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NarteA inaugura Maggio dei Monumenti 2013 con un nuovo evento:
riflettori accesi per “Figli d’‘a Madonna” alla Real Casa Santa
dell’Annunziata
In scena venerdì 3 e sabato 4 maggio 2013 (ore 18:00 e 19:00) per
scoprire l’Annunziata.
Se
esistesse uno strumento in grado di captare le vibrazioni emotive che
una storia può trasmettere, una sorta di rivelatore dell’anima,
sicuramente passando per la Real Casa Santa dell’Annunziata
percepirebbe un inarrestabile sovraccarico: dalla Ruota degli Esposti e
al Succorpo vanvitelliano, un piccolo viaggio tra le storie della
storia, dove passato e presente non sembrano essere tanto lontani.
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In
occasione del Maggio dei Monumenti 2013, con il patrocinio morale
dell'assessorato alla cultura del Comune di Napoli, l’Associazione
Culturale NarteA esibisce un nuovo lavoro: “Figli d’ ‘a Madonna”
è una visita guidata teatralizzata che vuole far conoscere la storia
dell’Annunziata, del Brefotrofio, della Ruota degli “Expositus” e del
Succorpo attraverso queste pièce teatrali, scritte e dirette da
Antimo Casertano, incentrate sull'usanza mai persa dell’abbandono.
L’iniziativa sarà messa in scena, con l’interpretazione dello stesso
Antimo Casertano, le attrici Federica Altamura e Marianita
Carfora, affiancati anche dell’esperta guida di Alessia Zorzenon,
per la prima volta venerdì 3 e sabato 4 maggio con due turni a
disposizione alle ore 18:00 e 19:00, su prenotazione
obbligatoria ai numeri 339.7020849 - 334.6227785. |
Un’altra
data è prevista per venerdì 17 maggio 2013, sempre su prenotazione. Costo
biglietto 10,00 euro.
"Questo
evento pone l’accento sul tema dell’abbandono, una sorta di storia nella storia
raccontata da una voce tra le tante voci, partendo appunto da un gemito, di chi
è stato lasciato proprio in quella ‘Rota’ dell’Annunziata – dichiara Antimo
Casertano, attore, autore e regista di quest’opera targata NarteA – Certo,
non meraviglia di queste storie il rovescio deterministico dell’idea
caritatevole e speranzosa di accoglimento, grazie al mantenimento garantito ai
bimbi dalla Real Casa. Un’insolita deviazione del destino avvenne nel caso dello
scultore Vincenzo Gemito, anch’egli “figlio d’ ‘a Madonna”, per cui il tormento
dell’abbandono trovò conforto ed espressione nell’ estasi creativa, ma che non
bastò a preservarlo successivamente dai fantasmi di una ’follia’ che ne
compromise l’esistenza, accompagnandolo fino alla morte”. |
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Un vagito
insistente, un gemito di un nuovo neonato, sembra echeggiare tra le mura del
cortile della Real Casa Santa dell’Annunziata, stretto tra le braccia di una
nutrice, intenta a consolarlo cantandogli una nenia, come un rituale che da
sempre si ripete all'arrivo di un nuovo “Esposto”. Da dove arriva quella
creaturina che si agita e si lamenta? Quale storia porta con sé? E quale fatale
destino lo attende dopo l’abbandono? E’ questa la storia delle crudeli e misere
origini e del riscatto, di uno dei migliori scultori ottocenteschi, che il
nostro paese possa vantare: Vincenzo Gemito, ’o scultore pazzo, anch'egli
mortificato e abbandonato nella casa del quartiere Forcella.
La
struttura dell’Annunziata sembra risalire al 1316, quando i fratelli Scondito
innalzarono un tempio votivo in onore della Santa vergine Maria e attraverso il
patrocinio della Congregazione della Santissima Annunziata fondarono
un’istituzione d’assistenza per la cura dell’infanzia abbandonata. Infatti, era
proprio un venerdì sera, in coincidenza della processione dei Battenti,
quando fu ritrovato il primo “abbandonato”: da quel momento in poi, sembra che
la voce si diffuse per la città e ogni venerdì era possibile udire un altro
nuovo gemito fuori le porte dell’Annunziata.
Per conoscere le altre
iniziative dell’Associazione culturale NarteA, visitare il sito
www.nartea.com
oppure contattare direttamente l’Associazione (info@nartea.com
- 339 7020849 - 334 6227785).
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