La prima ampia rassegna sulla
collezione completa suggella l’opera di ristrutturazione del Museo d’arte
Mendrisio, avviata nel 1982 e conclusasi nel 2009. Con la presentazione di una
ricca selezione di opere dal ‘600 al contemporaneo s’inaugura la permanente, che
rimarrà poi esposta anche in concomitanza con le mostre temporanee.
180 opere d’arte, che spaziano
dal XVI al XXI secolo, illustrano le collezioni del Museo d’arte Mendrisio in
una mostra all’interno degli spazi di recente restaurati dello storico Complesso
di San Giovanni. Autori importanti nella storia artistica locale, ma anche
classici dell’arte moderna: un patrimonio che si è andato man mano arricchendo e
che oggi conta, grazie al recente arrivo di consistenti depositi, oltre 2’500
opere. Nei 28 anni trascorsi dalla sua creazione, nel 1982, caduta in
concomitanza con la presentazione della prima e determinante acquisizione – la
donazione Grigioni –, il Museo d’arte Mendrisio è riuscito con perseveranza a
costituire una raccolta artistica di assoluto valore in ambito locale. Nascita e
sviluppo del Museo d’arte Mendrisio si intrecciano con i lavori di restauro del
complesso di San Giovanni, monumento fondamentale nella storia di Mendrisio. Il
suo progressivo recupero ha significato, di pari passo, il progressivo
potenziamento dell’istituto museale mendrisiense. Il completamento, negli ultimi
sette anni, del restauro del complesso ha consentito all’istituto un ampliamento
sia dei depositi che degli spazi espositivi. Oggi il Museo d’arte Mendrisio è
una realtà, a livello cantonale, consolidata e affermata. Le sue collezioni si
sono formate nei decenni grazie alle acquisizioni volute dal Municipio e,
soprattutto, grazie alle donazioni e ai depositi che hanno concluso esposizioni
monografiche o tematiche. La crescita di una collezione dipende principalmente
dall’attività espositiva – mirata – che un Museo persegue nel tempo, e così è
stato e vale tuttora per il Museo di Mendrisio. La presentazione in mostre
monografiche di autori moderni e contemporanei gli ha consentito di annettere
fondi spesso significativi della loro opera. Un impegno premiato con l’arrivo di
fondi cospicui come – per citare gli esempi maggiori – quello dedicato al
pittore Pietro Chiesa, figura di riferimento dell’arte ticinese dalla fine
dell’800 alla metà del ‘900, e soprattutto come quello dell’artista-gallerista
Gino Macconi, che con il suo apporto arricchisce il Museo con materiali che
danno un ampio affresco sulla storia artistica locale (in special modo del
‘900), oltre a fornire alcuni interessanti documenti di artisti – in particolare
italiani – dell’arte moderna europea. Spiccano all’interno della collezione
alcune linee guida. Ne indichiamo due in particolare: da un canto un filone
storico regionale; dall’altro, una visione completa sul Novecento ticinese. Una
raccolta di opere antiche permette quindi di costruire, partendo da lontane
origini, una microstoria artistica del territorio che lungo i secoli ci conduce
dalla bottega secentesca dei Torriani, attraverso la produzione dei petrineschi,
di Giovan Battista Bagutti, di Bernardino Pasta, di Antonio Rinaldi, di Pietro
Chiesa, fino nel cuore del 900 grazie ai fondi di due protagonisti della storia
regionale come Guido Gonzato e Giuseppe Bolzani. Ma, come detto, baricentro
della collezione rimane il ‘900 ticinese (o meglio, in Ticino), documentato in
tutte le sue figure maggiori; figure che innescano a loro volta filoni tematici,
seguendo i quali si possono leggere e variamente interpretare l’arte e la storia
del territorio ticinesi: il carattere specifico di una provincia influenzata sì
dalla cultura di origine, ma anche fortemente da una componente proveniente dal
nord. A un criterio cronologico si accompagna, soprattutto in sede di catalogo,
un criterio settoriale per filoni tematici e linguistici. Il catalogo che
accompagna la mostra si divide quindi in nove sezioni storico-tematiche, ognuna
delle quali viene introdotta da una sintetica lettura critica, e riunisce le
immagini di 180 opere, tra le quali quelle di 128 autori.
Artisti in catalogo e in
mostra:
Selim Abdullah, Hans
Arp, Kengiro Azuma, Abbondio Bagutti, Giovan Battista
Bagutti, Attilo Balmelli,Paolo Bellini, Adriana Beretta,
Edoardo Berta, Anna Bianchi, Giovanni Bianconi, Filippo
Boldini, Giuseppe Bolzani, Carlo Bossoli, Edoardo Bossoli,
Serge Brignoni, Miro Carcano, Carlo Innocenzo Carloni,
Carlo Carrà, Francesco Catenazzi, Massimo Cavalli, Pietro
Chiesa, Alfredo Chighine, Ugo Cleis, Giovanni B. I.
Colomba, Camille J. B. Corot, Jean Corty, Carlo Cotti,
Enrico Della Torre, Edmondo Dobrzanski, Edouard E. Doigneau,
Max E. Eisenhut, Sergio Emery, Ignaz Epper, Max Ernst,
Adolfo Feragutti-Visconti, Renzo Ferrari , Aldo Ferrario, Luisa
Figini, Felice Filippini, Giuseppe Foglia, Fiorenzo Fontana,
Franco Francese, Filippo Franzoni, Samuele Gabaglio (Gabai),
Giovanni Genucchi, Bernardino Giani, Mario Gilardi, Piero
Gilardi, Piero Giunni, Guido Gonzato, George Grosz,
Carlo Gulminelli, Walter Helbig, Ferdinand Hodler, Max
Huber, Wifredo Lam, Cesare Lucchini, Mino Maccari, Gino
Macconi, Giambattista Maderni, Rudolf Maeglin, Leo
Maillet, Pompilio Mandelli, Marino Marini, Mario Marioni,
Albert Marquet, Arturo Martini, Simonetta Martini, Galliano
Mazzon, Paolo Mazzuchelli (PAM), Giuseppe Mentessi, Gianni
Metalli, Rolf Meyer, Ruth Meyer, Theobald Modespacher,
Ubaldo Monico, Luigi Monteverde, Ennio Morlotti, Ernst M.
Musfeld, Anita Nespoli, Bruno Nizzola, Giancarlo Ossola,
Nicola Palizzi, Gianni Paris, Tancredi Parmeggiani,
Bernardino Pasta, Aldo Patocchi, Fritz Pauli, Gino
Pedroli, Gregorio Pedroli, Apollonio Pessina, Bottega del
Petrini, Gianriccardo Piccoli, Fausto Pirandello, Adriano
Pitschen, Domenico Pozzi, Ambrogio Preda, Carlo Quaglia,
Mario Radice, Rolando Raggenbass, Imre Reiner, Mario
Ribola, Hans Richter, Antonio Rinaldi, Luigi Rossi,
Remo Rossi, Pietro Salati, Alberto Salvioni, Augusto
Sartori, Johannes R. Schürch, Pierino Selmoni, Telemaco
Signorini, Mario Sironi, Anita Spinelli, Daniel Spoerri,
Cesare Tallone, Vittorio Tavernari, Francesco Torriani,
Francesco Innocenzo Torriani, Giuseppe Antonio Maria Torricelli,
Luciano Uboldi, Max Uehlinger, Vincenzo Vela,
Lorenzo Viani, Marianne von Werefkin, Max Weiss, Walter
Kurt Wiemken, Samuel Wülser