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Le sue istallazioni
coinvolgono lo spettatore emotivamente sia per l’utilizzo di materiali
che riportano a “momenti informali” sia per le suggestioni cromatiche
dove il segno si trasforma in un’apertura verso altre dimensioni, una
traccia cerebrale, un’essenza emozionale. “Segno – continua
Rapetti Mogol – che perde volontariamente il suo significato
letterale per conquistarne uno più primigenio e universale, che a tutti
appartiene, senza barriere linguistiche o culturali condiviso dalla
sensibilità”. Pensieri legati alla propria contemporaneità, messaggi
trasversali, ferite che non si potranno mai rimarginare, che la sua
“antiscrittura” registra ed esalta in modo non convenzionale. “Scrittura
come traccia della memoria e umano DNA”.
Alfredo Rapetti Mogol
sa che basta dare il nome ad una cosa per farla esistere, ma non si
accontenta e cerca di ri-scrivere, oltre alla propria, la storia
dell’uomo.
Alfredo Rapetti Mogol
nasce a Milano nel 1961. La sua formazione artistica risente del clima
famigliare, dove da generazioni si respirano musica, letteratura,
poesia. Giovanissimo, Rapetti è introdotto dal nonno materno, Alfredo De
Pedrini, Presidente dell'Associazione Arti Grafiche, nell’ambiente
artistico milanese, arrivando a maturare la passione per la pittura,
alla quale si uniscono la formazione presso la scuola del Fumetto a
Milano, le collaborazioni in ambito editoriale, mentre l'esercizio
pittorico viene sperimentato in diverse direzioni, destinate a
confluire, nel 1996, nello studio degli artisti Alessandro Algardi e
Mario Arlati che invitano Rapetti a condividere con loro la ricerca
pittorica. |