MOSTRA
GIUSEPPE RESTANO - Grottaglie (TA)
GIUSEPPE
RESTANO 2000_2010. PITTURA
Steso con altri fini nella primavera di
quest’anno, questo breve scritto vuole introdurre la presente mostra di
Giuseppe Restano che si terrà dal 31 luglio al 12 settembre alla
Pinacoteca Palazzo De Felice di Grottaglie.
Esso nasce da alcune conversazioni con l’artista,
durante le quali ho portato via un quaderno molto più denso di appunti di quanto
mi ero prefissa. Grazie ai racconti di Giuseppe ho imparato a conoscere la
Puglia, regione che, da americana, avevo visto solo tramite i rari film lì
ambientati. Grazie ai suoi dipinti, invece, me ne sono innamorata.
Questa mostra è un atto d’amore, da Giuseppe
Restano a Grottaglie.
Le forme compatte e di duratura presenza delle
opere di Giuseppe Restano fanno riemergere vivi i ricordi di un passato recente,
reso indistinto dalle preoccupazioni dell’età adulta. L’emersione è però
graduale e si manifesta con una cifra stilistica che è propria di Restano: un
senso di sfocatura avviluppa infatti i soggetti che dipinge, rendendoli
vibranti, prima di metterli definitivamente a fuoco. Questo processo, che si è
amplificato negli ultimi anni, da quando cioè Restano è sempre più attento alla
Puglia e a ciò che essa rappresenta, è assimilabile a un ritorno della
giovinezza in cui la felicità esiste e si manifesta proprio tramite l’unità e la
perfezione degli oggetti del mondo. Oggetti che, nella loro bellezza e
semplicità, sono essi stessi dispensatori di piacere.
Con una linearità esatta e precisa, Restano gli
ridà vita e infonde loro esistenza: gomme, tabelline, pagine di quaderno, biglie
di vetro, luminarie, diventano riflessione costante e motivo per scandagliare
una collezione di ricordi di una storia personale legati alla sua città natale,
Grottaglie, il suo Eldorado del Sud.
Giuseppe Restano è un alchimista della tecnica a
olio, tramite cui sveste gli oggetti dalla corazza pragmatica e li libera in
aria. Il suo laboratorio è lo studio a Firenze, dove si è trasferito anni fa,
lasciandosi alle spalle la fragranza del sole pugliese che, comunque, lo attende
ogni anno d’estate.
Il visitatore che varchi lo studio per la prima
volta sarà investito dalla sensazione di esserci già stato, di avere già
incontrato l’artista. Il benvenuto di quest’ultimo sarà caloroso e animato; egli
sarà ansioso di mostrare lo spazio in cui vive e lavora. Il posto è infatti
accogliente ed ha un certo charme. Sul tavolaccio di legno scuro - ma
selvaggiamente chiazzato - sono sparsi tubi di vernice, scale cromatiche,
tavolozze di colori vibranti, delicati pennelli impiastricciati pronti all’uso.
Le opere delle serie passate (Scuola, Natura,
Sport) ammiccano astutamente sui muri, mentre sul cavalletto, il suo ultimo
lavoro, attende con calma di essere completato. Guardare nel suo mondo intimo è
affascinante. E’ come guardare due parti distinte del cervello su un tavolo
operatorio: una caotica e schizofrenica, l’altra eccezionalmente ordinata.
Questo è senza dubbio lo spazio dove Restano si
sente a suo agio, dove i suoi ricordi possono fluttuare liberamente, fino a
essere catturati e resi con precisione analitica sulla tela.
Restano al momento sta lavorando su una serie di
Pavimenti.
Quando lo interrogo su questi, egli inizia
nostalgicamente a raccontare della Puglia, ed in particolare di Grottaglie, la
sua città natale. Mi dice che i pavimenti che ancora lì puoi trovare,
l’hanno rapito, per semplicità, colori ed eleganza.
Per Giuseppe, i soggetti delle sue opere
raccontano una storia, la sua in particolare, che intinge da visioni di un
passato pieno di colori e di sapienze artigiane.
“Dipingere, mi permettere di rallentare
il passo, di sentirmi più a mio agio col mio ambiente inconscio. Questi quadri
mi permettono di trattenere i ricordi e di creare la mia storia visiva
personale, per non dimenticare cosa ho visto. Il mio lavoro è come un album
fotografico nel quale posso guardare a ritroso, dove le cose che pensavo e a cui
pensavo molti anni fa, mi ritornano indietro come una marea: l’onda dei ricordi
m’investe”.
Quando lo sento parlare così del suo lavoro, non
posso non riconoscere il forte attaccamento che Restano ha per il suo luogo
natio.
Seduta con Giuseppe lui ricorda di quando,
adolescente, comprò i suoi primi colori a olio e iniziò a dipingere: “Sapevo
che dovevo dipingere. Nessuno me lo aveva insegnato. Iniziai a dipingere da solo
e imparai a esprimermi ed ad osservare. Penso che se hai una forte energia
creativa, sei destinato a tirarla fuori. Lo fai perché devi, non perché qualcuno
ti dice di farlo”.
Dipinte magistralmente, cose comuni quali gomme,
fogli di carta, semplici dettagli di vita quotidiana, ora prendono nuova vita e
si incatenano in un mare senza limiti di riscoperte e ricordi.
Stephanie Uribe
Lucia Giardino
Luglio 2010
Giuseppe Restano 2000_2010.Pittura
31 luglio-12 settembre 2010
Palazzo De Felice
Piazza Santa Lucia, Grottaglie (Taranto)
Tutti i giorni 9,30-12,30 17,00-22,00 / ingresso
libero
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