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MARIONETTISTICA F.LLI NAPOLI
Opera dei Pupi – Catania
Praemium Erasmianum 1978 - Amsterdam
4 Gennaio ore 19.30
"NASCITA DI GESU' BAMBINO" Sacra rappresentazione con
Pupi Siciliani di stile catanese
Teatro dei F.lli Napoli - Vecchia Dogana - via Beato
Cardinale G.B. Dusmet, 2 - 95121 - Catania (adiacenze ingresso Porto)
INGRESSO: euro 10 (adulti); euro 5
(bambini)
Nell’attesa dell’avvento del redentore del mondo, San Giuseppe – non
ancora santo – tribola per la maternità di Maria. “Che è , si domanda il
vecchio falegname, “questa gravidanza?” E prega, il pover’uomo, prega
Dio che “dall’alto Empireo/disgombri i suoi sospetti”.
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E giù l’Angelo Guerriero che, se gli fa
la scena dell’Annunciazione, gli complica le cose.
D’accordo, la maternità di Maria è opera dello Spirito
Santo, ma ora c’è il censimento decretato da Augusto e,
rivolto a Maria, il vecchio esclama: “SE da te aspetto
l’Uomo Dio,/come dir potrò che Dio è figlio mio?/Onde
per non turbar l’onor che Dio s’aspetta/si lasci Nazaret
e si parta in fretta”. E va via con Maria.
E’ la “peregrinatio” che attraverso un paesaggio agreste
di contadini siciliani, la coppia divina compirà fino
alla grotta di Betlemme. Ma giungervi non sarà facile.
Il Maligno metterà in opera tutto il suo potere
demoniaco per annientare la “coppia ria/Giuseppe e
Maria”.
Fra gli attoniti pastori, egli, il Signore del Male,
inventa un’ osteria con cibo avvelenato, un torrente in
piena ed altri inganni, affinchè Maria non partorisca,
chè, da colei “nascerà il disinganno delle speranze”
sue. Le prova tutte lui, ma finisce per essere bastonato
dall’ Angelo che brandisce una spada fiammeggiante.
S’era messo in testa di battere l’ Onnipotenza divina,
ma ha fallito tutti i sortilegi ed infine si trasforma
in serpente per fermare Maria davanti la fatidica
grotta, ma quell’Angelo gli scompiglia le carte:
l’agguato infernale diventa il quadro dell’immacolata
Concezione.
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Il Demonio è vinto per sempre ed i
pastori sono invitati al presepe dalla Stella d’Oriente
dove Gesù nasce fra il bue e l’asinello, i re magi e
Peppenino che accoglie il bambinello con la voce ingenua
dell’ eterna speranza dei poveri in un mondo migliore.
La Cantata dei
Pastori: un percorso da Napoli a Catania
Andrea Perrucci (1651 – 1704), autore del trattato
Dell’arte rappresentativa premeditata e
all’improvviso,che è un’esauriente summa teatrale del
secolo barocco, nel 1699 fa rappresentare a Napoli e
pubblica, sotto lo pseudonimo di Casimiro Ruggieri Ugone,
la Cantata dei Pastori, azione sacra – pastorale in
versi .
Il dramma narra le peripezie capitate a S. Giuseppe ed
alla Madonna durante il loro viaggio verso Betlemme,
contrastato dalle potenze infernali che vogliono
impedire la nascita del Verbo Incarnato, novello Lume
che dissiperà le ombre. Al motivo del viaggio della
“bella unione” si intrecciano i contrasti dell’Arcangelo
Gabriele “paraninfo delle eterne nozze”, col titanico
diavolo Belfegor. Il tutto si giustappone in una cornice
bucolica di maniera, dove agiscono pastori, cacciatori e
pescatori dai trasparenti nomi di Armenzio, Cidonio e
Ruscellio. |
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Infine, a
dialogare con tutti, c’è il buffo napoletano Razzullo,
con codino e tricorno, in marsina e “culottes”, scrivano
capitato in Galilea per le operazioni del censimento.
Egli, eternamente affamato, cambia sempre mestiere nella
speranza di riempir la pancia, ma guadagna soltanto
disgrazie e bastonate. Di animo semplice ma generoso,
aiuta come può i due santi pellegrini e si rende degno
di adorare il bambino.
La Cantata appare dunque come un tipico
prodotto del teatro spagnoleggiante in voga in Italia, nel sec. XVII; in un
caleidoscopio barocco di concettismi, metafore, antitesi ed ossimori, vengono
mescolati elementi derivati dalle “comedias de santos” dall’egloga pastorale e
dalla farsa napoletana.
Il dramma è stato rappresentato nei teatri popolari durante le feste natalizie
innumerevoli volte fino ad epoca recente. Nata in ambiente colto e trovate poi
le sue modalità di produzione e fruizione in un contesto popolare, La Cantata si
affermò stabilmente nel repertorio dell’Opra catanese: i pupari la sera del 24
Dicembre interrompevano le puntate del ciclo e mettevano in scena il lavoro del
Perrucci.
Nei teatri etnei il dramma fu sottoposto ad un ulteriore processo di
rielaborazione. Fu dato rilievo maggiore alle scene dell’ angelo e del diavolo.
Gabriele diventò, cavallerescamente, l’angelo armato Michele ed i contrasti
diventarono reiterati duelli dove Belfegor veniva regolarmente vinto dal suo
luminoso avversario che assumeva la posa plastica del S. Michele Arcangelo di
Guido Reni: Se nel dramma originale del Perrucci queste due figure erano
soltanto repliche teatrali di una convenzionale iconografia barocca, immagini
dell’ eterno conflitto tra il Bene e il Male, nei teatri catanesi furono viste
come equivalenti ai paladini cristiani rappresentanti del Bene e ai saraceni
pagani rappresentanti del male. La seconda importante variante apportata dai
pupari etnei fu la sostituzione di Razzullo con Peppininu, la Maschera
tradizionale dell’Opra catanese. Peppininu, anch’egli in livrea settecentesca,
mantiene inalterate tutte le potenzialità comiche di Razzullo, sostituendo il
dialetto catanese al napoletano e mostrando più sottile e fine arguzia.
A far da spalla a Peppenino i pupari catanesi escogitarono le figure della bella
contadina Rosetta e della brutta vecchia bisbetica e presuntuosa.
Parallelamente eliminarono dall’originale del Perrucci tutte le scene dei
cacciatori e dei pescatori che si affiancavano ai pastori.
L’impianto barocco del dramma si prestava alla vocazione scenografica e
scenotecnica dei pupari catanesi. Fedele a questa tradizione è l’allestimento
curato dai Fratelli Napoli che, attraverso l’adattamento di Fiorenzo e
Alessandro Napoli, riesce a restituire l’atmosfera particolare, mista di sereno
stupore ed attonita felicità che si creava nei teatri di quartiere in occasione
di quella serata. La scrittura spettacolare operata dai
Napoli si snoda lungo visioni da sogno e da incubo, soglie che schiudono i
recessi infernali, mutazioni di luogo a scena aperta, torrenti che si gonfiano e
si placano, paradisi che si aprono raggianti di gloria, comete trascorrenti in
cielo, fino al quadro finale del Presepe.
Così, confermando ancora una volta che a teatro ciò che più conta rispetto alla
scrittura drammaturgica è la transcodificazione spettacolare, i pupari catanesi
rendono a modo loro omaggio al Bambin Gesù, sussurrandosi tra le quinte che per
le loro non sarebbe Natale se non rappresentassero la Natività.
Alessandro Napoli
6 Gennaio ore 11.00
"BIMBI & PUPI" spettacolo interattivo con burattini, marionette e
pupi siciliani
a cura di Davide, Dario e Marco Napoli
Teatro dei F.lli Napoli - Vecchia Dogana - via Beato Cardinale
G.B. Dusmet, 2 - 95121 - Catania (adiacenze ingresso Porto)
INGRESSO: euro
10 (adulti); euro 5 (bambini)
Nasce nel 1999 dall’intenzione di voler far accostare il pubblico
dei più piccoli alla forma teatrale dei pupi siciliani, da sempre adatta
esclusivamente agli adulti per le sue tematiche e la sua complessità
drammaturgica. L’incontro prevede un coinvolgente viaggio attraverso il
fantastico mondo dei cantastorie, dei burattini, delle marionette ed in
particolar modo dell’Opera dei Pupi di stile catanese con entusiasmanti saggi
dimostrativi di messinscena. Numerose ad oggi le repliche effettuate.
Presentato con successo nelle Stagioni 2010/11 e 2011/12 di Teatro per le Scuole
al Museo Internazionale delle Marionette “A. Pasqualino” di Palermo. Consigliato
come primo approccio al teatro di figura.
E' gradita la prenotazione allo 095/7678888 TEATRO-MUSEO
MARIONETTISTICA F.LLI NAPOLI - VECCHIA DOGANA
Sede legale e
segreteria organizzativa: via
Marletta, 11 - 95030 - Tremestieri Etneo(CT)
Tel./Fax: +39 095 7513076 - Cell.: +39 347 3034600 ; +39 347 0954526
Sede
laboratoriale: Antica
Bottega del Puparo - via Reitano, 55 - 95100 - Catania
Tel.: +39 095 341052
Museo e Teatro: c/o
Vecchia Dogana - via Beato Cardinale G.B. Dusmet, 2 - 95121 - Catania (adiacenze
ingresso Porto)
Sito internet: www.fratellinapoli.it -
e-mail: fratellinapoli@hotmail.com
Gruppo Facebook: PUPI
SICILIANI DEI FRATELLI NAPOLI
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