Martedì sera ad Albignasego l’ultimo
Sonderkommando italiano si racconta in un documentario e di persona
“Ho lavorato ai forni crematori e nella
camera a gas”
Martedì 19 novembre alle 21 in Villa
Obizzi (Albignasego, via Roma 163) Enrico Vanzini (91 anni il 18
novembre) rivivrà i 7 mesi di prigionia nel lager di Dachau dove per 15
giorni le SS lo costrinsero a riempire di morti i forni crematori.
Enrico lo racconterà di persona e nel documentario di un’ora, "Dachau.
Baracca 8 Numero 123343", regia di Roberto Brumat.
La serata a ingresso libero, organizzata
dall’Associazione Carteggio di Padova in collaborazione con la Pro Loco,
ripercorrerà l’esperienza di Enrico prigioniero dei tedeschi dopo la
cattura ad Atene nel settembre 1943, il tradimento della ragazza
milanese che lo consegnò alla Gestapo, ma soprattutto il dramma del
campo di concentramento fino all’arrivo degli americani. A Dachau
Enrico, 22 anni, patì percosse e privazioni e vide morire i suoi
compagni: di fame e di malattie, ma anche di botte, per gli esperimenti
su cavie umane, oppure uccisi a colpi di mitra, da iniezioni di benzina
o col gas. Per 60 anni ha taciuto questi orrori perché riviverli era
troppo doloroso.
Dal documentario trasmesso da RaiStoria
e presentato fuori concorso alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia,
è stato tratto il libro L’ultimo Sonderkommando italiano, curato
da Roberto Brumat (Rizzoli) e pubblicato il 16 ottobre. |