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LIBRERIA ANTIQUARIA
GONNELLI, Firenze
Acquafortisti e
xilografi italiani della prima metà del ‘900
18 aprile / 17
maggio 2013
a cura di Emanuele
Bardazzi
Inaugurazione 18
aprile
Ore 18
Presentazione del
libro di Francesco Parisi Xilografia italiana
del ’900. Gli artisti e le tecniche
Edito dalla Fondazione
Italo Zetti
Interverrà l’autore
Comunicato Stampa
Da giovedì 18 aprile
sino al 17 maggio 2013 si terrà, all’interno degli storici locali della
Libreria Antiquaria Gonnelli di Firenze, la mostra Acquafortisti e
xilografi della prima metà del ‘900, a cura di Emanuele Bardazzi.
Esposta una cospicua e
preziosa collezione di fogli di valore storico che rappresentano al
meglio i più importanti esponenti di queste tecniche, che videro in
Italia un momento di grande risveglio nei primi del secolo scorso.
Periodo che fu anche costellato di esposizioni particolarmente
significative proprio nella città di Firenze, come le mostre d’incisione
internazionale del 1914 e del 1927 e 1932. |
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Tra gli xilografi è
senz’altro di rilievo lo spazio dedicato ad Adolfo De Carolis,
insegnante all’Accademia fiorentina e maestro indiscusso della rinascita
xilografica in Italia. A De Carolis è dedicato uno spazio di rilievo che
comprende quasi l’intera produzione incisoria con esemplari rari in
prova d’artista. Tra questi spiccano fogli di grandi dimensioni, come
Aurora (1914), una monumentale xilografia a più legni, oppure
Cristo morto (1922). Il percorso artistico di De Carolis xilografo è
quindi ampiamente documentato, dai tempi del “Leonardo” (Eros,
Autoritratto, 1904) fino agli ultimi legni come Olimpo
(1926), passando attraverso le famose scene marinaresche del lido piceno.
Accanto a lui sono
raccolti gli allievi di più stretta osservanza, Antonello Moroni,
Gino Barbieri, Ettore Di Giorgio, progressivamente
indirizzati verso il classicismo fluente, manierista e
neomichelangiolesco del maestro che divenne la cifra tipica del gruppo
nei primi anni Dieci.
Nel 1911 nasceva a La
Spezia “L’Eroica”, la rivista diretta da Ettore Cozzani, principale
baluardo del revival xilografico in Italia, all’inizio quasi totalmente
all’insegna di De Carolis e della sua “Bella Scuola”, dominante alla
prima mostra di xilografia a Levanto nel 1912. A partire da La madre
comparsa in copertina del numero di agosto 1914, irruppero sul
“L’Eroica” le prime xilografie di Lorenzo Viani che nella rudezza
segnica e deformazione espressiva rivelavano forte sintonia con gli
espressionisti tedeschi di Die Brücke. |
Era il momento in cui
scoppiava all’interno della rivista la rottura con De Carolis e i suoi da parte
della Nuova Corporazione degli Xilografi all’insegna di un linguaggio
essenziale, sincero e primitivo, assecondando quello che era ritenuto l’uso più
veritiero e genuino del mezzo xilografico. Proprio alla personalità
rappresentativa di Lorenzo Viani è dedicato un ampio spazio della mostra con
fogli rari, taluni firmati in prova d’artista. Sulle pagine de “L’Eroica” si
alterneranno tutti i migliori incisori su legno della prima metà del secolo, da
Publio Morbiducci a Aldo Patocchi, da Benito Boccolari a
Bruno da Osimo, fino alla straordinaria pattuglia degli xilografi sardi
Mario Delitala, Remo Branca e Stanis Dessy. Dal 1924 al 1926
un’altra rivista, “Xilografia” diretta a Faenza da Francesco Nonni, porterà un
ulteriore contributo alla diffusione e conoscenza di questo mezzo e dei suoi
principali maestri, a partire dallo stesso Nonni con i suoi legni policromi di
gusto giapponizzante e Déco. Delle varie espressioni che nei primi decenni del
secolo caratterizzarono la xilografia italiana il catalogo e la mostra danno
ampio resoconto. I primi anni Dieci avevano dato in Italia un nuovo forte
impulso anche alla pratica dell’incisione su rame. A Firenze nel 1912 su
iniziativa di Carlo Raffaelli, allievo di Giovanni Fattori, veniva creata una
famosa scuola d’incisione come libero corso associato all’Istituto di Belle
Arti, diretta di lì a poco dall’umbro Celestino Celestini. |
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Anche a Celestini e agli
allievi, da Francesco Chiappelli a Betto Lotti fino ad arrivare a
Pietro Annigoni, è dedicato un particolare spazio in questo contesto. Del
maestro sono esposte le sue tipiche acqueforti con vedute di città e borghi
medievali, mentre del pistoiese Chiappelli sfilano le grandi lastre del primo
periodo dominate dal senso scenografico e imponente delle architetture e dagli
effetti drammatici di inchiostratura pittorica.
Nel frattempo si era
costituita con sede a Milano l’Associazione Acquafortisti e Incisori, di cui
facevano parte Vico Viganò, Giulio Aristide Sartorio, Umberto Prencipe, Emanuele
Brugnoli, Carlo Casanova, Giuseppe Graziosi, Giovanni Greppi, Fabio Mauroner,
Emilio Mazzoni Zarini. All’indomani della I Biennale Romana del 1921, si
costituì un’altra famosa associazione, il GRIA (Gruppo Romano Incisori Artisti),
fondato dal sovrintendente alle gallerie e ai musei di Roma, già direttore del
Gabinetto Nazionale delle Stampe, Federico Hermanin. Ne facevano parte
ventiquattro incisori per lo più maestri dell’acquaforte, tra cui Enrico
Arcioni, Vittorio Grassi, Carlo Alberto Petrucci, Umberto Prencipe, Angelo
Rossini, Dante Ricci, Raoul Dal Molin Ferenzona.
Di vari di questi artisti
dediti all’incisione calcografica e di molti altri il catalogo e la relativa
mostra offrono al pubblico esaustiva documentazione.
Inaugurazione:
giovedì 18 aprile ore 17
GONNELLI CASA D'ASTE –
LIBRERIA ANTIQUARIA GONNELLI
Via Ricasoli 6-14r-16r, 50122,
Firenze
Tel 055 268279 – Fax 055
2396812
www.gonnelli.it
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aste@gonnelli.it
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