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Volevo però dare, sia
pure con un solo segno, il senso della storia che è passata.
Renato Guttuso
Se Pier Paolo Pasolini è stato il neorealista della parola, mentre
Federico Fellini e Vittorio De Sica hanno portato il neorealismo al suo
culmine sul grande schermo, Renato Guttuso è il maggiore esponente del
realismo in pittura. Attraverso l'attentissima selezione di opere del
Maestro riunite nella mostra realizzata dall'Assessorato Istruzione e
Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta e ospitata al Museo
Archeologico Regionale di Aosta, curata da Flaminio Gualdoni con Franco
Calarota, il visitatore potrà instaurare di persona un dialogo con
l'opera di un artista che cerca la verità proprio nella relazione con il
suo pubblico.
La mostra riunisce oltre 50 opere primarie di Guttuso, dalla nature
morte della fine degli anni '30 e dei primi '40 al drammatico
Partigiana assassinata, 1954, dal visionario Bambino sul mostro,
1966, all'epico Comizio di quartiere, 1975. |
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Scrive Flaminio
Gualdoni nel saggio introduttivo al catalogo: "Ora che l'ideologia
dell'avanguardismo a ogni costo cede il posto a riflessioni meditate sul
secondo dopoguerra, la scelta ispida di Guttuso, un'aristocrazia formale
attenta allo stesso tempo alle ragioni essenziali del comunicare,
conferma che il senso della storia può essere continuità e non rottura,
far nuova la sostanza dello sguardo e non la pelle del far vedere,
riportare l'umano al centro del discorso e non limitarsi a un'arte che
parli solo d'arte".
Profondamente coinvolto nel clima sociale e politico del suo tempo,
Renato Guttuso è tra le coscienze più autorevoli dell'arte del secondo
dopoguerra.
Sin dalla metà degli anni '30 la sua scelta è chiara, in nome di una
figurazione che da un lato recuperi in modo critico l'identità antica
della pittura, la sua capacità di farsi racconto ed emblema, e
dall'altro sia lo specchio critico di un rapporto intenso, lucido,
drammatico anche, con la storia.
La precoce scelta antifascista, l'adesione al movimento comunista, ne
fanno l'interprete maggiore di un realismo che non è scelta retorica e
celebrativa, ma testimonianza critica del proprio tempo, del presente
individuale e collettivo, di cui restituire una verità possibile. |
"Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come
nella vita, consiste nella verità", scrive Guttuso. E ancora: "Sempre ha
contato, soprattutto, per me il rapporto con le cose. Trovare, o credere di
trovare questo rapporto (naturalmente non stabile né fisso) ha significato, in
qualche modo, tentare la possibilità di comunicare tale rapporto. Un'arte senza
pubblico non esiste".
Colta tanto quanto antiintellettualistica, la pittura di Guttuso sceglie temi di
genere, dalla natura morta al ritratto al nudo, fondendo registri che vanno
dall'amore per il Rinascimento e il Seicento all'umore popolaresco, dalla
sintesi formalmente forte alla narratività, dall'evidenza potente delle cose
all'allegoria.
La sua è, anche, partecipazione piena al dibattito delle avanguardie, di cui ha
piena consapevolezza ma che sempre guarda da un punto di vista di piena,
rivendicata autonomia.
Riflette sull'espressionismo, instaura un dialogo serrato con Picasso e le sue
sintesi brucianti, polemizza con il disimpegno etico delle correnti a lui
contemporanee, perché per lui la realtà "è un rendiconto di ciò che la realtà è,
di ciò che è dell'uomo". |
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RENATO GUTTUSO. Il Realismo e l'attualità dell'immagine
Aosta, Museo Archeologico Regionale, Piazza Roncas 12
27 marzo - 22 settembre 2013
Mostra realizzata da: Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma
Valle d'Aosta. A cura di: Flaminio Gualdoni con Franco Calarota
Orario: dal martedì alla domenica 10.00 - 18.00. Lunedì chiuso.
Produzione e organizzazione della mostra: Anonima Talenti Srl
Catalogo Silvana Editoriale
Per informazioni:
Assessorato Istruzione e Cultura
Attività espositive: tel. 0165.274401
E-mail:
u-mostre@regione.vda.it
Internet:
www.regione.vda.it
In collaborazione con: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo - Padova
tel. 049.663499
gestione1@studioesseci.net
www.studioesseci.net
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