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Il Mediterraneo, in
andaluso il “Mar adentro”, è il protagonista delle grandi tele di
Roberto Mangù proposte alla Galleria Carifano, a Fano, dal 7 giugno al
24 agosto 2013. La mostra-evento è organizzata da Museo di Santa Giulia
(sede della prima tappa dell’esposizione), co-promossa da Brescia Musei,
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e da Carifano, con il
coordinamento della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, ed è curata
da Véronique Serrano, direttore Musée Bonnard di Le Cannet, e Dominique
Stella.
Mar Adentro evoca anche quel rapporto particolare che l’artista
intrattiene con il Mare interiore che è anche il nostro: il
Mediterraneo. Il suo lavoro, da tempo, s’iscrive in una mitologia
nutrita di coste luminose appartenenti a questo spazio “mitico” che ha
ispirato la nostra civiltà. È uno spazio con cui si sono misurati poeti,
scrittori, cineasti e che ha dato il titolo a canzoni intense e al non
meno intenso film di Alejandro Amenábar.
Aragon scriveva: «Ciò che è stato sarà, purché ce ne ricordiamo».
La mostra propone un percorso nell’immaginario pittorico di Roberto
Mangú, artista di notorietà europea, tramite un seguito di circa 25
opere di grande formato legate, appunto, al suo rapporto poetico con il
Mare Mediterraneo. |
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Di origine andalusa,
Mangú ha il Mediterraneo nel sangue. Cresciuto intellettualmente a
Parigi, ha saputo far convivere la sua doppia natura di mediterraneo e
di figlio dell’“Industria Europea”, nel suo peregrinare giunge a Milano,
il posto giusto per lui dove ha infatti vissuto per anni.
Dall’Andalusia riceve la cultura del mare, la cultura dell’oro, la
cultura della notte e quella del viaggiare. Dalla cultura del Nord
riceve lo spirito e la forza dell’industria.
La somma di queste esperienze e il suo percorso umano, che lo ha portato
a toccare i tre paesi mediterranei ha prodotto in lui e nella sua arte
una visione poetica fortemente identitaria, nella quale l’Italia riveste
la forma di un “Essere in Piedi”.
La pittura di Roberto Mangú si esprime in uno spazio temporale che
appartiene al nostro presente, ma si colloca in una prospettiva
atemporale, designando un «altro attuale» che – secondo la definizione
di Emmanuel Lévinas – interrompe una continuità lineare sia per
inserirsi nella memoria che per proiettarsi nel futuro. Questa certezza,
profondamente insita nell’artista, di provocare il destino della
pittura, data per morta nel secolo passato, ci offre lo spunto per una
riflessione estremamente profonda e attuale sulla nostra sorte. I dubbi
e le incertezze che incombono ogni giorno sugli uomini ci obbligano a
incessanti riferimenti al senso del tempo, come se quest’ultimo
progredisse nell’ineluttabile conseguenza dell’istante che lo precede. |
Roberto Mangú, per le sue origini, per il suo credo, aderisce a
questa eredità luminosa e tragica al tempo stesso, abbagliante e contrastata,
veicolo di tanti sogni e speranze e che egli vede come un vasto territorio
comprendente l’Africa e il cui centro è l’Italia, ricordandosi dei Girasoli di
Van Gogh nei campi di grano della Provenza, di Picasso e di Mirò – che rivolsero
il loro sguardo alle altitudini delle loro origini andaluse e catalane – e di
Nicolas de Staël, quel russo divenuto mediterraneo che soccombette alla
singolarità tragica di questo mare sfracellandosi sulle rocce di Antibes.
Recentemente Mangú è stato invitato dal Musée Bonnard di Le Cannet ad illustrare
in catalogo della mostra Bonnard, dans la lumière de la Méditerranée (Ed.
Hazan, 2011), il suo rapporto identitario e pittorico con il maestro francese al
quale si riferisce: “Noi pittori, e in particolare noi, i figli di Bonnard,
sperimentiamo una singolare situazione che ci conferisce questa duplice
condizione di essere, in quanto pittori, i possibili eroi che rendono visibile
il mondo in potenza, e allo stesso tempo i più sospettati, per una certa doxa
sulla modernità, di utilizzare mezzi retrogradi.”
La mostra Mar Adentro è una riflessione sulla modernità, sull’idea stessa di
pittura in un tempo iconoclasta.
Il catalogo, ripropone il saggio di Roberto Mangú, pubblicato nel catalogo Hazan,
contiene una introduzione di Philippe Daverio, un testo di Véronique Serrano e
un testo di Dominique Stella. |
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Coordinate mostra
Titolo
ROBERTO MANGÙ. MAR ADENTRO
Sede
Galleria Carifano, Palazzo Corbelli
Via Arco d’Augusto 47 – Fano
Durata
7 giugno – 24 agosto 2013
Inaugurazione
giovedì 6 giugno ore 19.00
Galleria Carifano – Palazzo Corbelli
Orari e ingressi
Galleria Carifano
da martedì a sabato h. 18.30 – 21.30
chiuso domenica e lunedì – INGRESSO LIBERO
Visite guidate
su prenotazione
tel. + 39 333 9512 294
Informazioni al pubblico
La Città di Anfione
tel. + 39 333 9512 294
www.creval.it
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