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FESTA DI SANTA CECILIA - Maddaloni (CE)

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Domenica 24 nov. 2013 ore 11.00 Festa di S. Cecilia 2013 - Chiesa del S. Carmelo via Ponte Carolino nei pressi della Torre dell'Orologio di Maddaloni, organizzata dall'Associazione culturale e musicale Giuseppe Verdi in collaborazione con l'Orchestra della Provincia di Caserta "LUCE".
Direttore/arrangiatore: Luigi Ceci

 

Una testimonianza di continuità della tradizionale festa dei cultori e professionisti della musica continua a mostrarsi nella celebrazione della Festa di S. Cecilia che a Maddaloni da diversi anni ha scelto come sua sede la Chiesa del Carmelo in Via Ponte Carolino nei pressi della Torre dell'Orologio in Maddaloni. Il M° Ceci Luigi, come presidente dell'Associazione Giuseppe Verdi di Maddaloni e Direttore dell'Orchestra della Provincia di Caserta "LUCE", perpetua questa celebrazione nel ricordo di tutti i musicisti che già in passato hanno reso grazie alla loro protettrice con cura a passione. Ricordiamo nel contempo tutti i musicisti della famiglia Grauso e della famiglia Renga, in particolar modo il nostro ossequio e il nostro saluto va al M° Antonio Renga, che precedentemente reggeva le sorti di questa festa. Tutti coloro che amano la musica in tutte le sue espressioni, dal classico al più recente genere, devono sentirsi in dovere di rendere omaggio alla loro protettrice e sono invitati a partecipare alla celebrazione che si terrà questo anno il giorno 24 Novembre 2013.

 

 

Riportiamo alcuni tratti della VITA DI S. CECILIA

 

Clicca per ingrandireLa diffusa devozione popolare verso la vergine e martire romana ha fatto sì che il nuovo calendario liturgico ne conservasse la memoria, pur mancando le testimonianze storiche anteriori al secolo VI, questa devozione e lo stesso patrocinio di S. Cecilia sulla musica sono dovuti alla sua Passio, che è posteriore al 486. In essa la fondatrice del "titolo" della basilica di S. Cecilia in Trastevere viene identificata con una santa omonima sepolta nelle catacombe di S. Callisto e che avrebbe subìto il martirio durante l'impero del moderato Alessandro Severo, verso il 230.

 

II culto di S. Cecilia, - si legge nella Liturgia delle Ore - in onore della quale nel V secolo venne costruita a Roma una basilica, si diffuse ovunque a motivo della sua Passio. In essa Cecilia è apparsa come il modello più perfetto di donna cristiana, che per amore del Cristo ha professato la verginità e ha subìto il martirio.

 

Cecilia, nobile e ricca, si recava quotidianamente ad assistere alla Messa celebrata da papa Urbano nelle catacombe lungo l’Appia, attesa da una moltitudine di poveri, che ne conoscevano la generosità. Cecilia, data in sposa a Valeriano, nel giorno delle nozze, "mentre gli organi suonavano, ella cantava nel suo cuore soltanto per il Signore" (da questo brano della Passio ha avuto origine il patrocinio di Cecilia sulla musica sacra); poi, giunta la notte, la giovane disse a Valeriano: "Nessuna mano profana può toccarmi, perché un angelo mi protegge.

Se tu mi rispetterai, egli ti amerà, come ama me". Al contrariato sposo non restò che accogliere il consiglio di Cecilia, farsi istruire e battezzare da papa Urbano e poi condividere lo stesso ideale di purezza della sposa, ricevendo in ricompensa la stessa sorte gloriosa: la palma del martirio, al quale per grazia divina venne associato il fratello di Valeriano, Tiburzio. Anche se la relazione sembra frutto di pia fantasia, i martiri Valeriano e Tiburzio, sepolti nelle catacombe di Pretestato, sono storicamente accertati. Dopo il processo, riferito con dovizia di particolari dall'autore della Passio, Cecilia, condannata alla decapitazione, ebbe tre ponderosi fendenti dal carnefice, senza che la sua testa cadesse recisa: aveva domandato la grazia di rivedere papa Urbano prima di morire. In attesa di questa visita ella continuò per tre giorni a professare la fede. Non potendo proferire parole, espresse con le dita il suo credo in Dio uno e trino. E in questo atteggiamento l'ha scolpita il Maderno nella sua celebre statua.
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