Domenica 3 febbraio 2013
La bella montagna si eleva a guisa di cono
tra le valli del Taro e del Ceno, tra i territori nell’Appennino
parmense dei comuni di Bardi, Bedonia e Compiano. Vestita nella sua
sommità di praterie e di annosi faggeti, dalle sue balze sgorgano
fresche e limpidissime sorgenti tra cui la così detta “fontana sfogata”.
La visuale da questa vetta supera quella
del Monte Penna.
Infatti nelle giornate di perfetta
trasparenza non è difficile scoprire il mare.
"E attorno nel sereno immenso una corona
grandiosa di giganti che si seguono secondo una curva ovest-sud-est
Monte Ragola, Maturasa, Bue, Penna, Zatta, Zuccone, Gottero, Molinatico
, Orsaro. Poi le Alpi Apunae, il Barigazzo, il Pizzo d’Oca , le montagne
di Bardi, di Morfasso, di Bettola. Lontanissima appare la pianura divisa
dal Po e sopra i vapori dell’orizzonte si intravede fiammeggiare il
Monte Rosa“ (Flora del Monte Pelpi in “La giovane montagna” 1942) Questo
monte maestoso difende dai venti freddi del nord Bedonia e Compiano.
Nella cima si allarga una prateria lunga un chilometro e mezzo che
merita di essere valorizzata anche nella stagione invernale. Infatti nel
versante Nord si conserva a lungo la neve, vi crescono anche fiori rari
, tra cui arniche, orchidee e narcisi. |
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