ELOGIO DELLA
GHIGLIOTTINA - Gambettola (FC)
15 - 22 agosto
2010
ELOGIO DELLA GHIGLIOTTINA
a cura di Alberto Zanchetta
Francesco Bocchini | Luca Caccioni
| Luigi Carboni | Massimiliano Fabbri
Gilberto Giovagnoli |
Andrea Guastavino | Piero Manai | Nero | Massimo Pulini
Pierluigi
Pusole | Andrea Salvatori | Erich Turroni | Verter
Turroni
Domenica 15
agosto, alle ore 21:00, negli spazi espositivi del Laboratorio dell’Imperfetto
di Gambettola si inaugura la mostra Elogio
della ghigliottina alla presenza di “tredici teste
spiccate dal collo”.
Ne Le dernier jour d’un condamné di Victor
Hugo, il protagonista (anonimo come la propria colpa) si affligge per la –
ingiusta? – condanna che lo costringerà a perdere la vita nella place de
Grève. Più che lo strazio del corpo, a tormentarlo è il pensiero della
morte. Un pensiero che si forma in testa, quella stessa che subirà l’incuranza
della ghigliottina. L’asportazione chirurgica inflitta dalla lama della
“trinciateste” interromperà il flusso delle sue idee, ne farà capitolare
l’intelletto. Il condannato non potrà, né vorrà darsi pace di ciò; impossibile
per lui rassegnarsi all’ignominioso epilogo, al fatto che i suoi carnefici
possano ignorare l’atrocità di un gesto così empio (non tanto nel porre fine
alla vita di un essere umano quanto nell’annichilirne la mente).
Il celebre motto di Cartesio, cogito ergo sum,
diventa congeniale preambolo alla decollazione, un tema tutt’altro che
infrequente nella storia dell’arte. La prima forma di decollazione ravvisata
nell’arte è di probatoria accidentalità; a farne le spese, infatti, è stata la
statuaria antica, giuntaci acefala oltre che evirata e focomelica. Da allora
esistono forme e significazioni diverse che il caso attribuisce a un soggetto
che è andato perdendo la propria connotazione a ridosso dei secoli. Benché le
teste mozze si succedano ancora numerose nel copioso inventario dell’arte
contemporanea, assai di rado viene adotto un motivo. Proprio come Victor Hugo,
anche gli artisti preferiscono omettere il capo d’imputazione; non per
negligenza verso il tema, né verso l’oggetto della loro angheria, quanto semmai
per accentrare l’attenzione su quella testa/monade/sineddoche in cui si riassume
un individuo, un corpo e quindi un’intera anatomia.
«Se mi tagliassi una gamba ci sarei io e la
mia gamba; se mi tagliassi un braccio ci sarei io e il mio braccio; ma se mi
tagliassi la testa? Ci sarei io e il mio corpo o io e la mia testa?»,
è quanto va interrogandosi l’impiegato Trelkovsky
(alias Roman Polansky) nel film L’inquilino del terzo piano. Corpo o
testa? Il dubbio non può dissiparsi tanto facilmente; l’annosa questione rimane
sospesa come una spada di Damocle, sempre pronta a fare le veci della
ghigliottina. Nel dubbio cresce l’angoscia, perché niente più della perdita
dell’identità atterrisce l’animo umano... Il tema della “decollazione” non è
altro che un prolungamento di quella poetica sul corpo – e quindi sull’identità
– che annovera anche il genere del ritratto, in cui la forza magnetica del volto
ci rende dimentichi del resto del corpo. Spesso e volentieri, consapevolmente o
inconsciamente, siamo di fronte a un “aspetto soma-tico”, vale a dire che il
volto è, né più né meno, che una desinenza del corpo. Per queste e altre ragioni
il Laboratorio dell’Imperfetto di Gambettola è diventato un nuovo, diverso
Laboratorio (anatomico) dell’Imperfetto (ossia “in difetto” del resto del corpo
umano: braccia, gambe, torso). I tredici tagli che seguono la giugulare
qui esposti ci hanno restituito il brulicare di teste mozze che – alla maniera
del Battista maltese di Caravaggio – recano la firma di Bocchini, Caccioni,
Carboni, Fabbri, Giovagnoli, Guastavino, Manai,
Nero, Pulini, Pusole, Salvatori, Erich e Verter Turroni. Ma poiché la testa
ghigliottinata, appena dopo essere stata separata dal corpo, è ancora in grado
di esalare un ultimo afflato verbale, forse basterà accostare l’orecchio alla
sua bocca per riuscire a ca[r]pire le ragioni di questa mostra, così come del
curatore e dei rispettivi autori…
inaugurazione
15 agosto 2010 alle ore 21.00
dal lunedì al venerdì ore 14:30 – 18:30
fuori orario su appuntamento
Il laboratorio dell’Imperfetto
Via Viole
128/130, Gambettola (FC)
tel.
+39.0547.57167 / cell. +39.348.4303853
e-mail
info@imperfettolab.com