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MOSTRA: CARAVAGGIO -
Genova
Caravaggio e l'arte della fuga
La pittura di paesaggio nelle Ville Doria
Pamphilj
Genova, Villa del Principe, 26 marzo - 26
settembre 2010
Comunicato Stampa
Un binomio da non perdere: la riapertura degli interni
restaurati e dei giardini della Villa del Principe,
la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città di
Genova, e l'allestimento di una grande mostra che,
partendo dalla celeberrima "Fuga in Egitto" di
Caravaggio presenta, per la prima volta, oltre
ottanta dipinti di pittura di paesaggio, tutti
tratti dalle Collezioni delle diverse dimore della
Dinastia Doria Pamphilj, molti dei quali inediti.
A proporlo, dal 26 marzo al 26 settembre
prossimi, è la Società Arti Doria Pamphilj, presieduta
dalla Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj.
Era il 1521 quando Andrea Doria, valente ammiraglio e
uomo d'armi leggendario, diede il via ai lavori che
avrebbero portato alla costruzione della meravigliosa
villa affacciata sul mare di Genova. Questo sarebbe
divenuto il luogo di pace al rientro dai suoi
innumerevoli viaggi e la dimora prescelta per i suoi
successori: la famiglia Doria Pamphilj. In questa villa
Andrea Doria diede vita ad una grande corte
rinascimentale, di cui fecero parte artisti come il
magnifico Perino del Vaga, che si occupò della
decorazione e degli arredi di gran parte delle sale. La
Villa venne poi ampliata dal successore di Andrea,
Giovanni Andrea I Doria, con il quale raggiunse il suo
massimo splendore. Secondo le più recenti ricerche,
proprio da quest'ultimo, Caravaggio ricevette, durante
il breve soggiorno a Genova dell'agosto 1605, l'offerta
di affrescare una loggia del palazzo in cambio del
favoloso compenso di 6000 scudi, che però l'artista
rifiutò.
Oggi Villa del Principe è un luogo monumentale pieno
di tesori nascosti. Per rivivere i suoi fasti basta
percorrerne le stanze, ammirare gli splendidi
affreschi ed arazzi o passeggiare tra le
fontane del meraviglioso giardino cinquecentesco.
Interventi di restauro si sono succeduti in questi
ultimi anni e finalmente gli interni e il giardino hanno
riacquistato lo smalto di quando erano una vera e
propria Reggia in città.
E' in questi sontuosi ambienti che troverà scenografia
appropriata la grande mostra "Caravaggio e l'arte
della fuga. La pittura di paesaggio nelle Ville Doria
Pamphilj": circa ottanta opere, in parte mai
esposte, che documentano come la storia del
collezionismo e mecenatismo della celebre dinastia
genovese-romana sia stata fortemente caratterizzata, nel
corso della sua lunga storia, dalla costruzione e
allestimento di magnifiche ville extra urbane, oggi
monumenti nazionali. L'esposizione, curata da
Massimiliano Floridi (catalogo Silvana Editoriale),
tende a mostrare come l'allestimento degli edifici sia
stato organicamente legato alla storia del genere
pittorico del paesaggio.
Le collezioni di Roma e Genova custodiscono al
loro interno meravigliosi capolavori della pittura di
paesaggio. Lungo venti generazioni alcuni protagonisti
della famiglia hanno guidato il gusto e l'estetica
dell'élite culturale italiana, attraverso straordinarie
scelte di mecenatismo, che per quantità e qualità
occupano un singolare rilievo nella storia dell'arte
europea.
La mostra esplora un aspetto di questo ideale di vita
extraurbano, raccogliendo per la prima volta quadri di
paesaggio un tempo pensati per accompagnare il tempo del
piacere e dello svago.
Spicca il capolavoro di Caravaggio noto come la
Fuga in Egitto, un tempo collocato nella villa
del Bel Respiro a Roma. È l'unica opera dell'artista
lombardo in cui ci sia una brano significativo di
paesaggio. Recenti scoperte scientifiche ne hanno messo
in luce talune fasi costruttive che autorizzano a
congetturare una prima idea del quadro proprio come
paesaggio.
Nella mostra, aperta da una preziosa sequenza di opere
provenienti dalla villa cinquecentesca Centurione
Doria di Pegli presso Genova, saranno esposti
cicli pittorici dipinti dagli artisti a partire
dalla metà del Seicento appositamente per le diverse
ville di famiglia. Così la serie di Momper e
Dughet, Grimaldi e Anesi per la villa
del Bel Respiro, che è stata un notevole modello
architettonico: Camillo Pamphilj, nipote del Papa
Innocenzo X, pur curando soprattutto la raccolta di
sculture antiche per l'interno e l'esterno della villa,
attraverso una straordinaria campagna di acquisti
abbellì con splendidi arredi le sale del casino. La
mostra esplora anche un aspetto meno noto della Roma
papale, attraverso delle opere di un genere del
paesaggio tutto particolare, quali marine e tempeste di
autori allora molto stimati.
Il palazzo di Nettuno e il casino di Anzio
furono teatro del mecenatismo del figlio primogenito di
Camillo, Giovanni Battista e poi, soprattutto, del
nipote.
Anche nella villa di Ripa Grande, dimora della
celebre Donna Olimpia, venne creata una piccola
collezione, che ne completava il progetto di villa
fluviale per bagni e giardino di delizie, lungo il fiume
Tevere. Tra i quadri che la decoravano, sono presenti
opere di Francesco da Ponte detto il Bassano e
del noto paesaggista olandese Herman van Swanevelt.
La villa d'Albano, oggi purtroppo ridotta ad un
rudere, fu residenza di campagna splendidamente decorata
del Cardinale Benedetto, finora conosciuto dal pubblico
per il mecenatismo musicale più che per quello
pittorico, ma che seppe circondarsi di un gran numero di
capolavori. Si ricorda il ciclo di J. F. van Bloemen,
specialista, significativamente soprannominato
"Orizzonte", che dedicò ai Pamphilj una serie
impressionante d'opere, conservate oggi negli
appartamenti privati e per la prima volta visibili al
pubblico nella loro interezza.
Una serie di foto d'autore, scattate per un nuovo
edificio extraurbano della famiglia, infine, fa da
appendice alla mostra, aprendo l'esposizione alla
speranza che i modelli d'arte del tempo libero antichi
esposti, possano aggiornarsi alle esigenze della
contemporaneità. La villa montana a Guarcino, detto
Rifugio Floridi Doria Pamphilj, posta alla sommità
dell'Appennino a sud di Roma, è stata scelta come
residenza dalla famiglia e ristrutturata sull'archetipo
dei quattro elementi della natura e al crocevia di
quattro percorsi naturali, che l'artista Lala
Meredith Vula ha espresso attraverso alcuni scatti
nelle diverse stagioni. L'artista serbo-inglese, che al
centro del suo percorso formativo ha la British Academy
a Roma, rinnova le tracce d'una esperienza romana, che
ebbe nei pittori stranieri d'epoca moderna, i
protagonisti degli allestimenti delle ville cittadine.
La negazione di colore e l'astrazione lunare dei
paesaggi di Meredith Vula propongono un paesaggio
metafisico che, grazie alla sensibilità dell'artista,
vuole porre l'attenzione dell'osservatore sul valore
metafisico e morale del paesaggio appenninico, piegando
la curva dell'esperienza estetica della famiglia
nuovamente verso il divino, agli albori del secondo
millennio.
Caravaggio e l'arte della fuga. La pittura di
paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj, Genova, Villa
del Principe, 26 marzo - 26 settembre 2010. Orario:
tutti i giorni dalle 10 alle 17, escluso il giovedì.
Ingresso: intero 12 euro ; ridotto 9 euro; scuole 7 euro
Catalogo Silvana Editoriale.
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