a spasso con
san gennaro: itinerario nei luoghi di devozione del santo patrono
da porta san
gennaro a santa caterina a formiello passando per il duomo di napoli
Itinerario in occasione dell’esposizione delle Sacre Reliquie nel Duomo di
Napoli
Il
percorso guidato sarà incentrato sulla storia del Santo patrono e sulle opere
che secoli di devozione verso san Gennaro hanno lasciato nella città di Napoli.
La visita si svolgerà inoltre in uno dei giorni dell’ottavario, ossia degli otto
giorni successivi al 19 settembre durante i quali avviene, nel Duomo di Napoli,
l’esposizione della reliquia ai fedeli. I partecipanti potranno così
assistere alla cerimonia di venerazione delle ampolle contenenti il sangue del
Santo.
Partiremo da porta san Gennaro: una delle quattro porte superstiti
dell’antica cinta muraria della città, il suo nome deriva dal fatto che di qui
partiva anche l'unica strada che portava alle catacombe
dell'omonimo santo.
Dopo l'epidemia di peste
del 1656
vi fu aggiunta un'edicola affrescata da Mattia
Preti
raffigurante San
Gennaro, Santa
Rosalia e San
Francesco Saverio
che pregano per la fine della peste. Nell'antico vallone della Sanità
vi era, tra l'altro, un cimitero per
le vittime delle numerose epidemie che
colpivano il napoletano. Sulla porta venne apposta allora la figura di San
Gennaro, protettore dei deboli, che guardava nella direzione di coloro che erano
stati sfortunati nella vita terrena ma che sarebbero stati accolti nel regno dei
cieli.
Tappa
successiva sarà la Cappella del Tesoro di San Gennaro: fondata per voto
del popolo napoletano agli inizi del 1600, essa rappresenta, insieme alla
Certosa di San Martino, uno dei simboli del barocco napoletano. Oltre alle
statue in argento dei santi compatroni della città, agli oli su rame,
agli affreschi, Il paliotto d’argento che raffigura la traslazione delle
reliquie di san Gennaro da Montevergine a Napoli avvenuta nel 1497, la cappella
custodisce i tesori più preziosi: le ossa del cranio del Santo, conservate nel
busto-reliquiario in argento dorato donato da Carlo d’Angiò e le
ampolle col sangue che, secondo la tradizione, si scioglie in segno di
benevolenza verso la città tre volte all’anno.
Si
prosegiurà in piazza Riario Sforza, dove si trova la guglia di san Gennaro,
la prima costruita a Napoli dal genio artistico di Cosimo Fanzago, artista di
origini bergamasche che tante opere ha lasciato nella sua città di adozione.
L’opera gli fu commissionata dalla Deputazione del Tesoro come ringraziamento al
Santo per aver fatto cessare l’eruzione del Vesuvio del 1631, miracolo
raffigurato anche in uno degli affreschi della Cappella del Tesoro, nel Duomo
di Napoli.
La
visita si concluderà all’edicola di San Gennaro, che si trova vicino
porta Capuana, all’ingresso della chiesa di Santa Caterina a Formiello. L'opera
fu progettata da Ferdinando
Sanfelice mentre
l'esecuzione fu affidata nel 1706 a Lorenzo
Vaccaro e completata dal
figlio,
Domenico
Antonio,
che portò a termine il monumento scolpendo il busto di San Gennaro, dall'aspetto
bonario, diverso da quello aristocratico che di solito gli si attribuiva.
Prenotazione Obbligatoria.
E’ previsto
un contributo organizzativo.
Appuntamento
ore 16:30 a
porta San Gennaro, piazza Cavour, Napoli
Durata:
2,30 ore circa
info e prenotazioni
081/6336763 – 392/2863436 -
cultura@sirecoop.it
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