Certo, a chi – quorum
ego – s’emozioni al solo pensiero della Magliabechiana o della storica
libreria Seeber, o sia in grado di riandare anche agli odori confidenti
di quella wunderkammer sospesa che è la Specola, i dipinti di Giannoni
offrono una pulsazione affettiva in più. Ma il punto non è questo.
L’artista s’identifica con i suoi soggetti non perché tenacemente
seducenti ma perché ciascuno è, in essenza, un problema pittorico."
(F.Gualdoni)
A fianco a librerie e
biblioteche, borse d'affari, piazze e grandi vedute sulle città - tutti
soggetti che hanno fatto di Massimo Giannoni un artista tanto
riconoscibile quanto conosciuto - nuove tematiche arricchiscono la sua
identificabile iconografia.
Le sue tele,
caratterizzate da un colore sempre più essenziale e un bianco sempre più
protagonista divengono camere delle meraviglie, nelle quali la
raffigurazione delle bacheche di zoologia della Specola (il Museo di
Storia Naturale di Firenze) dimostra come l'artista tragga ispirazione
dal passato, attinga al repertorio e agli stilemi della storia dell'arte
per rileggere il presente, di cui con le sue visioni contemporanee si fa
sempre attento e acuto interprete.
La mostra di Milano
segue in ordine di tempo le altre importanti esposizioni in spazi
pubblici: Mantova, Palazzo della Ragione - Roma, Palazzo
dell'Esposizioni - Firenze, Biblioteca degli Uffizi. |