MOSTRA: LA
PIETRA E IL LEONE - Vicenza
La pietra e il leone
San Pietro e san Marco nell'Oriente cristiano
Icone dalla collezione Intesa Sanpaolo
Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari
5 giugno - 10 ottobre 2010
Apertura
della mostra
Sabato 5 giugno
Ore 12.00
Gallerie di Palazzo Leoni Montanari
Contrà S.Corona 25 - Vicenza
Seguirà raffinato cocktail
Comunicato Stampa
Una preziosa mostra dossier, su un tema particolarmente intrigante, per invitare
alla scoperta di quella che è la più importante collezione di icone russe in
occidente, ed una delle più importanti al di fuori della Russia. Il tutto in un
Palazzo, il Leoni Montanari di Vicenza, dal 1999 sede museale di Intesa Sanpaolo,
che di per sé meriterebbe una visita sia per la qualità architettonica
dell'edificio, capolavoro del barocco europeo, sia per le collezioni d'arte che,
icone a parte, offre al pubblico.
A proporre il tutto è Intesa Sanpaolo nell'ambito dei propri Progetti per la
Cultura.
La mostra dossier (dodici preziose tavole) è quella riservata alle icone che
hanno per soggetti i santi Pietro e Marco, personaggi che nell'iconografia
dell'Oriente cristiano sono rarissimi, al contrario di quanto avviene nella
Cristianità occidentale.
Nel mondo ortodosso, Pietro e Marco, anche quando raramente vengono raffigurati,
lo fanno da comparse o da comprimari.
Assenze, o carenze, riconducibili alla storia della Chiesa d'Oriente, al suo
distacco dalla Chiesa di Roma di cui il primo, Pietro, fu il fondatore e il
secondo, Marco, il discepolo e l'interprete privilegiato del primo. Ben diverso,
naturalmente, è il "peso" di queste due figure in tutto l'Occidente cristiano e,
per quanto riguarda in particolare Marco, nelle due sponde dell'Adriatico, il
mare veneziano.
Anche se nelle tradizioni figurative bizantina e russa i due personaggi figurano
come presenze molto discrete, la loro immagine compare in posizione di rilievo
in un gran numero di composizioni a tema sia narrativo che iconico e allegorico.
Se san Marco è frequentemente raffigurato sulle porte regali delle iconostasi
assieme agli altri evangelisti e più occasionalmente nelle icone dell'ordine
della Deesis, una funzione di primo piano gli è attribuita in soggetti di
più denso contenuto teologico come la Madre di Dio del roveto ardente o
I frutti della Passione di Cristo. Pietro è una presenza imprescindibile
in tutta una serie di raffigurazioni di eventi evangelici e svolge un ruolo
preminente, in particolare, nella scena della Trasfigurazione, in cui
compare come spettatore privilegiato della rivelazione della divinità di Cristo,
nella Lavanda dei piedi, dove occupa generalmente il centro della
composizione, e nella rappresentazione di Pietro al Sepolcro vuoto, in
cui il principe degli apostoli è esaltato come primo testimone della
Resurrezione, nonché nell'Apparizione sul lago di Tiberiade, dove svolge
il ruolo di principale destinatario dell'evento sovrannaturale.
Le rarissime tavole esposte in questa mostra-dossier, che è curata da Michele
Bacci, provengono dal quel tesoro rappresentato dalla Collezione di icone che
Intesa Sanpaolo custodisce nel Palazzo Leoni Montanari. Qui, in un allestimento
di grande suggestione, sono abitualmente esposte circa 130 delle quasi 500 icone
patrimonio della raccolta. Da notare come non poche siano pezzi unici al mondo,
molte di grandi dimensioni, impreziosite da rize in argento, capolavori
dell'oreficeria russa.
La raccolta conservata e in parte esposta a Palazzo Leoni Montanari è il frutto
di acquisizioni iniziate a metà degli anni '90 dal Banco Ambrosiano Veneto, poi
confluito in Banca Intesa, oggi Intesa Sanpaolo, partendo dall'acquisizione di
una collezione privata italiana, successivamente incrementata ricorrendo alle
aste internazionali.
L'intera collezione è stata posta sotto la tutela di un comitato scientifico,
composto da Engelina S. Smirnova, John Lindsay Opie, Eva Haustein-Bartsch e
coordinato da Carlo Pirovano, che ha avviato la catalogazione e lo studio
dell'intero corpus. Un'ampia selezione della raccolta è stata presentata
al pubblico nel 1996 con la mostra L'immagine dello spirito, allestita a
Venezia alla Fondazione Giorgio Cini e riproposta due anni più tardi alla
Monnaie di Parigi.
Si tratta di opere che coprono un arco cronologico amplissimo, dal Duecento sino
al Novecento, cosa che consente di comprendere gli sviluppi e gli esiti di un
discorso figurativo millenario. Le differenti "anime" dell'arte russa delle
icone sono qui rappresentate attraverso la grande varietà delle scuole
regionali.
Grazie ad un allestimento di grande suggestione, queste tavole ritrovano e
rivivono la loro aura sacra, il loro essere oggetto di fede prima e più che pur
meravigliose opere d'arte. Visitando la collezione si avverte come queste
immagini, che per secoli sono state oggetto di devozione in monasteri e chiese
di tutte le Russie, continuino ad essere presenze vive.
E tutto intorno a questo sancta sanctorum dell'arte russa, vi è la
magnifica, ovattata eleganza di Palazzo Leoni Montanari, molto più che un
"museo".
Insieme alle icone e alla mostra temporanea dedicata ai santi Pietro e Marco, le
Gallerie di Palazzo Leoni Montanari propongono un'altra preziosa collezione di
Intesa Sanpaolo, quella di pittura veneta del '700 con la celeberrima serie di
dipinti di Longhi, Canaletto e Guardi. Nel Deposito del Palazzo sono conservate
le icone non esposte al pubblico, e la raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche
attiche e magnogreche. I due nuclei di opere sono visitabili su richiesta.
Il tutto con la cifra dell'accoglienza, del garbo, della cura per il visitatore
che è nella tradizione di questa istituzione, un "salotto buono" della grande
cultura internazionale, una "casa" dove i fiori freschi non mancano mai, così
come il sorriso di chi vi accoglie. Un salotto nel quale chiunque può essere, se
vuole, gradito ospite.
Informazioni:
www.palazzomontanari.com