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A Brescia si alza il
sipario sull'Età del Rame. L'inaugurazione dell'attesissima mostra è in
calendario per sabato 26 gennaio, alle 17,30 al Museo Diocesano, dove è
allestita. E' la prima mostra sull'Età del rame.
La cerimonia inaugurale prevede il saluto del Prefetto di Brescia, S.E.
Narcisa Brassesco, in veste di Presidente del Comitato Organizzatore
della mostra, di Alberto Folonari, Presidente di Fondazione CAB, partner
dell'esposizione, e di S.E. monsignor Luciano Monari, Vescovo di Brescia
in veste di "padrone di casa".
Ai saluti seguiranno tre interventi. Per primo prenderà la parola il
professor Raffaele C. De Marinis, curatore scientifico della mostra,
quindi ad intervenire sarà Angelo Rampinelli Rota, che dell'esposizione
è l'ispiratore. Concluderà S.E. monsignor Marcelo Sanchèz Sorondo,
Cancelliere dell'Accademia Vaticana delle Scienze, a sottolineare
l'interesse che il mondo scientifico, compreso quello vaticano,
attribuisce all'esposizione. A fare da chairman sarà Elisabetta Conti,
coordinatore organizzativo e "anima" della vasta rassegna. |
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Sin qui l'ufficialità.
Ciò che gli inviati scopriranno dopo i discorsi, e che il pubblico avrà
a disposizione di qui al 15 maggio, è una mostra imponente, frutto di
anni di ricerche, sintesi degli studi che nell'area alpino-padana ma più
estesamente in tutto il territorio nazionale sono stati compiuti
sull'Età del Rame. Qui sono esposti, molti per la prima volta al
pubblico, i reperti tornati alla luce nelle più recenti campagne di
scavo, insieme alle testimonianze che riconducono al territorio
bresciano ma che da questo territorio sono partite per essere accolte al
Pigorini di Roma ed in altri musei e che, per la mostra, ritornano
nuovamente "a casa".
"Occasione davvero unica quindi per conoscere, ammirandone le
testimonianze dirette, un momento cruciale eppure ancora non
sufficientemente noto della storia dell'umanità" è l'opinione del
Presidente Alberto Folonari che, proprio in riconoscimento
dell'importanza di questa mostra ha voluto assicurare l'apporto di
Fondazione CAB.
Le testimonianze esposte sono appunto quelle del periodo della
protostoria noto con l'appellativo "del Rame", che in Italia si è
sviluppato tra il 3400 e il 2200 avanti Cristo, più di cinquemila anni
fa quindi. |
Secoli in cui vengono acquisite importanti innovazioni in campo
tecnologico: innanzitutto una metallurgia pienamente sviluppata in tutti i suoi
processi dall'estrazione del minerale e dalla riduzione del metallo fino alla
produzione di manufatti (armi, attrezzi da lavoro, ornamenti) mediante fusione e
colata in stampi; inoltre lo sfruttamento della forza di trazione animale grazie
all'aggiogamento del bue, l'invenzione della ruota e dell'aratro, la costruzione
dei primi carri a quattro ruote..
Lo sviluppo della metallurgia non ha determinato un declino della produzione di
manufatti in selce scheggiata o in pietra levigata, anzi in questo periodo si
sono prodotti cuspidi di freccia e pugnali in selce di accuratissimo ritocco
piatto bifacciale.
Tra le altre caratteristiche delle culture europee dell'età del Rame grande
importanza riveste l'emergere della figura del guerriero correlata alla
formazione di differenze sociali e di ruoli di potere e controllo, come
testimoniano i dati provenienti dai contesti funerari e dall'iconografia
figurativa delle statue-stele e delle statue-menhir e composizioni monumentali
dell'arte rupestre, in particolare quella della Valcamonica in provincia di
Brescia.
Con la Valcamonica, ad essere protagonista della mostra saranno altri
insediamenti bresciani, in primo logo quello di Remedello, sito tra i più
importati del Rame in Europa. |
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Una ampia sezione è poi riservata al "testimonial" più celebre di
questo periodo, Ötzi, il cacciatore-guerriero la cui mummia è stata
ritrovata sul Similaun, al confine tra Italia e Austria. Del celeberrimo
guerriero saranno in mostra, una copia perfetta della mummia e agli attrezzi
ritrovati accanto al corpo.
La mostra, e il monumentale volume di approfondimento che l'accompagna, saranno
anche l'occasione per fare il punto su quanto le più recenti indagini
scientifiche hanno svelato della mummia.
"Non si può parlare di un catalogo della Mostra - annota opportunamente il suo
ideatore Angelo Rampinelli Rota - ad essere pubblicato, a corredo della grande
esposizione, è un ampio volume di studi, la summa aggiornatissima di quanto è
emerso intorno a questo fondamentale momento storico".
Elisabetta Conti, coordinatore organizzativo, ne sottolinea soprattutto la
valenza didattica: le scuole saranno ammesse gratuitamente alla mostra e ne
trarranno non poco profitto: sia per la spettacolarità e insieme scientificità
assolute della rassegna, sia per le iniziative tecnologiche (touch-screen,
olografico, filmati) per illustrare le diverse fasi della fusione del rame, per
ripercorrere la carta d'identità di Otzi o ancora per rivivere l'ambiente
dell'Età del rame; sia per le iniziative didattiche, con schede per la
rivisitazione della mostra o percorsi nel sito, ideati proprio per trasformare
la mostra in un momento di avvicinamento alla storia. Non a caso la mostra gode,
oltre che dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del patrocinio
ufficiale dell'Ufficio Scolastico per la Lombardia, insieme a quello di numerose
altre Istituzioni tra le quali il FAI.
"Esprimo vera soddisfazione, conclude SE il Prefetto di Brescia, Presidente del
Comitato Organizzatore, perché lo sforzo, imponente e complesso, che ci ha
consentito di concretizzare l'ambizioso progetto di questa mostra, ha sortito
risultati di eccellenza. Mettiamo a disposizione di specialisti ma anche e
soprattutto di tutto il pubblico, una mostra importante, affascinante e che sa
proporsi su più piani, coniugando massima scientificità a capacità divulgative e
formativa".
La mostra si potrà ammirare tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18,
esclusi i mercoledì. Per informazioni è disponibile il bel sito
dell'esposizione:
www.etadelrame.it;
per prenotazioni e visite guidate: tel. 030.40233 o
segreteriaetadelrame@gmail.com |
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