SPETTACOLO: LE SCARPE - Roma
Dal 19 al 28 novembre
LE SCARPE
di
Michele Santeramo
![](roma.spettacolo.lescarpe.jpg)
Una produzione TEATRO MINIMO -
FONDAZIONE PONTEDERA TEATRO
in coproduzione con
Teatri Abitati, una rete del
contemporaneo - Festival Castel dei Mondi/Comune di Andria
Regia Michele
Sinisi
Con
Vittorio Continelli, Michele Sinisi, Alice Bachi, Paola Fresa, Sergio Raimondi
Scene, luci e costumi
Michelangelo Campanale
Teatro
Arvalia - Via Quirino Majorana 139 - 00146 Roma
Tel. 0655382002 – Cell.
3334366182 - e-mail: arvalia.lofficinadelteatro@gmail.com
www.teatroarvalia.it
Orario Spettacoli: ore 21 –
Domenica ore 17
Biglietti: Intero
€ 12 – Ridotto
€ 10 + tessera associativa
€ 2
Il testo mette in scena le
relazioni vissute “al ribasso” tra le persone, ponendo al centro il bisogno di
mantenere vivi i rapporti, a qualunque costo, per una debolezza dell’animo che
non consente di correre il rischio di perderli, anche a costo di mentire, anzi,
mentendo.
Non si parla di casi al limite
della patologia ma di una tendenza a considerare se stessi solo in relazione
agli altri, commettendo l’errore grave e a volte irreparabile della perdita del
senso di sé. La reazione a questa consapevolezza è il prodigarsi affinché i
rapporti perdurino, anche a costo di sminuirli nell’essenza, anche a costo della
sopportazione, purché rimangano vivi a testimonianza dell’esistenza di sé.
Tanto in fondo si è spinta
questa maniera di intendere le cose che il concetto di ego ha ormai connotazioni
solo negative, proprio perché si rifiuta ogni idea di appartenenza ad una sfera
personale ma la si mette, quella sfera personale, sempre e solo in relazione ad
un’altra sfera personale, che a sua volta esiste solo in relazione…
La stortura che questo tipo di
atteggiamento provoca è nella morbosità di certi rapporti, nell’attaccamento
assoluto all’altro.
Se a questa condizione si
aggiunge anche un altro malanno dei tempi di oggi, ma riscontrabile per la
verità in ogni tempo, e cioè la mancanza di denaro, allora le cose si complicano
ulteriormente. La serenità delle relazioni è impossibile in assenza della
serenità economica. Chi dice il contrario non ha mai avuto problemi di soldi.
Quando le due situazioni,
l’attaccamento all’altro e la mancanza di soldi, confluiscono in un’unica
condizione, allora quello che ne viene fuori è l’esercizio della menzogna come
mezzo per sopravvivere, per poter conservare i rapporti, perché la vita vada
avanti. E anche la menzogna detta a “fine di bene”, sempre si scopre essere
causa e portatrice di malanni gravissimi e di rapporti che sembrano, solo in
superficie, sani e puliti.
Ma la menzogna nasconde in sé
il concetto di svelamento: perché qualcosa sia menzogna ha bisogno di essere
svelata, altrimenti si confonderebbe con la verità. E quando questo svelamento
avviene, allora nulla può salvarsi, i rapporti si perdono, e la deriva possibile
rimane solo la cattiveria, esercitata sempre allo stesso scopo: dimostrare di
esistere in relazione agli altri. La cattiveria nei rapporti, per tenere gli
stessi rapporti saldi e fermi. La cattiveria come maniera di esistere.
Questo, in breve, è “Le
scarpe”.