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Pipiriolos, per due
giorni regnano nei piatti di Montresta
Cosa lega Montresta,
un piccolo paese di 550 abitanti in provincia di Oristano, a Cargese in
Corsica e a Itilo in Grecia? E perché questo borgo è famoso per un
particolare tipo di pasta, “Sos Pipiriolos”, dal suono chiaramente
ispanico? Per scoprirlo, basta raggiungere il 10 e l’11 agosto questo
centro sull’altopiano planargese, che dista solo 15 km dalle splendide
spiagge di Bosa e 48 da quelle di Alghero.
Qui la pro loco
organizza la sagra dei “Pipiriolos”, dei lunghi bucatini dalla forma
particolare e dalla superficie rugosa - dovuta alla trafilatura al
bronzo - che trattiene benissimo i robusti sughi che li accompagnano. Il
10 verrà proposta la versione classica del condimento, un sugo fresco
con carne (porchettone o pecora) e formaggio pecorino in abbondanza; il
giorno successivo, invece, sarà la volta della nuova ricetta “s’alzola”
(ovvero “l’aia”), che combina alcuni ingredienti di stagione come i
pomodori secchi e il finocchietto selvatico, con i sapori forti tipici
della terra sarda. |
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La fantasia
sicuramente non è mancata a chi ha coniato il nome di questa pasta di
semola: in sardo, “su pipiriolu” in sardo significa piffero, e in
effetti è quasi inevitabile emettere qualche nota quando si gusta questa
pasta che nei mesi scorsi ha toccato la terraferma deliziando i
visitatori del Salone Nazionale delle Sagre “Misen” di Ferrara. Una
specialità che si ottiene azionando a braccia un torchio fissato su una
base di legno, che consente di trasportarlo per tutto il paese: le
casalinghe preparano l’impasto di farina di semola, acqua e sale che
viene frazionato in lunghi tubi che vengono introdotti nel tamburo del
torchio. Dopo aver riempito questo tamburo, inizia la pressione del
disco di bronzo contro la parte del disco forato e dopo 4 o 5 giri
completi un’altra persona - dopo aver valutato la giusta lunghezza -
stacca la pasta e la adagia sul tavolo per l’essicazione. In tutta la
Sardegna, un torchio di questo tipo viene utilizzato solo a Montresta e
a Ula Tirso: come questa macchina rudimentale sia giunta in questi due
paesi dell’isola, resta ancora un mistero.
Così come resta
avvolta nel mistero la sparizione delle famiglie greche che, nei primi
anni dell’800’, si erano stabilite in questo luogo. Gli abitanti di
allora di Montresta erano stati esiliati dalle terre del Mani, una
penisola del Peloponneso e, dopo essere stati accolti in Corsica nella
zona di Cargese, giunsero in Sardegna. Proprio per comprendere meglio la
diaspora maniota e il filo della storia che lega questi luoghi, da tre
anni si organizzano degli appuntamenti di incontro e di scambio chiamati
“Nostos”, dal greco “il ritorno a casa”. |
Oggi i salti di Montesta si
presentano sostanzialmente com’erano allora. Percorrere la strada provinciale
SP19 da Montresta verso Bosa è una esperienza unica soprattutto per gli amanti
delle due ruote. Nelle giornate d’estate, si può godere di tutti i profumi
tipici dell’isola, circondati da un anfiteatro naturale di macchia mediterranea
e sughere. La grande spiaggia di Bosa Marina, che dista pochi chilometri, con la
maestosa torre aragonese che domina il paesaggio dal colle dell'Isola Rossa, è
senza dubbio una delle più suggestive di tutta la Sardegna.
Info
Località: Montresta – Oristano – Sardegna
Date: 10-11 agosto
Tel: 3408505381
FB:
https://www.facebook.com/pages/Fuoriporta/443250589045999?ref=hl |
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