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MOSTRA PALAZZO
ROVERELLA - Rovigo
Rovigo, Pinacoteca
di Palazzo Roverella
30 gennaio 2010 - 13 giugno 2010
La grande mostra del 2010 di Palazzo Roverella
bortoloni Piazzetta Tiepolo: IL
'700 VENETO
Finalmente una grande mostra "svela" Mattia Bortoloni
ponendolo a confronto con Piazzetta, Tiepolo, Balestra,
Ricci e gli altri grandi del Settecento Veneto.
Alcuni lo conoscono solamente per un'opera da Guiness:
il più esteso affresco unitario di tutti i tempi e
luoghi: 5500 metri quadri di finissima pittura per
l'enorme cupola ellittica (anch'essa da primato, essendo
la più grande al mondo) del Santuario di Vicoforte, in
Piemonte. Un'opera colossale, più o meno delle
dimensioni di un intero campo da calcio, considerata il
capolavoro del barocco piemontese, affrescata per
celebrare la Beata Vergine e, insieme, la gloria di Casa
Savoia.
Mattia Bortoloni (Canda di Rovigo, 1696 - Bergamo,
1750), famoso, e molto richiesto in vita, è passato poi
nel dimenticatoio, considerato "solo" come uno dei
migliori aiuti di Giovan Battista Tiepolo, al punto che
in non pochi capolavori del grande maestro è ancora oggi
difficile distinguere ciò che si deve al pennello
dell'uno o dell'altro.
Negli ultimi 20 anni, studi più approfonditi hanno
gradualmente portato a riscoprire la grandezza del tutto
autonoma di Bortoloni. Oggi è possibile dire, senza
remore, che egli fu artista straordinario,
originalissimo, "soffocato" in vita e nella fama
dall'aver operato con i titani dell'arte veneta del
Settecento, dal veronese Balestra (di cui fu allievo) ai
Tiepolo.
La mostra, curata da Alessia Vedova, è promossa dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,
dall'Accademia dei Concordi, e dal Comune di Rovigo, in
collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici
Artistici ed Etnoantropologici per le Province di
Verona, Rovigo e Vicenza, con il patrocinio e la
collaborazione della Regione del Veneto e della
Provincia di Rovigo.
La grande esposizione propone una selezione di
capolavori del Bortoloni vis à vis con una trentina e
più di opere straordinarie dei Tiepolo, del Piazzetta,
del Ricci, i "titani" del Settecento Veneto.
Tra i capolavori esposti, vanno segnalate fondamentali
opere giovanili del Tiepolo come la "Gloria di San
Domenico" e le "Tentazioni di Sant'Antonio", accanto a
prove di soggetto mitologico quali "Diana e Atteone" e
"Il Giudizio di Mida" concesse dalle Gallerie
dell'Accademia di Venezia. Del Piazzetta sarà in mostra
una struggente pala raffigurante l' "Estasi di San
Francesco" proveniente dal Museo Civico di Vicenza,
accanto ad una prova giovanile di Sebastiano Ricci
raffigurante "Ercole al Bivio", proveniente dalla
storico Palazzo Fulcis di Belluno. Di Giambattista
Pittoni saranno messe a confronto due tele, la prima
ispirata ai temi di Torquato Tasso che raffigura "Olindo
e Sofronia", ancora di impaginazione seicentesca, la
seconda, "Diana e le ninfe" che è già di gusto rocailles.
Del maestro del Bortoloni, Antonio Balestra, saranno
presenti in mostra una inedita "Natività" e due
straordinarie tele, provenienti dal monastero
benedettino di San Paolo d'Argon, recuperate dopo un
lungo intervento di restauro.
La mostra sarà arricchita da una preziosa sezione di
bozzetti dei più grandi frescanti del Settecento: oltre
ai Tiepolo (Giambattista e Giandomenico), Piazzetta ed
allo stesso Bortoloni, anche Diziani, Crosato,
Fontebasso, Guarana che di quest'arte furono gli ultimi
grandi epigoni.
A completare, per la prima volta, una fotografia di
gruppo della quale, per troppo tempo, era stato
dimenticato uno dei protagonisti: quel Mattia Bortoloni
che di questa grande mostra è il fulcro.
Bortoloni fu artista tanto apprezzato da ottenere, a
soli 20 anni, un incarico ambitissimo come quello di
affrescare gli interni di Villa Cornaro a Piombino Dese,
capolavoro del Palladio. Un'impresa in cui egli,
giovanissimo, seppe anticipare il rococò che il suo
futuro compagno di strada e di lavoro, Gianbattista
Tiepolo, seppe poi declinare in modo magnifico.
Luci e ombre accompagnano la sua lunga carriera che,
insieme ad altri ma molto spesso da solo, lo ha visto
impegnato in una attività ciclopica anche per quei
tempi, in grandi lavori a Venezia, nel Veneto,
Lombardia, Piemonte.
Tra i suoi capolavori i cicli affrescati per il Duomo di
Monza, per il Santuario della Consolata e per Palazzo
Barolo a Torino, per Palazzo Clerici e Palazzo Dugnani a
Milano, Villa Vendramin Calergi a Fiesso Umbertiano,
Villa Albrizzi a Preganziol, Villa Raimondi a Birago di
Lentate e Visconti-Citterio a Brignano d'Adda, le Chiese
veneziane dei Santi Giovanni e Paolo e di San Nicolò ai
Tolentini, Ca' Sceriman e Ca' Rezzonico, sempre a
Venezia, sino al suo capolavoro assoluto, l'imponente
ciclo per il Santuario di Vicoforte, più di 5 mila metri
quadri di finissimo affresco per la cupola ellittica più
grande del mondo. l'affresco più grande mai dipinto, per
dare immortalità al pantheon di Casa Savoia.
All'attività di frescante Bortoloni affiancò quella di
grande autore di teleri, opere dove la necessità del
racconto va di pari passo con una del tutto originale
capacità interpretativa.
Per ovvi motivi è soprattutto questa importante
produzione ad essere indagata dall'attesa mostra di
Palazzo Roverella. Sono opere spesso studiate per la
prima volta, attribuzioni inedite, tele mai svelate al
pubblico e altre difficilmente visibili, opere che
restituiscono a Bortoloni la fama, meritatissima, di cui
godette al suo tempo, prima di trovarsi offuscato dalla
magnificenza dell'arte tiepolesca.
In queste pale, Bortoloni si dimostra pittore dotato di
estro e originalità. Sono composizioni impaginate in
modo antiaccademico, ironico, talvolta irriverente,
certamente in controtendenza rispetto alla pittura
religiosa dell'epoca. La tela con San Tommaso di
Villanova dell'Accademia dei Concordi rappresenta in
questo senso uno degli esiti più alti: Bortoloni segna
infatti il superamento della tradizione tardo
seicentesca sorprendentemente in anticipo rispetto anche
al grande Tiepolo e, come dimostrano i due teleri con
l'Adorazione dei Magi e dei Pastori di Fratta Polesine
(RO), in piena consonanza con le innovazioni del Pittoni
e del Ricci.
Ciò che in mostra fisicamente non può esserci, ovvero i
grandi cicli affrescati, vi compare in versione
multimediale. La mostra si avvale infatti di un sistema
integrato di tecnologie e apparati multimediali che
esaltano la piacevolezza e l'interattività della
fruizione: il visitatore avrà infatti modo di esplorare
gli spazi e i contenuti espositivi in modo estremamente
accattivante grazie all'utilizzo di tour e ricostruzioni
virtuali, proiezioni 360°, installazioni multimediali
con postazioni touch screen, integrandosi e arricchendo
non solo le esistenti ambientazioni scenografiche e gli
apparati museali ma anche dando la possibilità di
collegamenti visuali e tematici a contenuti che non sono
fisicamente esposti, nonché a illustrare con completezza
il valore del progetto di valorizzazione culturale del
territorio.
La mostra pone particolare attenzione anche ai
visitatori sordi e non vedenti: sono stati infatti
predisposti servizi ad hoc, con visite guidate con il
linguaggio dei segni e una presentazione in braille per
non vedenti con contenuti tratti dal catalogo.
BORTOLONI PIAZZETTA TIEPOLO: IL '700 VENETO
Rovigo, Pinacoteca di Palazzo Roverella, via Laurenti
8/10; 30 gennaio 2008- 13 giugno 2010
Informazioni: Pinacoteca di Palazzo Roverella
Tel. 0425 460093. Cell. 348 3964685;
www.palazzoroverella.com -
info@palazzoroverella.com
Mostra a cura di: Alessia Vedova
Comitato Scientifico: Marisa Elisa Avagnina; Caterina
Bon Valsassina; Marina Dell'Omo; Fabrizio Magani; Paola
Marini; Giuseppe Pavanello; Giandomenico Romanelli;
Leobaldo Traniello
Catalogo: Silvana Editoriale
Segreteria organizzativa: Anonima Talenti
Coordinamento Generale: Fondazione Cassa di Risparmio di
Padova e Rovigo - Area
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