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Nella galleria di Antonia Jannone,
Olimpia, pittrice per vocazione e giardiniera per "induzione",
racconterà le connessioni tra le sue opere artistiche e quelle
vegetali, dove regole di composizione, forma e colori si mescolano
in una simbiosi vitalistica che si nutre a vicenda e si evolve in
contemporanea. Saranno esposte, infatti, anche alcune delle
tavole più belle contenute nel libro, oltre a una selezione di
altre opere pittoriche messe a disposizione dall’artista.
È nella campagna trevigiana, in un paese
fortemente ancorato alle sue antiche radici, che Olimpia ha trasformato
una terra incolta in un meraviglioso giardino animato dallo
spirito, dalla creatività e dal suo amore. Ha trovato un anonimo e
vecchio fabbricato affacciato su una terra spoglia e gli ha ridato vita
riscoprendo, sotto quei tristi intonaci, l'antica dimora affrescata,
dopo un paziente restauro curato personalmente.
Le sue piante hanno storie a volte
romanzesche, caratteri diversificati, inclinazioni che si esprimono in
un luogo magico tutelato da un genius loci benevolo. Le sue opere, di
piccolo formato, sono distillati di umori vegetali, pensieri poetici,
lampi di colore e pause di ombre colorate. Opere scaturite dalla
simbiosi con il giardino, giorno dopo giorno, ora dopo ora, complice
il grande gelso e il tavolo, le linfe verdi e violetto delle euforbie
hanno sbavato carte pallide. I semi bruniti del finocchio, delle
aquilegie, delle digitali si sono insinuate sotto la tempera bianca.
Foglie nomadi, tranci di steli, pollini e insetti si sono intrappolati
nel vischio del colore. |