Lo scenario
che si apre al visitatore è affascinante: da un lato Bobbio (PC),
adagiata sul fondovalle, e il nastro azzurro della Trebbia, dall'altro
l'arco scintillante delle Alpi; da una parte l'Appennino ligure-emiliano,
dall'altra i contrafforti che scendono verso la pianura padana e le
città che vi si stendono.
Da Bobbio e
da Varzi (PV)
le strade salgono inizialmente tra dolci declivi disseminati di casali e
piccoli nuclei; rimontano le pendici più ripide, ammantate da dense
boscaglie, e giungono al Passo Penice (1.149 metri). Da qui si stacca la
strada che porta verso la vetta del Monte; qui vi è il Santuario
dedicato al Nome di Maria. Il culto cristiano sul Monte Penice risale,
verosimilmente, al secondo decennio del secolo VII.
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STORIA: La chiesa in vetta al Monte Penice
venne fondata in epoca altomedievale.
Nel 622, il
re longobardo Adiuvaldo e la madre Teodolinda venuti a Bobbio a visitare
la tomba di San Colombano (m. 615), salirono al Monte: è possibile che
sulla montagna vi fosse testimonianza delle parentesi di solitudine
dalla comunità e di rigida astensione dal mondo del monaco irlandese.
La prima
testimonianza certa della esistenza di un luogo di culto sulla vetta del
Monte Penice risale al settimo decennio del secolo XI.
L'antico
titolo della chiesa fu quello della «Madre di Dio», che in seguito si
fuse con quello del «Nome di Maria». |