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MOSTRA
FRANCOIS BONJOUR - Milano
François Bonjour, il quartiere
delle montagne
(opere 2009-2010)
17 Novembre - 31 Dicembre 2010
Inaugurazione mercoledì 17
Novembre ore 18.30
Via Moscova 66, ang. Pinamonte,
Milano (MI)
Inquadrare l’opera di Bonjour attraverso
antecedenti storici, quali Surrealismo, Informale segnico, poesia visiva, non
agevola la lettura critica. Fare ricorso all’ermeneutica musicale sembra già più
indicato, si incontrano frequentemente ritmi e fraseggi, infatti. Ma più
incisivo e penetrante è forse il ricorso alla chiave letteraria: l’opera
più recente di Bonjour si può leggere come trasposizione pittorica di una
“Veglia di Finnegan”, coi suo erranti forethoughts…and all the lilipath ways.
Narrazione per concordanze, assonanze, doppi sensi, neologismi. O anche come
trasposizione di “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”.
Narrazione per allusioni, nonsense, trappole, riflessi. Joyce e Lewis Carroll
piuttosto che Tàpies, Twombly, Mathieu, rimandi comunque obbligati, questi
ultimi, per quanto attiene allo specifico modus pingendi. Mondo
incantato, dunque. Non proprio. Dai suoi depositi di segni, dai suoi
accumuli/covoni di significanti esausti traspare non solo inquietudine ma
certezza che dietro lo specchio nulla si agita, nulla più si trova. “Nel
quartiere delle montagne aleggia un silenzio da paura mentre la mano si allunga
piano fra le macerie per pescare ninnoli di carta, stoffa e perline con la
delicatezza di un bambino che ha paura di esplorare la credenza dei nonni. Ogni
ritrovamento è una festa. E Bonjour lo mette in scatola, accumulando un souvenir
sull’altro per regalarci altre fiabe. Non grandi come una montagna questa volta.
Ma fiabe tascabili, diorami di un mondo superstite, delle sue città sgretolate e
dei suoi depositi rupestri, fragili e terrosi, enciclopedia inesauribile del
nostro tempo e di ciò che resterà.” (dalla presentazione in catalogo di Chiara
Gatti)
Biografia: Nato
a Cham (Zugo) il 29 agosto 1948, ma originario di Lignères (Neuchatel), dopo il
liceo artistico frequentato a Torino, si diploma presso il Centro Scolastico per
le Industrie Artistiche (CSIA) di Lugano nella sezione arti decorative e poi in
architettura di interni. Il suo interesse per la pittura matura negli anni del
liceo torinese, quando si sente in contraddizione con il metodo di insegnamento
fatto di poco disegno e di scarsa informazione sull’arte moderna. A compensare
tali lacune, inizia allora la frequentazione, soprattutto di sera, dello studio
del maestro-pittore Arduino, affreschista e pittore romantico molto conosciuto
nell’ambito culturale torinese. Nel suo studio si esercita soprattutto nella
figura e nel nudo, sviluppa la tecnica del carboncino (fusain), l’uso delle luci
e delle ombre. Nel 1969 si trasferisce a Lugano dove conosce e frequenta artisti
e intellettuali della cultura ticinese: Nag Arnoldi, Alberto Salvioni, Sergio
Emery, Carlo Cotti nonché il critico Walter Schönenberger. Il suo primo
riconoscimento pubblico avviene in occasione di una collettiva fatta a Vergiate,
paese di Enrico Baj, dove la giuria – presieduta da Guttuso e da Baj – premia la
sua opera. Da quel momento si dedica intensamente alla pittura, tiene le sue
prime personali, e fino al 1978 espone anche fuori dai confini cantonali. Segue
un lungo silenzio espositivo, interrotto solo nel 2002, durante il quale
continua comunque la sua attività di pittore che, in solitudine, porta avanti
attraverso i linguaggi dell’arte e le tendenze del momento: dalle ascendenze
surrealistiche degli ultimi anni Sessanta agli sperimentalismi polimaterici
degli anni Settanta, con ibridazioni tra pittura e scultura, che si concludono
con un ritorno alla figurazione del corpo. In seguito, lentamente, la
figurazione tende a sgretolarsi. Le opere diventano più gestuali e sono
caratterizzate da una fitta partitura di segni che tramano la pagina pittorica
creando ritmi e movenze nei quali immette un flusso temporale dentro la
staticità della superficie. Oltre alla componente segnica si aggiungono sempre
maggiormente i messaggi scritti che avvolgono i segni in un intreccio vorticoso.
Presente nel Catalogo degli artisti contemporanei svizzeri (1981), è membro
attivo di Visarte. Vive e lavora a Dino.
GALLERIA-STUDIO OSTRAKON
Via Moscova
66, ang. Pinamonte,
Milano (MI)
tel. 3312565640,
dorino.iemmi@fastwebnet.it
Orari: da Martedì a Sabato ore 15.30 - 19.30
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