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Antiruggine, il
capanon che, a Castelfranco Veneto, Mario e Arianna Brunello hanno
trasformato in fucina culturale alternativa, propone dal 7 al 28 aprile
una originale mostra-istallazione di Euro Pavanetto.
Chi segue l’attività di Antiruggine sa che ciò che il capanon
castellano seleziona per i suoi numerosissimi estimatori è sempre
particolare, assolutamente originale, per contenuto o per approccio.
Particolarissime sono anche le mostre che il celebre violoncellista e
sua moglie scelgono: non più di due l’anno, site-specific, affidate ad
artisti fuori circuito, segreti o meglio nascosti, particolari nella
loro originale creatività.
Questa mostra ne è conferma. Euro Pavanetto per Antiruggine ha accettato
di esporre il suo diario intimo: centinaia di disegni che accostati
svelano fantasie, attenzioni, pulsioni, interessi dell’artista dal 2009
allo scorso 2012. Un singolare, intenso “Diario per matite e grafite”,
con un primo nucleo riferito ai mesi da febbraio a giugno 2009 in cui
l’artista documenta “una specie di pulizia/sgombero di una
soffitta/archivio di immagini cartacee, selezionate e poi catalogate
sotto forma di collages, e che, precedentemente, erano usati come fonte
di dettagli dei dipinti su tela. Il grande accumulo – racconta l’artista
– si è evoluto in un desiderio di usare anche tutta la ricchezza
aneddotica intrinseca alle immagini raccolte, che il disegno ha
consentito in una unificazione e sintesi con il racconto ed il
linguaggio personale”. |
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La seconda parte, che
si pone nell’arco temporale da luglio 2009 a febbraio 2012, “si affida
più a frammenti visivi riciclati o inventati, con solo qualche dettaglio
derivato dal vero, mescolando oggetti simbolici, alcuni presenti nella
produzione pittorica precedente, ad altri nuovi, per ricreare
composizioni, solo apparentemente naturalistiche, di piccoli manufatti
della realtà quotidiana, spesso visti in movimento o in rotazione, che
trascendono dalla loro dimensione realistica diventando una specie di
diario giornaliero”.
Ma, al di là del singolo soggetto, ciò che colpisce è la potenza
complessiva di questa istallazione che fa del Capanon uno spazio
dell’immaginario, un ambiente visivo, proponendo al visitatore
l’immersione totale in una stanza di pensieri grafici
“E’ un diario in bianco e nero, surreale, che – annota Andrea Perego nel
catalogo della mostra – passa attraverso la solitudine metafisica di
Giorgio De Chirico e resta sospeso tra Maurits Cornelius Escher,
riferimento fin troppo immediato, e la stupenda Portrait in black and
white di Tom Jobin suonata dalla tromba di Chet Baker che batte
ossessivamente un vortice di toni/temi ripetitivi e carezzevoli,
strazianti e morbidi. Morbidi? |
Si nel doppio senso che questa parola ha per i bilingui. Per tre
anni Euro Pavanetto ha riversato su carta con un’ossessività da manuale la sua
personale lettura del mondo. Più che un diario è un ritratto, anzi
l’autoritratto di un’anima che racconta episodi o rilegge ricordi e visioni. ”.
Euro Pavanetto, secondo Flora Manzonetto, “gioca a confonder le persone con le
cose. L’inanimato è vivo, il vivo giace spesso inanimato. Il reale sembra finto,
la finzione prende la consistenza di realtà. Precari equilibri, levitazioni
impossibili, cadute rovinose. Le figure umane che vediamo sono reali o solo
riproduzioni di altre riproduzioni, di foto, fantasmi riflessi su superfici
specchianti? Paesaggi effimeri che si sfogliano come vecchie immagini
pubblicitarie consunte dove entriamo solo abbandonando ogni certezza di avere
una corretta percezione dell’immagine....disegni perfetti formalmente ma caotici
nei molteplici e enigmatici significati, dove la connotazione giocosa si spezza
assumendo spesso situazioni angosciose e crudeli quando gli oggetti e le figure
quotidiane finiscono per diventare minacciose come un incubo”.
Euro Pavanetto, veneziano d’origine e di formazione (all’Accademia è stato
allievo di Saetti e di Carmelo Zotti), dopo le prime mostre nella città lagunare
approda a Parigi dove diviene cartoonist, per trasferirsi poi negli Stati Uniti.
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A New York si occupa sopratutto di pittura, con diverse mostre di
oli e disegni, ma lavorando anche come textile designer, creando allestimenti
per Gimbels Brothers e Hitoshi Ninomija, e col gruppo Cloud nell’off Broadway.
Con la moglie Lynn Carver, anche lei artista, vive da alcuni anni in una vecchia
casa tra i boschi dei Colli Asolani, impegnato nella pittura, ma anche come
allestitore di mostre e creatore di costumi. Senza mai tralasciare una passione
segreta: quella per i dagherrotipi, antenati della fotografia, di cui ha messo
insieme una collezione straordinaria, mai esposta al pubblico ma che, a ben
guardare si intravvede anche nella sua produzione d’artista. Segni ovunque
raccolti, metabolizzati e originalmente ricreati.
Euro Pavanetto. Diario per matite e grafite. Castelfranco Veneto,
Antiruggine (Borgo Treviso 158), 7 – 28 aprile 2013. Mostra a cura dell’artista.
Catalogo con interventi di Andrea Perego e Flora Manzonetto. Orario: dal venerdì
al sabato, ore 16 -19, domeniche: 10 – 13 e 16 – 19, gli altri giorni apertura
in concomitanza con le attività di Antiruggine o su richiesta preventiva.
Ingresso libero.
Informazioni:
www.antiruggine.eu
tel. 3472273406
antiruggine@gmail.com
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