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Nelle sale del piano
nobile si può apprezzare l'immaginifica arte pittorica della Pugno con
la sua proposizione “La sapienza delle immagini”, esplicitata in quattro
sale (Materia, Il volto, Il suono, La sapienza), che ripercorre il suo
impegno nella ricerca dell’origine delle immagini e del pensiero.
Disseminati nei vari piani si incontrano invece i personaggi alla
Cervantes realizzati in ferro e altri materiali di recupero dallo
scultore Camiz, e le opere di Roberto Marino tese anch'esse alla ricerca
sul “pensiero della materia” proponendo forme rigorose, a volte
superbamente geometriche, a volte flessuose e seducenti. Le fotografie
di Stefano Giorgi e Roberto Camiz raccontano, in una serie di scatti
rigorosamente in bianco e nero, cosa avviene nello studio degli artisti,
come lavorano, quale è il “prima” delle opere esposte.
Al silenzio delle
immagini si intreccia quindi il suono pensato delle poesie (raccolte in
grandi rotoli sciorinati a terra) di Alessandra Mattei, con il suo
racconto emozionale che, attraverso il recupero di atmosfere mitiche
nella loro accezione lirica, cerca il senso della eccezionalità ed
unicità accidentale dell'esistenza, e di Roberto Chimenti, che si affida
a quel sentire umano che permette alle correnti del non cosciente di
condurlo a trovare ciò che del proprio pensiero risuona con l’idea
espressa visivamente dall’altro. |