MOSTRA IL DNA DEL
TERZO PARADISO - Catanzaro
Intersezioni 5
Michelangelo
Pistoletto
Il DNA del
Terzo Paradiso
Un inedito progetto in due sedi realizzato dal maestro
dell'Arte Povera con tre nuove installazioni
Parco Archeologico di Scolacium
(Borgia, Catanzaro)
MARCA, Catanzaro
24 luglio - 3 ottobre 2010
a cura di Alberto Fiz
Michelangelo Pistoletto è il protagonista della quinta edizione di
Intersezioni, ormai consolidato luogo di contaminazione tra arte
contemporanea e archeologia.
L'attesa rassegna, diventata uno degli appuntamenti culturali italiani più
importanti della stagione estiva, anche quest'anno si sdoppia. Com'è già
avvenuto nel 2009 in occasione della personale dedicata a Dennis Oppenheim, il
progetto dal titolo Il DNA del Terzo Paradiso prevede la realizzazione di
due mostre organizzate al Parco Archeologico di Scolacium e al museo
MARCA di Catanzaro. Entrambi gli appuntamenti sono curati da Alberto Fiz,
Direttore Artistico del MARCA.
Si tratta di un'importante occasione per confrontarsi con il lavoro di uno dei
maggiori protagonisti della scena internazionale che ha ideato e progettato tre
nuove installazioni per gli straordinari spazi del Parco di Scolacium in
particolare I temp(l)i cambiano-Terzo Paradiso, Love
Difference-Le sponde del Mediterrano e Il DNA del Terzo Paradiso
che dà il titolo all'intero progetto.
L'evento espositivo, accompagnato da un esauriente catalogo monografico in
italiano e inglese edito da Electa, s'inaugura il 24 luglio per rimanere aperto
sino al 3 ottobre 2010.
La quinta edizione di Intersezioni è organizzata dalla Provincia di
Catanzaro - Assessorato alla Cultura, con la collaborazione della Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria e il patrocinio
della Regione Calabria - Assessorato alla Cultura e di Sensi Contemporanei -
Ministero dello Sviluppo Economico.
"Intersezioni va considerato, insieme, al MARCA, un punto di riferimento
imprescindibile della nostra politica di valorizzazione artistica. Nel segno
della continuità progettuale, la manifestazione rappresenta oggi un modello
culturale con ampi consensi in Italia e all'estero", spiega Wanda Ferro
Presidente della Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura. "E' per noi
motivo di orgoglio dedicare la rassegna di quest'anno a Michelangelo Pistoletto,
uno degli artisti italiani più rappresentativi sulla scena internazionale che ha
voluto progettare per il Parco una serie di nuovi lavori."
Come afferma Alberto Fiz, "l'articolato progetto dedicato a Pistoletto s'impone
come riflessione che investe direttamente il destino dell'uomo e l'urgente
necessità di un cambiamento radicale. Pistoletto considera l'arte non come
estetica fine a se stessa, ma come occasione per una trasformazione sociale
responsabile. E questo appare evidente sia nelle opere storiche dell'Arte
Povera, sia negli interventi realizzati per il Parco di Scolacium. Non si tratta
più di segni demiurgici proposti dall'Artista Vate, ma di creazioni che si
pongono in stretta relazione con la collettività."
Se il MARCA (nella stessa sede prosegue, sino al 3 ottobre prossimo, la
personale di Alessandro Mendini. Alchimie Dal Controdesign alle Nuove
Utopie) ospita una serie di lavori emblematici della ricerca linguistica
di Pistoletto, tra cui la celebre Venere degli stracci e i quadri
specchianti, il Parco di Scolacium, uno dei siti archeologici più
importanti dell'Italia meridionale, propone un grande progetto dove le
installazioni creano un rinnovato dialogo con il territorio.
Ciascuna opera contiene in sé la propria storia, la propria memoria in un
continuum spazio-temporale che non consente scissioni o fratture improvvise.
In questo senso il DNA del Terzo Paradiso non è solo il titolo
delle due mostre, ma è anche l'opera che occupa il Foro romano, ovvero l'antica
piazza di Minervia Scolacium. La grande installazione in alluminio, che
ha uno sviluppo lineare di oltre 100 metri, appare come la trascrizione genetica
del Terzo Paradiso, uno dei segni più noti di Pistoletto, dove il mondo naturale
convive con il mondo artificiale e tecnologico creando una rinnovata armonia. Il
Terzo Paradiso è il nuovo segno dell'infinito con la differenza che si formano
tre cerchi. Come spiega Pistoletto, "quello centrale descrive un ventre gravido
prodotto dall'accoppiamento dei due cerchi che costituivano il vecchio simbolo.
Il Terzo Paradiso è l'accoppiamento fertile tra il primo e il secondo Paradiso".
Questa caratteristica viene sottolineata dal canto arcaico e primordiale di
Gianna Nannini (con lei Pistoletto ha collaborato per diversi progetti proposti,
tra l'altro, al National Centre for Contemporary Arts di Mosca) che crea una
"scultura vocale" ripetendo, come un mantra, la parola "mamma".
Recuperare la presenza della memoria è un concetto che delinea anche le altre
installazioni espressamente concepite per il Parco di Scolacium tra cui I
temp(l)i cambiano - Terzo Paradiso, un'opera di cinque metri d'altezza
collocata all'interno della celebre basilica normanna di Santa Maria della
Roccella, il monumento antico più imponente del Parco. La specificità del tempio
è quella di essere realizzato con materiali riciclati: cestelli di lavatrici
diventano colonne, serpentine di frigoriferi come basamento e timpano. Gli
scarti, insomma, si trasformano, con il contributo dell'artista, in oggetti di
contaminata bellezza.
L'opera, nata da una collaborazione con ECODOM - Consorzio per il riciclo degli
elettrodomestici, è un tempio che poggia su una base instabile come simbolo
precario dell'evoluzione. Esso appare come la risultante dei tempi che cambiano
in base ad una società costretta a modificare le proprie abitudini e dove il
riciclo diventa una preziosa fonte di ricchezza. "In questo caso il nuovo tempio
s'inserisce nell'antico tempio creando un'imprevedibile relazione segnica tra
differenti forme di stratificazioni.", afferma Alberto Fiz. Sul timpano del
tempio compare il simbolo del Terzo Paradiso a testimoniare l'armonia ritrovata
tra consumo e riciclo, tra tecnologia, etica ed estetica. Come spiega Pistoletto
"oggi sinonimo di Progresso è la conservazione delle risorse: il nuovo Mito è il
Riciclo".
Viene inserita, invece, tra gli ulivi Love Difference - Le sponde del
Mediterraneo un'altra installazione realizzata per l'occasione, con 68
grandi pietre incise di colore blu che riproduce il bacino del Mediterraneo con
i paesi che si affacciano su questo mare. "Il Mar Mediterraneo", dichiara
Pistoletto, "è un'opera fortemente emblematica, intesa come punto di partenza
per una riflessione planetaria sulle differenze, il luogo da cui iniziare a
comprendere a amare le differenze. Il suo significato viene potenziato in questo
luogo magico e misterioso a poca distanza dal punto in cui i due mari, lo Ionio
e il Tirreno, s'incontrano."
Ma le differenze costituiscono anche il soggetto di un'altra grande
installazione inserita all'interno del Parco di Scolacium, l'Etrusco
dove compaiono quattro copie dell'antica statua in bronzo dell'Arringatore
con il braccio teso in avanti nell'atto di toccare gli alberi ricreando un
rapporto osmotico con la natura. Le immagini in bronzo dell'Etrusco (il
lavoro è stato proposto per la prima volta nel 1976) sono di colore rosso,
giallo, bianco e nero in una rappresentazione simbolica delle differenti razze
umane. Di particolare rilievo per ampliare la riflessione sulla classicità, filo
conduttore di Intersezioni, è la grande installazione di tre opere
studiata appositamente per il Teatro romano. In questa circostanza viene
collocata al centro Il Gigante (1981-83) di sei metri d'altezza
dal peso di 15 tonnellate che nasce attraverso la sovrapposizione di elementi
diversi realizzando un'elaborazione e un'accumulazione di frammenti appartenenti
alla tradizione della scultura. Accanto a quest'opera, dove la classicità viene
riproposta attraverso un nuovo immaginario non più prevedibile, compaiono due
opere del medesimo periodo, Doppia Figura dove un'immagine in
orizzontale viene sovrastata da un'altra disposta verticalmente e La
Caduta dove la figura sembra accettare la propria
decapitazione in un lucido presagio dei rivolgimenti che avrebbero
caratterizzato gli anni ottanta, culminati nel 1989 con la caduta del Muro di
Berlino, un evento che Pistoletto ha descritto quello stesso anno con un grande
lavoro fotografico.
A completare il progetto di Scolacium un altro lavoro di particolare
significato, C'è Dio? Sì ci sono! che ripercorre l'azione compiuta
nel 1978 L'arte assume la religione dove lo scopo era "estendere alla
gente la capacità di esercitare autonomamente le funzioni del pensiero".
Nel lavoro esposto al Parco di Scolacium la scritta compare incisa sul
Segno Arte, ovvero su un elemento formato dall'interazione di due
triangoli che inscrive idealmente un corpo umano con le braccia alzate e le
gambe divaricate.
Ebbene, nella sinergia creata tra il Parco di Scolacium e il MARCA, il Segno
Arte, nelle sue diverse applicazioni, (sia essa una porta, un letto a
baldacchino o i lavandini) rappresenta uno degli elementi su cui si focalizza la
mostra al museo catanzarese. Anche la dimensione trascendente assume al MARCA un
aspetto di notevole rilievo dal momento che viene presentato Luogo di
raccoglimento e preghiera, uno spazio suddiviso in cinque sezioni,
quattro riferibili ai simboli delle religioni (ebraismo, cristianesimo,
islamismo e induismo) e un quinto dedicato ai laici e agli agnostici. Al centro
viene posto Metro cubo d'infinito, un'opera realizzata da Pistoletto nel
1966 costituita da un cubo formata da sei specchi con la superficie riflettente
rivolta verso l'interno. In tal modo si crea un'estensione pressoché infinita
dello spazio moltiplicato e pluridirezionale anche se racchiuso all'interno di
un metro cubo.
Un infinito, tuttavia, che non è ascrivibile ad alcuna religione ma fa
riferimento alla dimensione trascendente della creatività umana e, dunque,
all'arte. Ancora una volta il lavoro di Pistoletto richiede una responsabilità
individuale in base a quello che l'artista ha definito come "omniteismo".
La visione di un'arte fortemente implicata nella società passa anche attraverso
Mar Mediterraneo-Love Difference (è in stretta relazione con il
Love Difference-Le sponde del Mediterraneo esposto a Scolacium), così
come attraverso Woollen-La mela reintegrata, perfettamente
coerente con il Terzo Paradiso. Quest'opera, in lana e acciaio,
realizzata nel 2007, è il simbolo del ricongiungimento tra natura e artificio.
Se nella tradizione il morso della mela rappresenta il distacco dell'uomo dalla
natura, in questo caso si attua la riconciliazione tra due universi in apparenza
distanti. Simbolico anche l'uso della lana, elemento naturale rinnovabile che
rappresenta lo spogliarsi dell'animale per vestire l'uomo con vantaggi per
entrambi.
Nello spazio del MARCA dedicato all'arte antica si crea una felice
contaminazione con l'inserimento di una delle opere più note di Pistoletto, la
Venere degli stracci del 1967-68 dove la copia della Venere con
mela dello scultore neoclassico Bernd Thorvaldsen realizzata all'inizio
dell'800, viene posta di schiena di fronte ad un ammasso di cenci e di stracci.
Quest'opera, particolarmente rappresentativa del percorso dell'Arte Povera, ha
un effetto totalmente straniante in quanto vengono poste in relazione due forme
tra loro agli antipodi. Ma, come re Mida, la Venere assorbe gli stracci che
diventano parte della sua natura. Paradossalmente, si potrebbe dire che gli
stracci sono riciclati dalla Venere in base ad un meccanismo che rende
quest'opera storica perfettamente in sintonia con I temp(l)i cambiano
collocata a Scolacium. Come afferma Pistoletto, "la Dea del riciclo entra nel
tempio del riciclo".
Al MARCA non potevano mancare, naturalmente, i quadri specchianti e viene
presentata una serie di Autoritratti recenti, punto d'arrivo di
una riflessione sull'identità che si sviluppa sin dal 1961. "L'autoritratto
dell'artista", afferma Pistoletto, "diventa l'autoritratto del mondo. E' arte,
in quanto quadro, ma è anche spazio e tempo".
Un excursus, insomma, di oltre quarant'anni, che coinvolge alcune
problematiche fondamentali della ricerca di Pistoletto in grado di cogliere i
profondi mutamenti della società.
La mostra è accompagnata da un catalogo, in italiano e inglese, edito da Electa
di oltre 200 pagine che presenta, tra l'altro, le installazioni al Parco di
Scolacium e al MARCA. Accanto al saggio del curatore Alberto Fiz, viene proposta
un'ampia intervista a Pistoletto di Chiara Bertola, un intervento su
Cittadellarte di Paolo Naldini, oltre ad un testo sul Parco di Scolacium e sulle
nuove scoperte archeologiche di Maria Grazia Aisa.
Intersezioni
5
Michelangelo Pistoletto
Il Dna del Terzo Paradiso
Parco Archeologico di Scolacium
Museo MARCA, Catanzaro