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MOSTRA: TIEPOLO -
Udine
Giambattista Tiepolo
tra scherzo e capriccio
Disegni e incisioni "di spiritoso e saporitissimo gusto"
Castello di Udine - Galleria d'Arte
Antica - 21 maggio - 31 ottobre 2010
A 40 anni dall'ultima loro storica esposizione, i
Capricci e gli Scherzi di Giambattista Tiepolo tornano
al Castello di Udine.
Il corpus completo della magnifica produzione grafica
dell'artista veneziano sarà esposto nella Galleria
d'Arte Antica del Castello udinese insieme ad una
attentissima selezione di suoi disegni, opere
direttamente collegate ai temi delle incisioni. Il tutto
affiancato dagli oli del Tiepolo e dei tiepoleschi
patrimonio delle Gallerie d'Arte udinesi e dai cicli di
affreschi che i Tiepolo, Giambattista e Giandomenico,
hanno lasciato in città e che valgono ad Udine
l'appellativo di "Città di Tiepolo"..
"Giambattista Tiepolo tra scherzo e capriccio", curata
da Cristina Donazzolo Cristante e Vania Gransinigh, sarà
allestita in Castello dal 21 maggio al 31 ottobre. La
mostra rientra, ed è anzi una delle proposte di punta,
delle "Giornate del Tiepolo 2010", programma ideato e
gestito dall'Assessorato alla Cultura del capoluogo
friulano, che propone, dal 21 al 30 maggio, itinerari
tiepoleschi, concerti di musica barocca, momenti di
approfondimento storico e scientifico, tutto intorno
appunto al marchio "Udine Città del Tiepolo".
"Di spiritoso e saporitissimo gusto" è il giudizio
entusiasta che lo Zanetti profferì nell'ammirare per la
prima volta, affascinato, le incisioni di Tiepolo. A
colpirlo innanzitutto fu l'uso della tecnica
dell'acquaforte: le figure sembrano schizzate senza
alcuna esitazione, sull'impeto del momento, di getto, si
direbbe. Del resto "concepire, disegnare, intagliare non
è che un istante per me..", ebbe a chiosare Tiepolo
stesso. Ma a colpirlo furono anche i soggetti: scene
dove la vita sembra rappresentata in teatro, dove luci e
ombre sembrano giocare rincorrendosi, scene popolate da
curiosi personaggi : maghi, scheletri, cani irsuti. Dove
gli sguardi, valga il caso del ragazzo seduto su un
vaso, catturano l'occhio di chi guarda, quasi ad
impedirgli di osservare l'insieme della
rappresentazione. Visioni che appaiono oniriche,
sospese, baluginanti sul nitore del foglio.
Sono immagini che segnano, per qualità estetica ed
esecutiva, un unicum nella storia dell'arte grafica.
Ma ciò che più affascina in questi capolavori non è
tanto la pur eccelsa esecuzione tecnica ma ciò che
l'artista vi ha rinchiuso, il significato segreto che
sottende ai particolarissimi e mai casuali lavori.
Il senso pieno di queste immagini ancora sfugge. Di
certo nella vi è raffigurato casualmente ed è verosimile
che il messaggio finale di questi rettangoli impressi di
sapere occulto fosse intelleggibile solo ad una
ristretta cerchia di intellettuali, di adepti. Anche in
ciò risiede il fascino e la malia di questi "sfuggenti"
capolavori. Su ciascuno di essi si sono riempite pagine
di interpretazione, senza giungere a certezze di lettura
che, evidentemente, l'artista intendeva condividere con
pochi. In apparenza si tratta di soggetti semplici,
anedottici, divertiti. In realtà si tratta di
raffigurazioni a diversi piani di complessità e di
interpretazione.
Tutti oggi concordano sul fatto che il loro significato
vada ricercato nel lato oscuro, misterioso, di quell'età
dei Lumi da cui appare caratterizzato il Settecento
razionalista a livello internazionale.
Messaggi esoterici? Molte chiavi di quei misteri oggi
sono andate smarrite e, con esse, la capacità di capire
sino in fondo il significato significante di queste
opere.
Certo è che Tiepolo si dedicò alla loro ideazione con
molta cura, com'è dimostrato dai disegni preparatori, e
lo fece lungo un lungo arco di tempo.
Gli studi riguardanti il corpus incisorio di
Giambattista Tiepolo hanno permesso di fissare a
trentacinque il numero di pezzi che lo compongono,
individuando al suo interno una scansione cronologica
che consente di anticipare con certezza l'esecuzione dei
Capricci rispetto agli Scherzi di fantasia.
Realizzati i primi tra il 1741 e il 1742, portati a
termine i secondi in due distinte fasi tra il 1743-1744
e il 1754, essi sono stati oggetto di importanti studi
che hanno individuato anche una possibile progressione
esecutiva al loro interno. Le stampe, originate da
occasioni estemporanee, vennero poi riunite nella serie
dei Capricci, dieci dei quali pubblicati per iniziativa
di Anton Maria Zanetti di Girolamo nel secondo volume
della sua Raccolta di chiaroscuri del 1743, e in quella
degli Scherzi di Fantasia, realizzati in tempi diversi e
pubblicati in volume unico solo dopo la morte
dell'artista.
L'intera produzione è presente in mostra. Le curatrici,
affiancate dal comitato scientifico composto da Svetlana
Alpers, William L. Barcham, Caterina Furlan, Peter O.
Krückmann, Giuseppe Pavanello e Catherine Whistler,
hanno cercato di proporre, quanto più possibile, "i
primi stati" di queste opere, quelli che concretamente
nacquero sotto gli occhi esigenti del Gran Maestro. Alle
acqueforti si accompagnano appunto i disegni ad esse
direttamente collegati. Si tratta di opere che talvolta
evidenziano legami palesi con le acqueforti tanto da
poterne essere considerate la fase ideativa, più spesso
denunciano riferimenti vaghi e superficiali che inducono
a ritenerle ulteriori variazioni sul tema. Nell'insieme
essi rivelano, comunque, la ricchezza dell'universo
creativo tiepolesco e contribuiscono a chiarire i
meccanismi complessi che hanno presieduto alla loro
origine inventiva.
Alle acqueforti e ai disegni verranno affiancate anche
alcune lastre originali, le matrici delle incisioni, per
chiarire l'intero processo che portò alla loro
produzione.
Il tutto in un percorso che si presenta come una
occasione oggettivamente unica per tentare di
avvicinarsi ai segreti tiepoleschi, senza la presunzione
di poterli penetrare sino in fondo, ma sapendo di poter
contare sull'impagabile emozione di ammirali,
lasciandosene affascinare, anzi ammaliare..
Info per la visita alla Mostra: PuntoInforma tel. 0432
414 717 - 8
puntoinforma@comune.udine.it
www.udinecultura.it
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