L’atmosfera del castello di
Victor Von Frankenstein, del laboratorio e degli altri ambienti è ricreata dalle
scenografie disegnate da Gabriele Moreschi. Le coreografie di Gillian Bruce, che
spaziano dal tip-tap all’energia del travolgente quadro “Transilvania Magica”,
esaltano il ritmo dei numeri musicali e ripropongono, in un mix perfetto di
tecnica, virtuosismi e interpretazione, la comicità che accompagna gli
spettatori in due ore di spettacolo.
Un altro capolavoro del
musical della Compagnia della Rancia.
Prevendite
biglietti
presso la biglietteria del teatro EuropAuditorium in Piazza
Costituzione 4 a Bologna (orario di apertura dal lunedì al sabato dalle 15 alle
19), presso il Circuito VIVATICKET-CHARTA e il Circuito TICKETONE, i punti
d'ascolto delle IperCoop e le prevendite abituali di Bologna e con carta di
credito
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Per informazioni: 051 37.25.40
– 051 63.75.199
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ROBERTO COLOMBO –
Frederick Frankenstein
Da sempre curioso del “midollo
della vita”, dopo la laurea in Architettura cerca il suo modo di comunicare. Si
forma come attore allo studio laboratorio di Raul Manso e presso lo Studio De
Fazio di Roma. Il primo ruolo è Laerte in “Amleto”, poi Fabrizio in “La
locandiera” per il Teatro Sociale di Busto Arsizio, sua città natale. Ama
visceralmente il teatro e scopre nella danza la sua salvezza fisica e
intellettuale: ballet, modern, contemporaneo, tip tap. Studia la tecnica del
canto, infinita vibrazione di voce e movimento. È solista nel gruppo gospel di
L. Fedele (2002/03). Si diploma alla MTS di Milano nel 2003 e proprio in
quell’estate comincia la sua prima grande esperienza nel mondo del musical con
la Compagnia della Rancia: per tre stagioni è Sonny nel mitico “Grease”. Duca
del Moulin Rouge in “Les Folies De Paris” per l’Accolita del Trabattello
(2004/05). Nel 2005 è Billy Crocker in “Anything Goes”. Cambia scuola: stavolta
“Fame” come Mr. Myers. Il 2006 inizia con una storia che ama alla follia, “Rent”:
Nicoletta Mantovani lo sceglie per il ruolo di Steve. Continua il suo viaggio
come attore – performer; nel 2007/08 è al teatro Brancaccio con il M° Proietti
nel varietà “Buonasera” e interpreta l’Arcivescovo Salviati in “Il principe
della gioventù” con le musiche del M° Ortolani, regia del M° Pizzi. Poi “Il
giorno della tartaruga”, un grande omaggio a Garinei e Giovannini. È stato un
onore aver interpretato il ruolo di Bobby nel musical dei musical: “A Chorus
Line” (2008/09), esperienza terribilmente... perfetta! e non crede ancora che un
altro sogno si sia avverato: quanti treni ancora da prendere, Sghemboexpress in
“Cats” … da brividi! Ringrazia di cuore tutte le anime che vivono il suo
percorso, che ha cercato di ricompensare con tanti giorni felici... ”Happy Days”
(2011/12).
Sinossi - PRIMO ATTO
Siamo negli anni ‘30, in un
piccolo villaggio dei Monti Transilvani. I paesani stanno sfilando in un corteo
funebre, ma alla fine si rallegrano per la dipartita dello scienziato pazzo Dr.
Victor von Frankenstein. L'Ispettore Kemp rovina la festa rivelando l’esistenza
di un nipote di Victor: Frederick, preside di anatomia in una rinomata
Università newyorchese, ma Ziggy, lo scemo del villaggio, convince la comunità
di quanto sia improbabile il suo arrivo nel paese ("Che felicità in città").
A New York, Frederick si
vergogna del proprio antenato tanto da sostenere che il suo cognome si pronuncia
“Frankenstiin”, e insegna ai suoi allievi le meraviglie della scienza cerebrale
("Il Cervello"). Quando gli annunciano di aver ereditato le proprietà dell’avo,
è obbligato a recarsi in Europa e a salutare la fidanzata Elizabeth Benning, con
la quale finora ha intrattenuto solo rapporti platonici ("Non toccarmi").
Arrivato in Romania, Frederick incontra l’aiutante gobbo Igor (che si pronuncia
“Aigor”, non vi pare?) eccitato di riprendere con lui gli esperimenti del nonno,
nonostante il disinteresse di Frederick (“Di nuovo al suo fianco”). Ha già
persino ingaggiato Inga, un’assistente di laboratorio dal curriculum molto
interessante, che durante il viaggio in un carro, anche grazie al suo jodel
mozzafiato, convince il Dottore a ‘rotolarsi’ con lei nel fieno (“Fieni nel
fieno”). Arrivati al castello incontrano la misteriosa (e inquietante,
soprattutto se siete dei cavalli) Frau Blücher. Assopitosi durante
un’appassionante lettura, Frederick riceve in sogno la visita del nonno e degli
altri antenati che lo incoraggiano a costruire mostri secondo la tradizione di
famiglia ("Entra nella ditta”). Viene svegliato da Inga, e dopo una difficile
esperienza con una candela, trovano il passaggio segreto verso il laboratorio
del progenitore, seguendo le note di un violino che scoprono essere suonato da
Frau Blücher. La governante rivela quanto i suoi rapporti con il defunto datore
di lavoro fossero puramente professionali (“Era il mio boyfriend”) e leggendo
gli appunti dello scienziato, Frederick decide di proseguire i suoi esperimenti
di rianimazione di tessuti umani morti. Dissotterra un grande cadavere aiutato
da Igor (che nonostante un imprevisto temporale non perde l’ottimismo), proprio
mentre gli abitanti vengono messi in guardia dalla presenza di eventuali
tombaroli (“La legge”).
Igor si occupa di trovare un
cervello, e la creatura viene finalmente creata (“Vita”) ma appena si sveglia dà
in escandescenze, tanto che gli devono somministrare del sedadavo... ooops...
sedativo. Il Dottore scopre infatti che per colpa di Igor ha messo “un cervello
abnorme in un bestione alto almeno due metri e mezzo, e largo come un armadio a
due ante”. L’Ispettore Kemp viene al castello per investigare, fingendo di dare
il benvenuto a Frederick ("Felcome"), ma Igor inventa un diversivo danzante
("Transilvanica Magica") mentre Frau Blücher libera incautamente il Mostro, che
scatena il panico.
SECONDO ATTO
Tutti vanno in cerca della
creatura ("Fuggì") mentre Inga convince il Dottore a distrarsi un po’ ("Ascolta
il cuore") e i due vengono sorpresi da Frau Blücher e Igor mentre sono impegnati
in un esperimento di anatomia mai provato da Frederick. Proprio in quel momento
Elizabeth decide di fare un’improvvisata al fidanzato (“Sorpresa”) che riesce a
convincerla che con Inga intreccia solo normali rapporti di lavoro. Intanto, il
Mostro viene ospitato da un eremita cieco di nome Abelardo, la cui accoglienza
troppo calorosa lo fa fuggire (“Qualcuno”). Frederick lo ritrova e si chiude in
una stanza con lui, convincendolo che presto sarà amato e rispettato da tutti
(“Sarai una star”). La creatura viene presentata al Teatro del paese e si
dimostra capace di seguire le istruzioni dello scienziato, prima camminando, e
poi cantando e ballando sulle note di"Puttin' on the Ritz" di Irving Berlin, ma
le luci della ribalta lo spaventano e fugge ancora una volta portando con sé
Elizabeth. La donna, dapprima terrorizzata, viene conquistata dal mostro, che sa
colmare in profondità il suo vuoto interiore: tra i due è amore ("Profondo")!
Attirata nuovamente al castello, la creatura viene sottoposta da Frederick a un
esperimento con il quale vuole trasferire la sua intelligenza nel cervello del
mostro, ma l'operazione viene interrotta dall'arrivo di Kemp e dei paesani. Solo
il mostro si risveglia: ora è intelligentissimo e riesce a rianimare Victor,
giusto in tempo per essere giustiziato da Kemp per l'omicidio di Elisabeth.
Ma all'improvviso la donna
arriva, per la delusione dei paesani costretti ad annullare l'esecuzione, e
dichiara il suo amore alla creatura, che le chiede di sposarlo. Matrimonio in
vista anche per lo scienziato e Inga, che annunciano di voler dar vita ad altri
mostri: ai paesani non resta che fare baldoria a casa di Kemp, con un pezzo di
pan di Spagna e un po' di vino! ("Finale").
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