MOSTRA
ALPHONSE MUCHE - Bard (AO)
Alphonse Mucha: modernista e
visionario
Forte di Bard. Valle d’Aosta.
29 luglio - 21 novembre 2010
Dal 29 luglio al 21 novembre
2010 il Forte di Bard, principale polo culturale della Valle d’Aosta, ospita la
mostra Alphonse Mucha: modernista e visionario, prima grande esposizione
delle opere di Mucha in Italia, realizzata in occasione del centocinquantesimo
anniversario della nascita dell’artista. L’esposizione è promossa
dall’Associazione Forte di Bard in collaborazione con la Fondazione Mucha ed è a
cura di Tomoko Sato, unica studiosa ufficiale della collezione per la
Fondazione Mucha.
Alphonse Mucha (1860-1939),
artista ceco, è stato uno dei rappresentanti più significativi dell’Art Nouveau.
Il suo stile lo rende “fautore” di un nuovo linguaggio comunicativo, di un’arte
visiva innovatrice e potente: le immagini femminili dei suoi poster, fortemente
sensuali e cariche di erotismo, entro composizioni grafiche ben precise arrivano
e spopolano in tutti i ceti e gli ambienti della società dell’epoca e, tutt’ora,
alla vista degli odiernissimi manifesti pubblicitari è possibile scorgere il
gene artistico di Mucha. Lo “Stile Mucha” lo ha reso unico, riconoscibile,
modernista appunto, eterno simbolo dell’Art Nouveau.
Fondamenti dell’arte di
Alphonse Mucha sono il grande idealismo, l’amore e il fortissimo attaccamento
per la sua patria. Sognava uno Stato slavo libero, libero dagli Asburgo, libero
dal colonialismo sfruttatore dei governi stranieri e soprattutto libero di
prendere forze, energie e solidarietà da sé stesso, dalle proprie tradizioni e
dalla propria identità. Ecco il Mucha visionario che realizza l’opera più
significativa: “L’Epopea Slava”.
Il percorso espositivo che si
snoda in tre parti, presenterà vari ambiti, prospettive e aspetti dell’arte di
Alphonse Mucha. Esaminerà Mucha padre della grafica, Mucha filosofo e artista
visionario. Più di duecento opere della collezione della Fondazione, oltre ad
una quarantina provenienti da collezioni private, mostreranno il lavoro e il
genio creativo dell’artista: manifesti, libri, disegni, sculture, oli e
acquerelli, oltre a fotografie, gioielli e opere decorative, ricomporranno la
sua poliedricità e l’eclettismo della sua personalità. Le tre sezioni
all’interno della mostra si susseguiranno percorrendo i seguenti temi chiave:
Mucha e la fotografia
(Cantine):
esposte 70 fotografie, tra autoritratti, ritratti, città e paesaggi.
Alphonse Mucha (Cannoniere)
Mucha e “L’Epopea Slava”
(Corpo di Guardia):
la sezione è interamente dedicata al capolavoro su venti tele che l’artista
realizzò tra il 1911 e il 1928, convinto che l’universalità e il potere
dell’arte di ispirare grandi valori, quali libertà e solidarietà, possano
davvero parlare al cuore delle persone.
Le opere principali sono
allestite all’interno delle sale delle Cannoniere:
1. Sarah Berhardt & Il Mondo
del Teatro
La mostra si apre con
l’incontro di Mucha con Sarah Bernhardt, la “Divina” del teatro francese, e con
l’analisi degli esiti che questo incontro ha avuto sulla sua carriera e sulla
sua arte, con particolare riferimento alla componente teatrale e alla creazione
dello “Stile Mucha”’.
La sezione propone i manifesti
che Mucha aveva disegnato per Sarah Bernhardt, tra cui Gismonda (1884),
Lorenzaccio (1896) e Medée (1898), con l’intento di dimostrare il
suo interesse di lunga data per il teatro, con gli esempi del suo lavoro in
America, e includerà anche i disegni realizzati per i murali del Teatro
Germanico di New York (1908).
2. Lo
Stile Mucha: l’arte della pubblicità
Dopo il successo ottenuto con
il manifesto per Gismonda, Mucha diventa uno dei talenti più ricercati da
editori, tipografi, produttori e promotori d’arte. Nel 1896 la più importante
società di stampa del tempo, Champenois, inizia a stampare i suoi manifesti e
Mucha viene invitato ad unirsi al Salon des Cent, un gruppo di artisti
simbolisti. In quello stesso anno Mucha disegna il manifesto Job per la
pubblicità di una cartina per sigarette, che diventa presto l’immagine-simbolo
della “donna di Mucha”. Concentrandosi sui manifesti pubblicitari e i disegni,
questa sezione esamina il suo approccio di artista grafico al “design”
commerciale.
Le opere esposte includono due
versioni del manifesto Job (1896 e 1898), Monaco-Monte Carlo
(1897) - espressioni di pubblicità turistica, e Cycles Perfecta (1902) -
pubblicità di biciclette. Viene esposto, inoltre, Savon Mucha (1906) un
paravento in miniatura che pubblicizza la produzione di saponi di un’azienda
americana: uno dei primissimi esempi dell’utilizzo di una celebrità (Mucha, in
questo caso) per la promozione di un marchio.
3. Lo
Stile Mucha: la bellezza per il pubblico più ampio
La fama di Mucha si consolida
nel 1897 con le sue prime due mostre personali a Parigi. Una di queste, tenutasi
nel salone d’esposizione del Salon des Cent, termina con la pubblicazione di un
numero speciale dedicato a Mucha del giornale La Plume, il più importante
periodico del gruppo; numerose altre mostre di livello internazionale seguirono
negli anni successivi. In questo periodo Mucha inizia a stampare pannelli
decorativi senza testi pubblicitari. Spesso li disegna a coppie o in serie di
quattro, con soggetti ispirati al mondo della natura e legati allo scorrere del
tempo. Si propongono come una forma d’arte nuova e accessibile, con cui gli
amanti dell’arte decorano le loro case. Sul finire del XIX secolo il nome di
Mucha era ormai conosciuto a livello internazionale, in concomitanza con la
diffusione del movimento dell’Art Nouveau.
In questa sezione si possono
ammirare diversi tipi di pannelli decorativi, tra cui Zodiac (1896),
The Season (1896) e The Flowers (1898).
4.
Lo Stile Mucha: un linguaggio visivo
La sala esamina lo ‘stile
Mucha’ come un linguaggio visivo e la base per la teoria e filosofia
artistica di Mucha. Egli riteneva che fare arte significasse celebrare la
Bellezza, che si può creare attraverso l’armonia tra forma e contenuto. In
questo periodo le affascinanti figure femminili ritratte nello ‘stile Mucha’
diventano veicoli per esprimere il suo pensiero spirituale e politico.
Gli oggetti esposti includono
studi per i pannelli decorativi, The Arts (1898), disegni per copertine
di riviste e un dipinto: Spring: Woman among Flowers (1916). In mostra
anche Documents décoratifs (1902) e Figures décoratives (1905) -
manuali di disegno realizzati da Mucha per produttori, studenti d’arte e artisti
amatori. Queste pubblicazioni contribuirono a diffondere ulteriormente lo ‘stile
Mucha’.
5.
Parigi 1900
Due eventi contribuiscono allo
sviluppo della carriera di Mucha: la sua partecipazione all’Esposizione
Universale di Parigi del 1900 e la collaborazione con il gioielliere parigino
Georges Fouquet. Mucha viene coinvolto nell’Esposizione non solo come artista ma
anche come designer per progetti di altissimo prestigio: suoi sono gli
studi per la sala espositiva di Houbigant, una delle profumerie più antiche del
mondo, così come la decorazione del Padiglione della Bosnia-Herzegovina per
l’Impero Austro-Ungarico. E’ attraverso la collaborazione con Geroges Fouquet
che Mucha mostra la sua abilità nella ricerca di una forma d’arte “totale”. I
disegni di gioielli che l’artista ceco realizza individuano nuove forme e
consentono di considerarli veri e propri capolavori.
Nella sala sono esposti esempi
del contributo di Mucha all’Esposizione di Parigi, tra cui il manifesto del
Padiglione Austriaco, una selezione di foto che rappresentano la decorazione del
Padiglione della Bosnia-Herzegovina, una scultura realizzata per la sala
espositiva di Houbigant, i gioielli creati con Fouquet e gli schizzi per la
Boutique Fouquet.
6.
Contemplando il mondo spirituale
Nella sala vengono presi in
esame i riflessi che la sua ricerca spirituale ebbe sul suo lavoro e sulla sua
filosofia artistica. Come molti artisti simbolisti e intellettuali (e
scienziati) alla fine del XIX secolo, Mucha fu sempre più attratto dal
Misticismo e da una ricerca della dimensione spirituale dl mondo, o della verità
più profonda che si nasconde dietro al mondo visibile. Il misticismo di Mucha
contribuisce a sviluppare il suo interesse per gli ideali morali e metafisici
della Massoneria: nel 1898 Mucha fu iniziato alla loggia dei Massoni di Parigi.
Le opere della sala mostrano i
disegni a pastello, che esprimono la risposta emozionale di Mucha al lato scuro
della natura umana e del mondo metafisico. Sono qui esposti Le Pater
(1899), un’interpretazione personale del “Padre Nostro”; studi per The Moon
and the Stars (1902); Madonna of the Lilies (1905); Portrait of
Jaroslava (fine anni 20). In queste opere, le donne di Mucha sono
rappresentate come creature misteriose o forze soprannaturali.
7. L’epoca slava: una visione
per l’umanità
L’ultima sezione mette in
risalto i capolavori di Mucha, The Slav Epic (1911-28) e altre opere
prodotte in seguito al ritorno nel suo Paese natale. The Slav Epic
rappresenta la storia del popolo slavo. Venti tele raffigurano gli episodi
chiave della costituzione della civiltà slava. Successivamente Mucha estende la
sua idea del destino del popolo slavo a tutta l’umanità: la sua teoria consiste
nell’unire tutto il genere umano nel comune obiettivo di un progresso spirituale
e di pace globale. In questa sezione sono esposti gli schizzi per le tele di
The Slav Epic, tra cui The Slavs in Their Original Homeland
(1910-1911) e The Abolition of Serfdom in Russia (1914), insieme con una
selezione delle fotografie delle fasi di preparazione delle scene realizzate per
la rappresentazione di ciascun episodio. Fra le opere esposte anche i lavori
incompiuti degli ultimi anni, tra cui Genesis Cycle - In the Beginnin
(1935) e il trittico Three Ages (1936-1938).
La mostra verrà inaugurata il
28 luglio 2010.
Informazioni
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Silvia Colliard - 0125 833815 - s.colliard@fortedibard.it |
Orari:
martedì/venerdì dalle ore 10.00 alle 18.00 - sabato/domenica e festivi dalle ore
10.00 alle 19.00 - chiuso il lunedì.
Dal 29 luglio al 22 agosto aperto tutti i giorni dalle ore 10.00
alle 19.30.
Tariffe:
intero 6 euro (ridotto 5); scuole (4 euro)
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