CONCERTO
QUARANT'ANNI - Cosenza
Quarant’anni suonati 1970-2010
CONCERTO
Francesco Manara, violino
Orchestra Sinfonica del
Conservatorio di Cosenza
Direttore Donato Sivo
Musiche di Schumann
Cosenza, chiostro del
Conservatorio
Domenica 13 giugno 2010 ore 20
Ingresso libero
Il Conservatorio “Stanislao
Giacomantonio” di Cosenza celebra il primo quarantennio di attività. E
naturalmente festeggia offrendo musica. La manifestazione sarà realizzata in
collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza.
Per l’occasione è stato
invitato a esibirsi il Maestro Francesco Manara, affermato musicista torinese
che, tra l’altro, ricopre il ruolo di Primo Violino Solista dell'Orchestra del
Teatro alla Scala di Milano. Il Maestro Manara è di casa al Conservatorio di
Cosenza: ha tenuto due cicli di lezioni destinate ai giovani orchestrali
dell’istituto, insieme ai quali ha suonato nel giugno 2009 al termine del primo
stage e tornerà a esibirsi al termine del secondo.
Manara e l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio diretta dal
Maestro Donato Sivo eseguiranno il Concerto in re minore per violino e orchestra
e la Sinfonia n° 2 in do maggiore di Robert Schumann, compositore di cui
ricorre il bicentenario della nascita. L’appuntamento è fissato per domenica 13
giugno alle ore 20 nel chiostro del Conservatorio, a Portapiana, nel centro
storico di Cosenza. L’ingresso è libero.
Quarant’anni suonati 1970-2010
Il Conservatorio fu istituito
e diretto nella fase iniziale dal Maestro Giuseppe Giacomantonio, che ne propose
l’intitolazione al padre Stanislao. All’inizio delle attività, nel 1970, gli
insegnamenti impartiti erano sette e solo nove i docenti. Oggi gli studenti
sono circa mille, con un bacino d’utenza che va oltre l’ampia provincia
cosentina. Quasi 130 i docenti, molti dei quali provenienti da fuori regione. E
in occasione di concerti, seminari, master class, concorsi e manifestazioni di
altro genere si intensificano le presenze, anche con l’arrivo di musicisti ed
esperti stranieri.
Negli ultimi anni l’Istituto d’istruzione musicale cosentino si è
caratterizzato per il miglioramento qualitativo e quantitativo delle attività,
dislocate anche nelle sedi decentrate di Crotone, Paola e Castrovillari.
Sono costanti le collaborazioni con prestigiosi enti pubblici e
privati locali e nazionali. Ma non solo italiani. L’internazionalizzazione ha
avuto in pochi anni una crescita esponenziale tale da rendere il Conservatorio
di Cosenza all’avanguardia in Italia:
-
45 rapporti
bilaterali stabiliti con Istituzioni di 18 paesi;
-
Capofila di un
Consorzio per i Tirocini di eccellenza all’estero (unico consorzio in Italia con
capofila un’Istituzione dell’Alta Formazione Artistica e Musicale) con partner i
Conservatori di Napoli, Monopoli, Frosinone, Modena, Vicenza, Pescara, Provincia
di Cosenza, Assindustria di Cosenza, Eurofor RFS;
-
Capofila di un
Intensive Programme sul Jazz (attività formative e concertistiche) che si
svolgerà a Paola il prossimo luglio con la partecipazione di docenti e studenti
dei Conservatori di Cosenza, Eisberg (Danimarca), Tromso (Norvegia) e
dell’Università Internazionale di Cipro.
Rilevante è ancora il Concorso Internazionale per Arpa “Marcel
Tournier”, la cui seconda edizione è fissata per fine ottobre 2010.
Motivo di orgoglio è che una ragazza di Mosca ed una Norvegese
abbiano scelto di specializzarsi qui, e che studenti di altre regioni
frequentino corsi di Triennio e Biennio.
Il Conservatorio svolge attività concertistica in Calabria e
fuori dei confini regionali principalmente con i suoi grandi organici, composti
da studenti e docenti: l’Orchestra Sinfonica, l’Orchestra di Fiati, la Big Band
(orchestra jazz), l’Ensemble di musica antica, la Giovane Orchestra (allievi
dei
primi corsi).
La sede
Nel gennaio 1999 il trasloco
dall’inadeguato palazzone dell’Inps di via Isonzo costituisce l’inizio di una
nuova vita per il Conservatorio. Ora la sede è un antico ex convento, come in
diverse città tra cui Roma e Napoli: Santa Maria delle Grazie, suggestivo
edificio attiguo alla chiesa della Sanità. Il quartiere è Portapiana, in quel
centro storico di cui il Conservatorio costituisce un importante e frequentato
presidio culturale. L’istituto,infatti, garantisce a questa parte della città un
costante flusso di artisti, di allievi e loro familiari, di docenti qualificati,
di spettatori dei concerti, tutti distribuiti con continuità nell’arco della
giornata e dell’anno.
È stato necessario un lungo
restauro per rendere agibile l’edificio cadente. E per ripristinare la bellezza
del chiostro a due ordini di arcate, degli ovali affrescati e degli orologi
solari.
Costruito probabilmente alla
fine del ‘500, il convento subisce ingenti danni con il terremoto del 1638.
Soppresso e riaperto più d’una volta tra Sette e Ottocento, diventa Caserma
Garibaldi dopo l’Unità. Nel secondo dopoguerra ospita gli sfollati e i
senzatetto fino al 1975, quando comincia il completo abbandono.
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