MERAVIGLIE DEL BAROCCO
NELLE MARCHE - San Severino Marche (MC)
MERAVIGLIE DEL BAROCCO NELLE MARCHE
1.
San Severino e l'Alto Maceratese
San Severino
Marche (MC) 25 Luglio / 12 Dicembre 2010
Inaugurazione
24 luglio 2010
Palazzo Servanzi Confidati;
Pinacoteca Tacchi Venturi;
Chiesa della Misericordia
Itinerario:
Santuario della Madonna dei Lumi, Santuario del Glorioso, Chiesa di San Giorgio
a cura di
Vittorio Sgarbi
Bernini, Guercino Pomarancio, ed
ancora Orazio Gentileschi, Valentin de Boulogne, Baciccio, Carlo Maratti…
insomma il gotha dell’arte italiana del Seicento
riunito per la mostra che torna a far parlare di San
Severino Marche come tappa clou nel circuito dei grandi artisti del Seicento e
delle grandi mostre oggi
La mostra
appare dunque una occasione unica per conoscere capolavori ignoti del Seicento
straordinariamente suggestivi protagonisti di una complessa e variegata
stagione del barocco nelle Marche, ma anche per visitare luoghi indimenticabili,
nei quali il tempo sembra essersi fermato senza recare violenza ad una civiltà
fatta di armonia
Nei saloni del settecentesco Palazzo Servanzi
Confidati a San Severino Marche e nella chiesa della Misericordia, da poco
restaurata, sono esposte novanta opere fra dipinti, sculture ed oreficerie
destinate alle chiese ed ai palazzi del vasto territorio che da Macerata si
inoltra verso i Sibillini, toccando San Severino, Camerino, Matelica e Fabriano.
Luoghi oggi remoti, eppure nel Seicento capaci di attirare i maggiori artisti
del secolo.
I prelati al vertice delle diocesi, espressione
delle famiglie più in vista dell’Urbe, come gli Altieri, i Barberini, i Mattei
ed un folto manipolo di esponenti del patriziato locale legati da stretti
rapporti di clientela con la curia pontificia, favorirono la venuta di artisti e
di capolavori da Roma, riproponendo in un quieto e bellissimo angolo delle
Marche le raffinate creazioni che nell’Urbe suscitavano la meraviglia di
collezionisti e di appassionati d’arte.
Dopo le
memorabili mostre dedicate ai Fratelli Salimbeni (1999) ed ai Pittori
del Rinascimento nel
2001 e nel 2005, San
Severino Marche, autentico gioiello di di
architettura e urbanistica, riprende il percorso di promozione e di valorizzazione delle peculiarità
storico-artistiche del territorio,
organizzando un evento articolato
che rappresenta il primo di
una serie di progetti espositivi della Regione dedicati alla civiltà del
Seicento.
La mostra
Meraviglie del Barocco nelle
Marche, catalogo SILVANA Editoriale,
è promossa dal Comune di San Severino Marche in collaborazione con la
Soprintendenza PSAE delle Marche, la Direzione Generale Beni e Attività
Culturali delle Marche e la Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative. La
mostra, che riceve l’importante sostegno della Regione Marche, si tiene
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della
Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. Il Comitato Scientifico è presieduto da Vittorio Sgarbi,
presidente onorario Mina Gregori, e vede tra i presenti tra gli altri
Antonio Paolucci, Francesco Scoppola, Maurizio Marini, Stefano Papetti, con
il coordinamento e la direzione di Liana Lippi.
Un
progetto e una mostra che rappresentano un percorso ambizioso volto ad
illustrare i caratteri artistici e
culturali in senso ampio, di
un secolo per i più sconosciuto e comunque mai a fondo abbastanza valorizzato
nelle Marche.
I
vertici della Curia,
spesso legati alle più importanti famiglie principesche dell'Urbe, nonché gli
esponenti del patriziato locale animarono infatti una vivace
stagione che intrecciava l'attività di validi artisti
locali, come Giulio Lazzarelli, Cipriano Divini e Paolo Marini, con quella di
maestri molto noti venuti da fuori e che lavorarono nelle Marche e in
particolare nel maceratese.
Ecco
allora che dalla mostra emergono le dinamiche artistiche del Seicento e si
mettono in luce i
legami culturali del territorio con i due centri più importanti dello Stato
Pontificio: Roma e Bologna. Lungo le
sale di Palazzo Servanzi Confidati sfilano tele
di artisti come Pomarancio e Andrea Lilli, figure di collegamento tra il
Tardo Manierismo e il Barocco, alcune
significative testimonianze del caravaggismo,
Orazio Gentileschi, Giovanni Francesco Guerrieri, Valentin de Boulogne, Ribera e
interessanti copie antiche e famose del Caravaggio come San Francesco e l’Angelo
proveniente dal Museo Civico di Udine e testimonianze del Classicismo con Guido
Reni, Guercino,
Sassoferrato, Paolo Marini.
“Notevoli furono nei primi tre decenni del
Seicento gli arrivi di opere legate al naturalismo caravaggesco: tele di
Valentin, di Guerrieri, di Gentileschi, di Ribera attestano il successo che una
pittura severa, giuocata su forti contrasti di luce, aveva riscosso nella
provincia pontificia. Non a caso un saggio del catalogo, a firma di uno dei più
noti studiosi di Caravaggio, ha come oggetto proprio il caravaggismo nelle
Marche. Ma ciò non escludeva la possibilità di altre presenze più legate al
contesto barocco, come le ricordate opere berniniane, le tele di Baciccio, le
pale d’altare di Maratti che introducono nelle chiese del maceratese l’enfasi e
la retorica tipiche di quello stile” illustra Stefano Papetti, Presidente della
Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative che collabora con il Comune di San
Severino alla realizzazione della mostra.
L’esposizione evidenzia anche l’attività di alcuni
artisti locali come il settempedano Paolo Marini o Giacomo Giorgetti (umbro di
Assisi che lavorò molto nell’Alto Maceratese) che, forti di un soggiorno di
studi a Roma, ma soprattutto suggestionati dalle opere giunte dall’Urbe nelle
chiese del territorio, seppero sintonizzarsi su quelle lunghezze d’onda
offrendone una versione più domestica e “dialettale”.
L'affermarsi del nuovo gusto
viene documentato anche con la
presentazione di alcuni capolavori di Gian
Lorenzo Bernini e dei suoi collaboratori, di Giovanni
Battista Gaulli, di Carlo Maratti e di
intagliatori e di orafi che introducono, in ambito locale, le
novità del Barocco trionfante.
Anche nel campo delle arti
minori, dell'intaglio ligneo e
dell'oreficeria, troviamo in mostra, infatti,
oggetti di elevatissimo livello artistico prodotti anche da
artisti di grande fama, come ad esempio, il
francese Denis Plouvier. Suoi i candelieri con putto, i busti reliquario,
gli angeli porta torcia. In mostra anche il Busto reliquario di Santa Maria
Maddalena, il busto d’argento di Santi Lotti.
I dipinti di Valentin e le sculture di Bernini
donate alle chiese di Camerino dal cardinale Angelo Giori, i dipinti di Guercino
e Guido Reni commissionati e raccolti dal nobile tolentinate Benadduce Benadduci,
le tele ferraresi dello Scarsellino commissionate dal capitano Margarucci,
compongono una trama che si sovrappone a quella tessuta dalle committenze
ecclesiastiche, restituendoci l’immagine di un secolo animato da vivaci fermenti
intellettuali che si esprimono anche in ambito teatrale e letterario.
Proprio a questi aspetti è dedicata una sezione
della mostra ospitata presso la Pinacoteca Civica dove è possibile ammirare
incisioni, antichi testi teatrali e strumenti scientifici che illustrano le
passioni segrete dell’aristocrazia marchigiana. Un percorso che tocca anche due
importanti chiese di San Severino Marche, i Santuari del Glorioso e della
Madonna dei Lumi, che con i loro imponenti apparati decorativi, che vedono
l’integrazione di sculture e dipinti, ci offrono un quadro complessivo
dell’aggiornamento culturale di committenti e devoti di provincia.
Una mostra che ha il merito oltre che di portare
alla luce alcuni aspetti poco noti dell’arte barocca marchigiana, quello di aver
concorso al restauro di numerose opere esposte: l’antica copia per
esempio della tela di Caravaggio raffigurante “San Francesco e l’angelo”
ritrovata a San Severino nella chiesa di San Rocco che verrà messa confronto con
la versione del Museo Civico di Udine; il busto in bronzo di Urbano VIII del
palazzo comunale di Camerino finalmente visibile da vicino, evidenziandone la
qualità straordinaria di un originale di Gian Lorenzo Bernini, capace di
cogliere con grande forza introspettiva l’indole indomita del pontefice.
Con la mostra di Palazzo Servanzi Confidati,
nella Chiesa della Misericordia e nella Pinacoteca Civica non si esaurisce
l’intero progetto: al fine di ritessere
infatti la trama di questo complesso periodo, ricco di testimonianze in gran
parte inedite, in calendario ci sono una serie articolata di appuntamenti
e di iniziative sul territorio e di eventi collegati al contesto culturale seicentesco a cominciare da un
itinerario nel “sommerso” collegato all’ambito culturale della mostra
attraverso alcune
chiese segnalate, spazi architettonici e contenitori straordinari di altrettanto
preziosi e sconosciuti documenti della Storia e dell’Arte del XVII secolo.
E ancora,
concerti di organo di musica barocca nelle chiese cittadine, una rassegna
cinematografica dei film che hanno rappresentato o anche solo citato il
barocco, conferenze a tema e perfino incontri conviviali legati
alla gastronomia barocca a partire da un patrimonio del gusto ancora oggi
rintracciabile sul territorio.
SEDE
Palazzo
Servanzi Confidati; Pinacoteca Civica; Chiesa della Misericordia
ORARI 25 luglio-19 settembre 10,00-
12,30 (ultimo ingresso);16,30-20,00 (ultimo ingresso)
venerdì, sabato, domenica
apertura serale fino alle 23,00 (ultimo ingresso)
lunedì chiuso
20 settembre-12 dicembre
9,30-12,30 (ultimo ingresso; 16,00-19,00 (ultimo ingresso)
BIGLIETTO intero Euro 8, ridotto Euro 6, gruppi
e scuole Euro 5
Il biglietto comprende anche per la visita alla
Pinacoteca (con lo stesso orario della mostra) e al Museo Archeologico
“Giuseppe Moretti” (con l’orario del Museo)
VISITE GUIDATE
su prenotazione
CATALOGO
SILVANA Editoriale
SITO
www.comune.sanseverinomarche.mc.it
INFO
0733/641317
Un
itinerario a San Severino e dintorni
La mostra MERAVIGLIE DEL
BAROCCO NELLE MARCHE dal 24 luglio al 12 dicembre è
l’occasione per un week end a San Severino Marche ma anche più in
generale nel territorio della provincia di Macerata: borghi e centri storici,
piccole città in cima alle colline dalle quali lo sguardo abbraccia insieme il
mare e i monti, campi ben arati, uliveti e vigneti.
Nei
dintorni di San Severino (MC) troviamo ben tredici castelli (dovuti anche alla
particolare conformazione fisica del territorio), rocche, abbazie (da segnalare
quella di Sarnano per esempio), palazzi rinascimentali, ville neoclassiche.
L’intera città costituisce nell’insieme un vero gioiello d’arte, a partire dalla
magnifica e famosissima piazza ovale sulla quale affacciano palazzi, chiese di
grande pregio e uno splendido piccolo teatro.
La
mostra rappresenta un evento sia per gli studiosi, sia per il grande pubblico
che ha la possibilità di seguire un percorso oltre la sede espositiva
principale toccando numerose chiese di San Severino in cui sono conservate
preziose testimonianze pittoriche del periodo in esame.
All’arte il weekend abbina più di uno spunto alternativo: dai piaceri della
buona tavola ai percorsi naturalistici nel verde, magari scegliendo di
pernottare in una caratteristica residenza di campagna.
Da non sottovalutare l’aspetto
del turismo enologico: è in questa zona (tra San Severino e Tolentino), infatti,
che si produce uno dei migliori vini DOC delle Marche, la Vernaccia di
SerraPetrona, dal colore granato o rubino e dal caratteristico aroma (unica
a base rossa in Italia), delizioso paesino a dieci chilometri da San Severino,
senza dimenticare il Verdicchio di Matelica. Completa il ventaglio
delle possibilità, per un weekend all’insegna della natura e del verde (a poca
distanza il Parco Nazionale dei Sibillini con 70.000 ettari di territorio), una
fittissima rete di percorsi di trekking, sentieri montani segnalati e
passeggiate in bicicletta e a cavallo (maneggi a Sarnano e a Serrapetrona)
nell’alta valle del fiume Potenza.
Numerose le possibilità di
fermarsi a dormire: all’interno di palazzi storici ristrutturate, in pieno
centro storico. Oppure residenze piccole e familiari come l’Albergo Due Torri
(tel. 0733-645419), nel suggestivo vecchio borgo medievale nella città alta. Per
chi preferisse fermarsi nella splendida campagna marchigiana, non mancano
residenze nel verde come la Locanda Salimbeni (tel. 0733-634047), appena
fuori città. Per mangiare il Ristorante Da Piero (tel. 0733-638495)
è una certezza: ottima cucina marchigiana, attenzione per i prodotti del
territorio e buona selezione di vini.
Per informazioni turistiche
0733/638414