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Tutto ciò
causerà equivoci senza fine, con Clara, la vedova, affannata a
barcamenarsi tra amici e parenti del defunto. E quando poi il defunto, a
causa di un fulmine, riprende vita, la stessa Clara dovrà convincerlo a
fingersi ancora morto. Del testo di Campanile rimane il soggetto base,
ma i personaggi e i dialoghi sono del tutto nuovi e costruiti comunque
sempre usando una comicità simile al teatro dell’assurdo, che si rifà
alla letteratura di Flaiano, ai giochi poetici di Rodari, all’umorismo
di Marcello Marchesi.
La storia
rielaborata inserisce altre figure ironiche, paradossali, tutte
costruite intorno al tema della morte, descritta con leggerezza e senza
drammi. L’impostazione registica ha cercato di unire le caratteristiche
del teatro di parola ai giochi di movimento scenico, eliminando la
quarta parete del teatro borghese e rendendo il lavoro più vicino alla
tradizione della Commedia dell’Arte. Nessun realismo per scene e luci,
per distaccarlo dalla commedia borghese classica.
IL CAIO
ESTINTO
liberamente
ispirato al testo di Achille Campanile Il Povero Piero
diretto da
Annalisa Rossi
con
Annalisa Rossi, Paola Vandelli, Sergio Mandato, Alessandro Piccolo,
Silvia Guadagnoli, Franca Vaccaro, Luana Di Marco, Marina Ruberto,
Claudio Ciccone, Maria Frangella, Claudia Forte, Stefania Pederzani
musiche
originali di Claudio Rosati
aiuto regia
Stefania Pederzani
direzione
di scena Bruno Ferrazzi
trucco
Catia Colantoni
costumi
Stefania Donati e Simonetta Marrocchi |