MUSICA NEL BOSCO -
Groscavallo (TO)
MUSICA NEL BOSCO
A GROSCAVALLO
Il Comune di
Groscavallo (Val Grande di Lanzo, Torino) organizza per l’estate 2010 una
rassegna di quattro concerti notturni di musica classica gratuiti,
all’aperto, in un bosco.
Il pubblico, munito
di pila e scarpe pesanti, raggiungerà l’area dello spettacolo alle
ventuno, in tempo per apprezzare la bellezza del luogo.
Nell’attesa del
buio sarà presentato il programma e, quando l’oscurità avrà creato l’atmosfera
adatta, luci discrete si accenderanno sui concertisti e la musica si diffonderà
tra gli alberi.
Elemento
qualificante delle serate sarà l’ascolto della musica immersi nella natura,
in contatto diretto con l’ambiente, seduti per terra, sulle foglie, con i
profumi del bosco e la presenza inquietante della notte.
Ecco l’elenco dei
gruppi che si alterneranno sul palcoscenico:
Sabato 17
Luglio, “I Concerti delle Dame”, voce soprano, flauti, liuto,
chitarra, mandolino.
Sabato 24
Luglio, “Color Brass”, trombe, corno, trombone, tuba.
Sabato 31
Luglio, “Notturno per arpa”, arpa solista.
Domenica 8
Agosto, “Wildequartett”, flauto, violino, viola, violoncello.
Info:
3343654365
musicanelboscogroscavallo@yahoo.it
Quattro concerti in un bosco
La proposta di questa piccola
rassegna musicale in un bosco prevede quattro concerti dal programma assai vario
e dalla dinamica sonora estremamente differente.
Il primo presenta un
repertorio legato intimamente al contesto, è quasi una sorta di narrazione
bucolica attraverso musiche che effettivamente nei secoli possiamo immaginarci
di aver già ascoltato in situazioni simili a questa, dove i suoni dei flauti,
del liuto, della chitarra, colorati dalla voce femminile vanno ad inserirsi in
un'evocazione onirica di ciò che poteva essere l'ascolto di musica all'aperto
fra il 1500 e il 1800.
Di seguito, l'arpa sola. Uno
strumento affascinante già semplicemente nella sua forma e nella gamma unica dei
suoi suoni, ci presenterà un programma assai vario che spazia dal repertorio più
classico e tradizionale alla musica di compositori contemporanei presentando in
prima esecuzione pubblica assoluta un brano di Nicola Campogrande.
Il concerto del brass ensemble
invece ci proietterà magicamente in un caleidoscopio sonoro dove i potenti
armonici degli ottoni invaderanno tutto il corpo, distendendo e rilassando le
nostre capacità percettive: non ci sarà fatica alcuna nell'ascolto, basterà
lasciarsi trasportare dal suono di questi straordinari strumenti che gli
antichi, senza fallo, suonavano solo all'aperto.
Protagonisti dell'ultimo
concerto saranno invece gli strumenti ad arco: violino, viola, violoncello con
l'aggiunta di un flauto che nel periodo tardo barocco e classico è perfettamente
intercambiabile col violino. La tavolozza di colori assai ricca spazia dal dolce
suono del flauto a quello penetrante del violino, dal vellutato suono della
viola al nobile e versatile violoncello. Il repertorio rigorosamente classico,
con gli autori simbolo di queste due epoche di storia della musica - Bach e
Mozart - degno di un vero e proprio salotto musicale all'aperto.
Quattro concerti in un bosco
al buio, di notte, per un’esaltazione del suono a cui la civiltà delle macchine
e della luce elettrica ci ha quasi interamente disabituato.
E' da tempo che l'uomo
contemporaneo non ha più relazione con il buio assoluto. La città soprattutto ci
ha abituato ad una luce continua, più o meno intensa, rassicurante, certo, ma
anche veicolo di sensazioni approssimative, generiche, mediate da una continua
relazione con la logica del nostro pensiero codificabile nel linguaggio della
realtà.
Buio, quanto è necessario per
dominare le emozioni, per esaltare le sensazioni, gli odori, i suoni...
Siamo spaventati quasi, dal
buio e dal silenzio rumoroso che percorrono un bosco di notte, incapaci di
dominarne i meccanismi.
Cosa c'entra la musica in
tutto questo, nel buio e nel silenzio di un bosco in una notte d'estate?
Il suono di per sé, è
imprescindibilmente in costante relazione con il silenzio. La prima nota di un
qualsiasi brano musicale proviene dal silenzio che la precede così come l'ultimo
suono non è il termine della musica, ma lo è il silenzio che la segue. Ma quale
la relazione fra i due? E' il suono a dominare il silenzio o viceversa? Se il
suono nasce dal silenzio assoluto, la musica o lo interrompe, o si sviluppa in
esso....
Francesca Odling