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Nelle medesime
strutture carcerarie, nel versante sud-orientale del castello angioino,
esisteva il braccio “ex ufficiali”, dove vennero rinchiusi i graduati
italiani insieme con i famigerati nazisti Herbert Kappler e Walter Reder,
responsabili, rispettivamente, della strage delle fosse Ardeatine e del
rastrellamento del Quadraro il primo, e degli eccidi di S. Anna di
Stazzema e di Marzabotto il secondo. Un discorso a parte, invece,
meritano coloro che furono incarcerati per motivi di credo religioso nel
carcere militare di Gaeta, in particolare nel castello: i testimoni di
Geova, che vennero trattati alla stregua dei renitenti alla leva, coloro
che non si presentavano al distretto militare per le visite di leva o
non raggiungevano la destinazione assegnata per il servizio.
Oggi, accedere
all’interno del castello inferiore di Gaeta, permetterà di realizzare un
viaggio nella storia della struttura stessa e nelle storie di chi ha
garantito nei secoli la salvaguardia della fortezza o ha svolto servizio
militare all’interno del carcere. Entrare nel castello angioino sarà
l’occasione per ricordare, oltre alle storie di carcerati e carcerieri,
le figure di Federico II di Svevia, che fece costruire un primitivo
castello subito distrutto, Alfonso d’Aragona, l’effettivo costruttore
del castello e Maria Sofia e Francesco II, ultimi sovrani “regnanti” su
Gaeta. |