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Romeo e Giulietta
di
William Shakespeare
traduzione di
Massimiliano Palmese
con (in ordine
alfabetico) Giovanni Anzaldo (Romeo), Fabio Bussotti (frate Lorenzo),
Mauro Conte (Mercuzio), Riccardo Francia (Benvolio, Baldassarre), Fabio
Fusco (Principe della Scala, Pietro), Gloria Gulino (Giulietta), Simone
Pieroni (Capuleti), Serena Mattace Raso (Balia), Nicolò Scarparo
(Montecchi, frate Giovanni)
scene Alessandro Chiti
- costumi Mariano Tufano
musiche originali
Marco Podda - maestro d’armi Francesco Manetti
uno spettacolo di Giuseppe Marini
Al Teatro Duse
la storia degli amanti "nati sotto cattiva stella" del Bardo rivive
ancora una volta sul palcoscenico da venerdì 8 a domenica 10 marzo.
“Romeo
e Giulietta”
di Shakespeare con la regia di Giuseppe Marini è una versione solo
apparentemente classica che parla alle nuove generazioni attraverso un
cast preparato e una traduzione che valorizza gli eterni versi
shakespeariani.
L'opera di
Shakespeare, la più "giovanile" delle sue tragedie è al tempo stesso la
più popolare e amata. La vicenda d'amore dei due giovani appartenenti
alle famiglie rivali Montecchi e Capuleti, una favola d'Amore e Morte
amara, ambigua, visionaria, crudelissima, ambientata a Verona.
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Al centro di “Romeo
e Giulietta”
la vicenda romantica di due giovani veronesi che si amano contro il
volere e l’odio storico delle loro due famiglie, la tragedia di due
adolescenti intrappolati nel loro destino che ‘teatralizzano’ il loro
amore come nei manuali. Gloria Gulino, che interpreta Giulietta,
è bolognese di nascita e diplomata all’Accademia Nazionale di Arte
Drammatica “Silvio D’Amico”, Romeo è Giovanni Anzaldo, Premio Ubu
nel 2010 come miglior attore 2010 under 30 per lo spettacolo “Roman e il
suo cucciolo” di e con Alessandro Gassman, al suo fianco anche nel film
“Razzabastarda”. La fedele traduzione in versi di Massimiliano Palmese
restituisce un copione in rima che Giuseppe Marini, nella sua
forte linea registica, fa recitare senza retorica ma con naturalezza e
semplicità. E’ esplicito il richiamo a Tim Burton soprattutto nei
costumi di Mariano Tufano, ma anche nelle scene di Alessandro Chiti in
cui è preponderante l’uso del nero e oro, simboli di ricchezza e al
tempo stesso di morte, che rendono la città di Verona una città-cripta.
NOTE DI REGIA di
Giuseppe Marini
Con Romeo e
Giulietta, Shakespeare porta in scena la più alta e suprema
indagine poetica sulla vera natura dell’Amore e, insieme, una profonda
meditazione sulle insidie del linguaggio, incapace di contenere e
rappresentare il Reale, (What’s in a name? fa pronunciare alla
sua giovane protagonista) quindi, in ultima analisi, sulla propria Arte. |
Un amore che muore della
propria irriducibilità, del proprio “troppo”. Un amore “nato sotto cattiva
stella” che, al suo primo apparire, incontra e copula con l’ombra della morte,
perché soltanto la morte e la tragedia (per due adolescenti che adeguano il loro
sentimento a un codice iperletterario – il Libro – in cui rovinosamente
inciampano) attendono e ispirano una passione talmente pura e assoluta da non
sospettare neppure la possibilità del calcolo, del compromesso, della
convenienza.
La morte, dunque, è presente e
operosa in questa prima vera tragedia di Shakespeare e rivela sin da subito qual
è l’oggetto preferito del suo assalto: i giovani, fiori prematuramente recisi
nel loro desiderio erotico più intenso, nel pieno del loro tumulto ormonale, nel
più dilagante trionfo di vita, di passione, di sensi. Nella “bella” Verona del
Prologo, una città-tomba dilaniata da risse, duelli, da un odio violento, di cui
non si conoscono neanche più le ragioni d’origine, ma che ferve di vita, di
movimento, di banchetti, di feste, di balli, di maschere… di Teatro, non c’è
spazio per i giovani e per l’Amore.
Romeo e Giulietta potranno
finalmente stare insieme, ma soltanto in una cripta, in una sorta di macabro
legame eterno, raggelato e “premiato” dalle insulse statue d’oro che la
dabbenaggine mercificante del Potere e degli Adulti erigerà a loro ricordo.
Giuseppe Marini
Prevendite disponibili presso
la biglietteria del teatro (da martedì al sabato dalle 15 alle 19) e nei punti
prevendita Vivaticket.
Biglietteria: Via Cartoleria,
42 | tel. 051 231836
biglietteria@teatrodusebologna.it
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