SO FAR SO
GOOD - Abano Terme (PD)
QUARTA
EDIZIONE DELLA FESTA ESTIVA “SO FAR, SO GOOD”
Dal 7
al 22 agosto l'evento organizzato da giovani che dà spazio ai giovani
È una sera di agosto e tutto tace, la televisione
di casa sbiascica parole stanche e ridondanti, il divano suda. Il cervello e i
nostri sensi iniziano ad immaginare un bel posto in mezzo al verde, fresco, nel
quale incontrare persone e socializzare, sorseggiando amabilmente un mojito ben
fatto. Una situazione in cui la sensibilità per ciò che ci circonda e la
curiosità del cervello non vengono rattrappite inesorabilmente dalla
amplificazione frastornante dei soliti grandi successi; dove non ci viene
richiesto di essere appagati esclusivamente dalla possibilità di introdurre nel
nostro corpo ripetute sorsate di birra scadente. Un ambiente, dove il
divertimento non è una alienazione dalla realtà in nome di un momento di
spensieratezza collettiva. Mentre il sogno di benessere, contatto e confronto
umano continua, i nostri sensi iniziano a svegliarsi e dentro di noi una voce
sussurra: “So Far, So Good... fino a qui, tutto bene”.
________
Tutte le sere dal 7 al 22 agosto nel bellissimo
Parco di Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme si terrà “So Far, So Good” la festa
estiva aperta a tutta la cittadinanza organizzata dalla associazione culturale
giovanile Khorakhanè con il patrocinio della Città di Abano Terme.
“So Far, So Good” è un momento di aggregazione e
divertimento, che al tempo stesso vuole favorire la conoscenza e la riflessione
su alcuni temi legati al nostro presente ed imminente futuro. Il nome, che
significa “fino a qui tutto bene”, sintetizza il clima di incertezza in cui
siamo immersi e vuole essere un monito, un avvertimento a non prendere
sottogamba le grandi sfide che il futuro ci chiede di affrontare.
"So Far, So Good" è un evento organizzato da
giovani, che mettono in gioco energie creative, capacità, competenze e idee.
Questa è la chiave del successo che ha contraddistinto le edizioni precedenti e
che fa crescere costantemente il numero di artisti, musicisti, fotografi,
organizzatori, collaboratori e pubblico.
“So Far, So Good” è musica, arte, cultura,
socialità e ottimi cibi etnici; è una manifestazione orientata al futuro perché
continua ad attirare giovani potenzialità offrendo loro opportunità di
partecipazione e crescita e perché tratta temi rispetto ai quali le nuove
generazioni si dovranno pronunciare.
Quest'anno il tema principale della festa sarà
“l'identità”, in collegamento con il progetto "Y-Our-Identity" (https://youridentityproject.wordpress.com).
Un tema vastissimo, che verrà sviluppato attraverso istallazioni artistiche e
fotografiche, proiezioni di documentari e cortometraggi, interventi di soggetti
del terzo settore e dell'università.
Lo spazio destinato alla realizzazione della festa
estiva sarà diviso in sei aree tematiche ispirate ai cinque sensi più il
pensiero: gli elementi che ci rendono tutti uguali e che al contempo esaltano la
nostra unicità.
So Far So Good è un evento indipendente che cresce
grazie all'impegno dei soci e dei tanti amici dell'associazione culturale
giovanile Khorakhanè.
L'ingresso è libero tutte le sere.
Per informazioni sulla programmazione:
https://youridentityproject.wordpress.com
Associazione culturale giovanile Khorakhanè
email:
khorakhanet@gmail.com
blog associazione:
https://khorakhanet.megablog.it
blog “So Far So Good”:
https://youridentityproject.wordpress.com
facebook: Altro Khorakhane
Twitter: khorakhanet
youtube:: khorakhanet
PROGRAMMA DELLE SERATE
Sabato 7 agosto
concerto - h.21.30
MA.LA.VITA
I Ma.La.Vita sono uno tra i più interessanti
gruppi emergenti nel territorio padovano per la ricerca timbrica e per la
ricchezza di immagini nei testi dei brani. Propongono un concerto fatto di
musica, pensiero, arte in cui i ritmi aggressivi ed incalzanti del rock'n roll
lasciano spazio a suggestioni psichedeliche e dilatate.
Domenica 8 agosto
concerto -
h.21.30
ACETILENE & THE SOUND CONNECTION
Gli Acetilene & The Sound Connection propongono un
concerto funky/reggae tutto da ballare, che prende ispirazione anche dalla
rivisitazione di alcuni brani interpretati da Giuliano Palma e i Bluesbeaters.
Lunedì 9 e
mercoledì 18 agosto
installazione e
performance musicale - h. 21.30
GUGLIELMO PINNA
Voci di pietre e altre voci
di
Guglielmo Pinna, con la partecipazione di Chiarastella Seravalle e Raffaella
Terrin.
“Voci di
pietre" come "voci primarie". La voce di Lilith, prima donna.... La voce del
vento e delle materie.
La pietra
come testimone di stabilità e di forza,
di
fondamenta e di nuove costruzioni,
quando il
suono e il silenzio narrano
le vicende
dell'uomo comune e della donna comune....
L'etnomusicologo Guglielmo Pinna presenterà una
sua installazione musicale e e ci guiderà alla riscoperta dei suoni prodotti
dagli elementi naturali. Un viaggio a ritroso alla ricerca dell'origine della
musica e del rapporto vitale che l'uomo ha con il suono.
Martedì 10
agosto
presentazione mostra fotografica – h.21.30
ALDO PAVAN
Presentazione della mostra “Famiglie migranti a porte aperte”. La storia di otto
famiglie provenienti da Bangladesh, Cina, India, Marocco, Niger, Nigeria,
Senegal e Ucraina. Realizzato in occasione del grande meeting multiculturale
Ritmi e Danze dal Mondo di Giavera del Montello (Treviso), ora è a disposizione
per proiezioni pubbliche.
ALDO PAVAN
Aldo Pavan è giornalista e fotografo free lance.
Per più di vent'anni si è occupato di reportage geografici. Fino ad ora ha
visitato più di un centinaio di nazioni nei cinque continenti, pubblicando libri
e collaborando con articoli e reportage fotografici per riviste e news magazine
italiani e stranieri. E' stato docente di fotoreportage presso il master
dell'Istituto di formazione per il giornalismo De Martino di Milano, una delle
più note scuole italiane del settore.
Di recente ha iniziato a produrre multimedia che fondono foto e video con
l'obiettivo di sfruttare al meglio le possibilità offerte alla diffusione del
reportage in rete. Gli argomenti trattati spaziano dal settore geografico a
quello dell'attualità, con particolare attenzione al fenomeno delle migrazioni
in Italia.
Da alcuni anni è chiamato a intervenire in trasmissioni radiofoniche e a tenere
conferenze sulla sua attività di viaggiatore, giornalista e fotografo.
Mercoledì
11 agosto
spettacolo di
improvvisazione teatrale – h. 21.30
THEATRE JOCKEY
Spettacolo di
improvvisazione teatrale e coinvolgimento del pubblico a cura dell'associazione
CambiScena.
Sulla scena si improvvisano e si “mixano” sketch
dei quali il pubblico diventa il vero protagonista partecipando con i propri
suggerimenti alla creazione di uno spettacolo fresco e divertente! In TJ le
storie raccontate improvvisando, prenderanno spunto dagli stimoli più diversi:
parole dal pubblico, passi di libri, storie raccontate dagli spettatori,
frammenti musicali e canzoni, generi teatrali e cinematografici. Con TJ
l’improvvisazione esce dai teatri!
ASSOCIAZIONE CULTURALE CAMBISCENA
L'Associazione Culturale CambiScena è
un'associazione apolitica e non a scopo di lucro, la cui finalità è diffondere e
promuovere la cultura teatrale e in particolare l'improvvisazione teatrale
attraverso spettacoli, corsi, rassegne teatrali ed eventi culturali e
ricreativi.
Attività: organizzazione
di Laboratori, Workshop e Corsi - Organizzazione e produzione di Spettacoli e
Rassegne: improvvisazione teatrale - prosa - teatro di strada - animazioni -
teatro scuola.
Giovedì 12
agosto
spettacolo
musica teatro – h.22.00
L'OFFICINA DEGLI ORDIGNI
Spettacolo teatrale e
musicale di Davide Dal Pra
L’Officina Degli Ordigni è sostanzialmente un
punto in cui testi e musiche si incontrano quasi miracolosamente. Testi e
musiche vengono assemblati in un lavoro artigianale che ricorda quello delle
botteghe o le piccole fabbriche, senza però quel tipo di alienazione. C’è poi un
significato provocatorio, politicamente scorretto, gioiosamente visionario. Un
laboratorio in cui si preparano cose con molto metodo, fatte per esplodere. La
dialettica tra “ordine” e “caos”, o se vuoi “metodo” e “furore”, è uno dei
nostri temi preferiti. L’ordigno poi non per forza deve esplodere, si può
indirizzare ad un fine, ad uno scopo. Ci diverte anche il paradosso
drammaticamente frequente che qualcuno lavori, in queste piccole officine degli
ordigni, per un senso e uno scopo che costantemente gli sfugge. Quotidianità e
senso, inconsapevolezza rigorosa, micro e macro. E poi le iniziali…O.D.O: un
verbo meraviglioso atto all’ascolto di qualcosa di lontano..
Venerdì 13
agosto
SERATA BUSKERS
Durante la
serata in diverse aree del Parco di Villa Bassi Rathgeb si terranno spettacoli
di artisti di strada. In particolare gli spettacoli ET NUNC e TONGO della
compagnia teatrale MANONUDA e le improvvisazioni di un gruppo di musicisti di
strada:i Bara-BonziBonzi-Bò
istrionici ed eccentrici che improvvisano e cambiano genere e
ritmo di musica con grande nonchalance.
ET NUNC
Di e con:
Alberto Cacopardi
Con la
collaborazione di: Evarossella Biolo e Catia Caramia
Spettacolo
di teatro-danza
Lo
spettacolo racconta la storia che da sempre si ripete: l’incontro fra uomo e
donna.
Tutto parte da due vestiti e il performer si veste
e si spoglia prima di uno e poi dell’altro, condividendo col pubblico la sua
trasformazione.
Dagli abiti nascono due “personaggi danzanti” uno maschile e l’altro femminile
che mostrano la loro poesia e follia, raccontando se stessi e la loro relazione.
Nello spettacolo vengono usati: l’acqua (associata alla sfera femminile) vista
come elemento che da la vita e la fiamma del fuoco, imprevedibile che
distruggere per rigenerare.
TONGO
Di e con:
Mirco Trevisan.
Con la
collaborazione di: Evarossella Biolo e Alberto Cacopardi.
Spettacolo di animazione
teatrale
...Tongo ha un grande sogno, fare il regista!
Il valore del clown, e della sua poetica: comica, tragica, grottesca e folle.
Il ruolo dell'animatore, visto come colui che
porta un pubblico ad entrare nel gioco in prima persona, a prendersi in giro e a
mettersi in relazione con persone mai viste prima.
Chi dirige il gioco dello spettacolo è il capocomico, il giullare, il maestro
dei giochi, il supervisore del gioco e della storia.
La storia, le piccole magie, le acrobazie, la musica sono solo un pretesto per
giocare insieme.
Non è uno spettacolo volto al solo sfoggio di capacità tecniche, ma l'obbiettivo
è di mettersi a disposizione dello spettatore ed aiutarlo ad entrare in
relazione con lo spazio, con la storia e con il "cerchio", tutelandolo, ma
chiedendogli pure di mettersi in gioco.
La follia sarà difesa dalla semplice innocenza del clown e dalla storia che
verrà messa in scena: donne affascinanti, un cattivo e grottesco assalitore, un
impavido supereroe pronto a salvare le fanciulle indifesa a discapito del povero
assalitore.
Bara-BonziBonzi-Bò:ovvero
street-gipsy-balkan-prog dappertutto e per tutta la famiglia.
In tanto gravosi tempi di crisi, per quale
bislacco motivo ricorrere al consumo di dispendiosi antidepressivi per sfuggire
alle rogne e alle magagne della vita moderna ???
Da oggi si cambia rotta: addio capsule ed
elisir afrodisiaci del sabato sera! Addio Gratta e Vinci! Addio parafarmacista
ambulante innominabile di fiducia! Addio cinepanettoni e Gabibbi di turno!
Ecco entrare in scena una formazione musicale a
prova di antinfiammatori, una band incandescente come un peperoncino tailandese
in bocca a un cane da traino lappone, un gruppo che saprà risollevare il vostro
morale meglio di qualsivoglia droga sintetica o sagra della porchetta..
Signori e signore, ometti e belle sgnacchere,
siurli e siurle di tutto il mondo:
ecco a voi i Bara-BonziBonzi-Bò!!!!
Bara:
meglio noto come Cruvetta Luvi, è l’anima rom della band. I suoi assoli
friggenti di chitarra vi strabilieranno, per non parlare di quelli alla
fisarmonica. Si vocifera che abbia fatto un patto col diavolo alla stregua di
Paganini, tale è l’ardore che trasuda (e spesso suda) dai tasti della sua fisa,
che non di rado cercano di separarsi dal corpo dello strumento nella speranza di
congiungersi con quello del suonatore. Tuttavia il signor Belzebù ha
recentemente dichiarato di non aver mai avuto nulla a che fare con tale Bara/Cruvetta
Luvi.
Ma si sa, il diavolo è bugiardo per definizione..
BonziBonzi:
altresì conosciuto sotto l’appellativo di Gabba Lugga, alimenta la
corrente kletzmer del gruppo con le sue pile ricaricabili incorporate. Il suo
liuto moderno è sinonimo di trasgressione. Odia le dogane e le partiture. Ama
invece i finali sconclusionati e le battute fuori tempo massimo. Da piccolo
voleva essere o un ciclista o un canguro. Si dice che per un periodo ci sia pure
riuscito. Poi, però, un imprevisto incontro ravvicinato con l’efferato Chuck
Norris gli avrebbe provocato un misterioso trauma psicofisico. Gli altri membri
della band lo hanno conosciuto per caso mentre, a detta sua, fuggiva da una casa
di riposo per roditori marini.
Bò: alias Tony Maracas, è il prestigiatore ritmico
del gruppo. Vi stupirà con il suo sensazionale numero del rullante mancante,
ammalierà grandi e piccini con i suoi semprecangianti passaggi percussivi e le
sue innumerevoli ghost notes. Inventore del sempre più in voga termine siurlo,
ha recentemente inciso un album solista dal titolo Tony Maracas: impressioni di
Brumaio ed iniziato il Bel Paese all’ultracompetitivo business delle voliere di
chirotteri. Parla correntemente 12 lingue straniere, sebbene sia contrario al
loro utilizzo in pubblico e predilige gli acquisti ai minimarket maghrebini
notturni. Quantunque il suo stile musicale suggerisca un incrocio tra Carosone,
i Take That e gli Slipknot, la sua canzone preferita rimane da sempre I’ te
vurria vasà. Il suo motto è …bò…
Sabato 14
agosto
concerto - h.22.00
QUARTIERE COFFE
I
QUARTIERE COFFEE sono una delle più importanti giovani realtà reggae toscane e
creano un'eccezionale miscela di reggae, new roots che da spazio anche a
bashment, dance hall e dub.
Nel 2007 la band partecipa ad importanti
festival, tra i quali il Rototom Sunsplash di Osoppo.
Nel 2008 pubblica "IN-A" per la One Step Records,
primo album ufficiale, che vede la partecipazione di nomi di spicco del reggae
italiano e non: Sister E (from Michelangelo Buonarroti), Peter Spence(UK),
Rootsman I, Jaka e R-Lab.
Nel 2009 il gruppo pubblica "SUFFER", (con release
digitale) contente i singoli "SUFFER" e "MANY HERB", realizzati in
collaborazione con CIRETNEK PRODUZIONI, ormai punto di riferimento di eccellenza
per il reggae italiano.
Il 27 marzo 2010 è uscito l’ultimo lavoro
discografico della Band "VIBRATOWN" per One Step Records & Venus.
Domenica
15 agosto
CENA DI FERRAGOSTO
Alle ore
20.30 inizierà la cena di ferragosto, che prevede un menù interculturale
proposto dall'associazione culturale giovanile Khorakhanè. É necessaria la
prenotazione ed il versamento della quota di partecipazione di 12 euro.
concerto -
h 21.30
RICICLATO CIRCO MUSICALE
Strumenti e musica creati a partire da rifiuti e
materiali di recupero. Una interessante ricerca che ha portato in pochi anni i
Riciclato Circo Musicale ad essere conosciuti a livello nazionale suscitando
grande interesse nella critica e nel mondo musicale e, soprattutto,
entusiasmando sempre il pubblico.
La formazione è composta da:
Simone Bellezze: buzzeria, tamburitubi,
polielastico, bum bum, yozù, setaccello, barrafon, damigiudu, voce.
Andrea Accoroni: cappellofono, controbarattolo,
olifante, barattolao, racchetta elettrica, cozze, cri cri, voce.
Massimo Prigigallo: chiteja, bassolardo, braconga,
flauto di can, saldature, voce.
Alessandro Ferrato: braconga, bongovasi, chiavi
inglesi, casson, bottiglie, sega circolare, barattoleiro, barrafon, damigiudu,
polielastico, voce.
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Lunedì 16 agosto
Spettacolo
interculturale - h. 21.30
LA BOCCA
DEL TRICKSTER
"La bocca del Trickster" è un progetto di Davide
Dal Pra che nasce a Radio Bue, radio studentesca dell'Università di Padova,
dall'esperienza di Trickster, laboratorio interculturale. Vincitore nel 2010 di
un premio per il migliore format delle radio universitarie italiane, "La bocca
del Trickster" si presenta come un viaggio-intervista. Il Trickster, personaggio
ingannatore e in continua metamorfosi, rapisce alcune persone, portatrici di
una riflessione, di un progetto o di un'esperienza
interculturale e insieme a loro intraprende un viaggio tra geografie e parole.
Gli ospiti della puntata (Stefano Bellanda, Sandra Kyeremeh, Devisri Nambiar,
Enio Sartori, Anna Trevisan...) discuteranno di come l'intercultura sia una
dimensione della creatività culturale, oltre le
frontiere e le immaginazioni rigide delle identità.
L’Associazione Trickster nasce nel 2008 con l’obiettivo di trasformare in
progetti e azioni culturali il percorso di ricerca maturato in seno alla
redazione di “Trickster. Rivista online di Studi interculturali” e di
“Intercultura. Network per la ricerca e le pratiche” dell’Università di Padova.
Concetto – L’intercultura non viene intesa nell’attività di Trickster come una
disciplina, un indirizzo educativo o una ideologia culturale. L’intercultura per
Trickster è una pratica che mira all’attiva
costruzione di un discorso sulle identità intese come un divenire.
Tale pratica parte dalla pluralità identitaria in cui intrinsecamente e
contradditoriamente si muovono individui e società.
Guardare alle identità e alle culture in termini interculturali significa per
Trickster dare molta rilevanza al “tra”, all’“intra” che sta come un sottile
spazio di movimento e quindi di libertà tra le
molte componenti identitarie che vengono a comporre lo stesso singolo individuo.
Lavorare su tale movimento all’interno del percorso individuale e sociale è
l’obiettivo del Trickster.
Quella interculturale è una pratica che come tale non prevede rassicurazioni
identitarie ma una sfida creativa. L’aspetto pratico di tale accezione
dell’intercultura rende molto rilevante nel
lavoro dell’associazione la dimensione artistica, letteraria e poetica in quanto
momenti creativi capaci di interpretare la molteplicità identitaria e culturale
in termini non restrittivi ma inventivi. Non si tratta di giocare pro o contro
una identità ma di aprire al movimento le molte componenti identitarie intra e
interindividuali.
Uno dei termini attorno a cui si strutturano le identità è il confine. Esso è
quindi oggetto principale del lavoro interculturale, che tende a evidenziare e
problematizzare gli effetti simbolici e pratici delle frontiere sugli individui
e le colletività. La pratica interculturale ha quindi al proprio centro il tema
della cittadinanza come battaglia complessa di riconoscimento di diritti e di
appropriazione dei territori e della parola.
Assolo di
danza con video – h. 22.00
"Berlin
Souvenir"
Idea,
coreografia e interpretazione : Cristiana Battistella
Riprese
video: Michael Moriz
Montaggio
video: Faouzi Bouzid Discacciati
Produzione 2006: derRAUM-danza
Durata: 30
minuti
Presentazione di Cristiana Battistella:
“L' idea nasce dal desiderio di raccontare la
Berlino da me conosciuta e sperimentata in quattro anni vissuti in questa città,
piena di fonti d'ispirazione e di contraddizioni. Una Berlino non turistica come
si può trovare nelle guide, bensì una Berlino di tutti i giorni, rappresentata
dalla gente che la abita e dai quartieri che la compongono, come Neukölln
abitato da persone di 163 nazionalità diverse. Il pezzo è un insieme di
impressioni, scorci di vita. Mi piaceva l' idea di cogliere i ritmi, i colori,
gli odori e i rumori che secondo me, distinguono questa città.
Attraverso le riprese video, mezzo per me nuovo,
ho voluto esprimere l' immediatezza delle cose e con la danza, linguaggio che
già conosco, ho cercato di tradurre le emozioni in gesto.
Tutta la parte di danza presente nel video che fa
da sfondo è frutto di improvvisazione nelle strade della città.”
Spettacolo teatrale - h.22.30
ZAÌRO TEATRO
Particolare spettacolo teatrale proposto dall'associazione culturale Zaìro
Teatro sul tema dell'identità.
ZaìroTeatro Associazione
Teatrale
info@zairoteatro.it
www.zairoteatro.it
Il nostro è un gruppo intergenerazionale,
interculturale e multiespressivo di artisti affermati o emergenti, che
vivono, sognano ed agiscono in questa terra pavana, desiderando realizzare
proprio qui e le proprie aspirazioni artistiche per la creazione di valore a
beneficio di tutta la comunità.
Il nostro
progetto nasce dall’esigenza di contenere le numerose iniziative private di ogni
socio artista in un contesto unico, generatore di idee, scambi e confronti
appassionati su temi culturali e sociali collegati al territorio in cui agiamo
in costante relazione con il resto del mondo, offrendo ad ognuno l’opportunità
di proseguire la propria ricerca personale in maniera globalmente sostenibile.
La rete di scambi e
collaborazioni creata dall’incrocio delle nostre attività ci ha fatto ben
sperare rispetto alla possibilità di creare un’associazione culturale, che sia
protagonista di un dialogo costante sui temi di pace, cultura ed educazione in
seno alla comunità che abita responsabilmente il bellissimo territorio della
provincia di Padova, attivando processi di promozione sociale.
Secondo noi
l’arte in tutte le sue forme espressive, esaudisce pienamente il suo compito nel
momento in cui riesce a far comunicare l’artista con le persone comuni,
stimolandone la curiosità e risvegliandone lo spirito di ricerca, attivando un
processo virtuoso di crescita e sviluppo umano.
Dunque il compito dell’artista dovrebbe essere saper cogliere “i
suoni del mondo”, traducendoli in una musica contemporanea universalmente
riconoscibile ed apprezzabile da tutti. La diversità è ricchezza e la
globalizzazione culturale non porta necessariamente all’omologazione delle
espressioni artistiche, ma ne aumenta invece le possibilità, nel momento in cui
ci si concentra sul locale con un pensiero globale e futuribile. In tal caso si
producono risultati eccellenti, che parlano a tutti con un linguaggio
riconoscibile, senza annacquamenti e perdita di identità; basti pensare per
esempio alla musica Jazz, all’architettura classica o alla commedia dell’arte
italiana, che riesce ancora a divertire il pubblico dopo 500 anni di storia.
Il nostro comune obiettivo è quello di diventare
entro breve tempo una compagnia di artisti che faccia da punto di riferimento
territoriale per il mondo del teatro professionale e popolare, offrendo numerose
opportunità di scambio con le altre realtà nazionali ed internazionali, in
maniera nuova e indipendente dai teatri stabili con i quali cercheremo in ogni
caso di promuovere reti di collaborazione attiva, senza confondere le rispettive
identità.
Altra prerogativa interessante della nostra
associazione è l’estrema flessibilità dei soci e la multi competenza di tutti,
che ci da la possibilità di essere sufficientemente autonomi anche dal punto di
vista tecnico. Tali caratteristiche ci rendono particolarmente adatti a lavorare
nei contesti più disparati, dentro o fuori dal palcoscenico, in un continuo
rapporto di comunicazione con il pubblico; anche questo fa parte integrante
delle qualità dell’artista/attore sociale. Le numerose reti di contatti con
singoli artisti, gruppi ed associazioni, tecnici di vari settori in tutto il
Veneto, offrono una vasta gamma di opportunità organizzative, senza incidere sui
costi fissi della nostra struttura.
Mercoledì
17 agosto
Serata
dedicata alla cultura argentina -– h. 20.30
NOCHE
ARGENTINA
La Noche Argentina è stata organizzata
dall'associazione per la promozione della cultura argentina ElPericon. La serata
prevede la possibilità di assaggiare diversi piatti tipici della cultura
gastronomica argentina. In seconda serata avrà luogo uno spettacolo con musiche
e danze argentine.
Associazione ElPericon
El Pericón nasce a ottobre 2008 come associazione
culturali senza fini di lucro.
L’obiettivo principale è quello di far conoscere la cultura Argentina in tutti i
modi possibili. Aprire alla comunità veneta uno “sportello argentino” attraverso
il quale diffondere tanti aspetti e tradizioni di questo paese che, pur avendo
un stretto legame con l’Argentina e una lunga e importante storia di movimenti
migratori, non sono quasi conosciuti. Ed aprire anche uno spazio di ritrovo, un
punto d’incontro fra italiani e argentini residenti nel veneto.
El Pericón è fondata sulla base de valori come: la solidarietà intesa come
sviluppo d’una cultura che nasce della volontà dalla volontà e dalla
predisposizione d’operare al servizio della persona, in ambiti di preminente
rilievo sociale anche al estero; sussidiarietà e cooperazione come risposte ai
bisogni sociali in Argentina in stretta collaborazione con le istituzioni e la
Pubblica Amministrazione , oltre che con altri soggetti del mondo profit e non
profit del territorio; territorialità e partecipazione promuovendo e integrando
sinergicamente le proprie attività con le istituzioni , attraverso la gestione
responsabile delle relazioni con la comunità; democraticità base associativa
nella quale gli aderenti sono chiamati a forme di partecipazione nella
determinazione delle scelte su ideali, strategie e gestione della associazione;
dialogo con istituzioni, enti pubblici e privati e mondo non profit senza
distinzioni alcune e nel sistematico rispetto dei ruoli.
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Mercoledì 18 agosto
concerto - h.21.30
ERIN TRIO
concerto by RadioBue.it
Erin Trio è
un progetto che nasce nel maggio 2009 per riarrangiare in chiave folk-acustica
le canzoni scritte da Elisa "Erin" Bonomo. Tre sono i musicisti che compongono
questa band acustica, impegnati a suonare chitarra acustica (e voce), violino e
congas. Durante le loro esecuzioni live affiancano alle canzoni proprie anche
alcune cover di Fabrizio de Andrè, Fiorella Mannoia, Modena City Ramblers, Elisa
ed Iron Maiden.
La formazione è composta da: Elisa Bonomo (voce e
chitarra acustica), Giulia Ortolan (violino), Cristian Bagattin (congas)
Giovedì 19
agosto
concerto - h.21.30
BLUES DAY BAND
I BluesdaY
nascono tra il 2008 e il 2009. La band spazia lungo la storia del Blues, tra
canzoni di autori diversi così da poter percorrere tutte le sfumature di questa
musica: dal Blues delle origini, al R’n’R anni 50, per poi arrivare fino ad un
Blues moderno in cui la tradizione si incontra con una interpretazione personale
e ricercata.
La voce di Benny Donati riesce a far vivere il
lato femminile di un genere famigeratamente maschile, permettendo nuove
sperimentazioni musicali.
Venerdì 20
agosto
concerto - h.21.30
I FOLLETTI DEL GRANDE BOSCO
Sei musicisti che affondano le radici nel rapporto
conflittuale e controverso con la terra del polesine dove i boschi non ci sono,
solo il pioppo ne simula la presenza sulle rive del fiume.
Dopo il successo di pubblico nella scorsa edizione
di “So Far, So Good”, i Folletti del Grande Bosco tornano a far ballare con una
musica folk dal ritmo travolgente.
Sabato 21
agosto
concerto - h.21.30
MINOR SWING QUINTET
L'ispirazione per questi cinque musicisti bolognesi nasce da uno dei brani più
celebri di Django Reinhardt, Minor Swing. Spinti dall'amore per il manouche,
decidono di riprendere i brani della tradizione jazz manouche e provare a
renderli loro, a contestualizzarli nella Bologna degli anni 2000. L'eterogeneità
della band, che accomuna percorsi musicali differenti (dal rock alla world music
alla musica classica), è la chiave di volta per il processo di modernizzazione
del genere. Il risultato infatti è una miscela esplosiva a base di rispetto per
i grandi solisti del passato, con l'aggiunta di idee e arrangiamenti freschi e
coraggiosi. Ascolterete standard propri della tradizione jazzistica e manouche,
ma anche composizioni originali, dove si intuisce il desiderio di attualizzare
la proposta musicale. Mentre ascoltate, provate a chiudere gli occhi,
immaginandovi nella Parigi anni Trenta. Poi riapriteli, sempre ascoltando ed ora
anche guardando il palco... Di fianco alla Tour Eiffel ora ci sono anche le Due
Torri.
La formazione è composta da:
Paolo Prosperini (chitarra)
Alessandro Cosentino (violino)
Laura Masi (chitarra)
Francesco Angelini (pianoforte)
Tommy Ruggero (batteria)
Domenica
22 agosto
NOTTE DA LEONI
-
serata dedicata alla cultura senegalese
PROGRAMMA:
20.30 – cena africana a base di piatti tipici
senegalesi, proposta dall'associazione culturale “Ponti Sonori”.
21.30 intervento del regista Andrea Segre e
dell'associazione “Medici senza Frontiere” sul tema delle migrazioni.
22.00 concerto di musiche e danze africane
proposto dal gruppo “Djolibè Djembè”.
DJOLIBÈ DJEMBÈ
I gruppo Djolibè e Djembè nato pochi anni fa,
ricerca un linguaggio musicale africano attraverso l'utilizzo di veri strumenti
africani (….) e la elaborazione dei vari ritmi originari delle diverse correnti
musicali africane.
Il gruppo segue la guida di Falilou Seck,
senegalese nato a Dakar e allievo dei più grandi percussionisti tra cui Fadouba
Oularé (Guinea)), Idy Kantè (Mali) e Famoudou Konate (Guinea).
Il gruppo è composto da:
PERCUSSIONI :Falilou Seck (djembé, voce), Giorgio
Ballico (sangban, voce), Denis Scanferla (djembé, voce), Leonardo Palazzolo (balafon),
Dario Bano (djembé, voce), Colm Walsh (triade kenkeni), Cristian Rossato (dundumbà,
kenkeni).
DANZA: Yelly Thioune, Nicoletta Serraggiotto.
MOSTRA
“VISIONI DI IDENTITÀ”
All'interno di “So Far, So Good” sarà presente una
mostra dal titolo “Visioni di Identità” che raccoglie esposizioni artistiche e
fotografiche sul tema dell'identità.
ALDO PAVAN
“FAMIGLIE
MIGRATI A PORTE APERTE”
La storia
di otto famiglie provenienti da Bangladesh, Cina, India, Marocco, Niger,
Nigeria, Senegal e Ucraina. Realizzato in occasione del grande meeting
multiculturale Ritmi e Danze dal Mondo di Giavera del Montello (Treviso), ora è
a disposizione per proiezioni pubbliche.
Martedì 10
agosto Aldo Pavan presenterà la mostra “Famiglie Migranti a Porte Aperte” che
rimarrà in esposizione fino al termine di “So Far, So Good”.
ALDO PAVAN
Aldo Pavan è giornalista e fotografo free lance.
Per più di vent'anni si è occupato di reportage geografici. Fino ad ora ha
visitato più di un centinaio di nazioni nei cinque continenti, pubblicando libri
e collaborando con articoli e reportage fotografici per riviste e news magazine
italiani e stranieri. E' stato docente di fotoreportage presso il master
dell'Istituto di formazione per il giornalismo De Martino di Milano, una delle
più note scuole italiane del settore.
Di recente ha iniziato a produrre multimedia che fondono foto e video con
l'obiettivo di sfruttare al meglio le possibilità offerte alla diffusione del
reportage in rete. Gli argomenti trattati spaziano dal settore geografico a
quello dell'attualità, con particolare attenzione al fenomeno delle migrazioni
in Italia.
Da alcuni anni è chiamato a intervenire in
trasmissioni radiofoniche e a tenere conferenze sulla sua attività di
viaggiatore, giornalista e fotografo.
NICOLA RAPUANO
“CULTURE DI STRADA”
...Se avrete la costanza di seguirmi
vi condurrò lungo un percorso di anni
ammantato di volti e intrecciato di attimi;
quotidiane istantanee di vita.
NICOLA RAPUANO
Nicola Rapuano trascorre i suoi primi 25 anni nella terra natale: Cautano, alle
falde del monte Taburno in provincia di Benevento.
Vive dapprima a Roma. Qui approfondisce la sua grande passione per la fotografia
su pellicola,iniziata a Firenze nel 1999, e poi maturata con tanti viaggi in
Europa.
Di formazione autodidatta, attraverso l'analisi delle immagini degli "istanti
decisivi" di Cartier-Bresson, si appassiona agli scatti su pellicola
bianco/nero.
Vive e lavora a Firenze da due anni.
MOSTRE
Momenti Paralleli
- Enoteca "I Tintori", Foglianise (BN) dicembre 2008 - gennaio 2009
- Gran Caffè Storico Letterario "Giubbe Rosse", Firenze, giugno 2009
- Parco di Villa Bassi - Abano Terme (PD) agosto 2009
VITTORIO BERTO
“SUITE
SOLO & GROUP”
“Tutto è pace e silenzio. E più di lor non si
ragiona…”
“…Eppure in quel tacere s’avanzò nuovo inizio,
cenno e mutamento…”
Introduzione a cura di Vittorio Berto:
Forse più del dire può qualche volta il silenzio,
interrotto solo da qualche istantanea incursione nei territori del paesaggio
umano che ogni giorno è ancora da vedere e ricomporre in nuove, talvolta oscure,
geometrie. Per questo non mi è facile tracciare un profilo del mio lavoro,
soprattutto per i rischi che tale operazione comporta: vale a dire la
tentazione di stabilire una serie di punti fissi e di definizioni sicure. Dato
che ci si muove su di un piano non verbale, sarebbe inutile spiegare il
significato da attribuire alle proprie immagini. “Spiegarle” non farebbe altro
che fornire un superficiale valore “culturale” che non ha nessun senso se non
per i critici. La “verità di un’esperienza visiva si potrebbe, quindi, affermare
che sia nella sua sensazione, e non nella sua concettualizzazione, il che
equivale a dire che essa è necessariamente, profondamente e intimamente
un’esperienza soggettiva. Tutto ciò, ovviamente, è vero a patto che l’oggetto
della visione stimoli l’immaginazione del fruitore, penetrando nella sua gamma
di emozioni. Se riesco a produrre, per quanto confusamente, tali sensazioni in
chi guarda, allora posso dire di essere riuscito nel mio intento. Per quanto
riguarda lo stile, nel mio caso direi che c’è sempre uno stimolo, un elemento
esterno. Non quindi un progetto, una tesi.
“…Ci sono dei giorni che la città dove vivo, e i passanti, il
traffico, gli alberi, tutto si sveglia con un aspetto strano, usuale eppure
irriconoscibile, come in quegli istanti che ci si guarda allo specchio e ci si
chiede chi è quel tale...”
e l’idea
stessa di rispondersi fa presentire un vortice di significati tortuosi,
indecifrabili o sorprendenti. In questi momenti per evitare che le tensioni e
gli sbalzi d’umore rimangano “compressi” faccio ciò che ho sempre fatto, anche
prima di imbracciare una reflex: vago solo per ore nelle strade mescolandomi
alla folla…una specie di balletto, un po’ folle, al quale però ben volentieri mi
dispongo perché ha il potere di provocare in me un senso di appartenenza agli
“altri” e di trasformare, come fossero facce dello stesso prisma, gli scatti
d’ira in empiti di tenerezza. Ed è allora che cerco di fermare questi istanti
nel tempo, provando, in giorni particolarmente proficui, a cogliere “la
calma interiore che regola tutto il tumulto”. Quindi, per quanto generica
possa apparire l’indicazione, direi che ciò che mi interessa è l’individuo in
sé, cosa gli accade in quel preciso momento rispetto agli altri e quali le
risonanze interiori.
Abbandonato, quindi, l’intento di contestualizzare
queste fotografie dietro l’illusione di una storia, mi pare che l’idea che più
si avvicina al loro spirito sia quella di una serie di variazioni eseguite con
le immagini, di una costruzione visiva che prende la forma della suite,
nell’accezione propriamente musicale del termine: una composizione articolata in
diversi movimenti e costituita da una serie di balletti – per singoli e/o
per gruppi- differenti nel ritmo e nel carattere, ma svolti nella stessa
tonalità.
ROSANNA CONI
“LE VERITÀ
DELL'UNIVERSO”
Una esposizione che nasce da tre foto per riflettere
sull'identità. Un punto di vista che spinge ad apprezzare e valorizzare la vita
e tutte le sue molteplici manifestazioni. Una tensione verso un mondo migliore,
nel quale la legge universale che lo governa è l'armonia.
DISTINTARTE
Associazione culturale D'istintarte
D’IstIntArte nasce dall’esigenza di avere nuovi spazi
espositivi, liberi dal mercato mercenario e da regole di sorta, dove chiunque
possa esprimere la propria arte e promuove nuove forme di comunicazione,.
Il progetto esiste grazie ai numerosi artisti che
collaborano periodicamente tra di loro e con altre associazioni, con artigiani e
commercianti, disposti a far attraversare i propri spazi. Senza troppe pretese,
d’IstIntArte cerca di spronare e valorizzare la personalità di ogni individuo,
creando uno spazio sociale di confronto , di formazione e di divertimento, in
cui chiunque è invitato ad esporsi e dare sfogo alla propria creatività. Tra le
tecniche proposte ci sono la pittura, la fotografia, la scultura, arte digitale
e visiva, riciclo e tanta passione, messe in mostra in contesti sempre diversi,
ma con un comune messaggio:
Libera Espressione.
VIRGINIA DELLA VALLE
NUDE IDENTITÀ
Mettere a nudo al propria identità di fronte a se
stessi e agli altri, togliere i veli e le maschere.
Rinunciare agli artifici ai flash e a tutto ciò
che può corrompere la verità e la realtà.
Una giovane fotografa si misura per la prima volta
con l'impegnativo tema del nudo fotografico, ritratto utilizzando esclusivamente
la luce ambientale naturale.
VALENTINA GIORIA
VOCI DI IDENTITÀ
Una rassegna di fotoritratti di cantanti,
immortalati nei momenti in cui esprimono la loro identità musicale e vocale.
L'espressione della musica attraverso un racconto fatto di volti e voci che
sembrano continuare a cantare attraverso l'immagine del suono.
MARIO GURIAN
LO SGUARDO OLTRE LA PRESENZA
Memorie
dak Portogallo di Mario Gurian
“Difficile è comprendere di fronte alla tua morte
E non attenderti mai più negli specchi della
bruma”
(Sophia de Mello Breyner Andresen, Navegaçœões VII,
Obra Poética, vol. III, Editorial Carminho, 1999,
Lisboa)
RASSEGNA
“PROIEZIONI DI IDENTITÀ”
Una selezione di documentari sull'identità che
raccontano di luoghi persone e situazioni. I documentari sono stati recentemente
proiettati in occasione dell'ETNOFILMfest 2010. La selezione è stata curata dal
dott. Fabio Gemo.
Lunedì 9
agosto
Noi ci
siamo già
di
Francesco Hazzini
2009, HDV,
21’
«Se Dio ha
fatto il paradiso, noi ci siamo già». Il documentario affronta alcuni
interrogativi sulle effettive possibilità di uno stile di vita totalmente
eco-sostenibile e sulle fonti energetiche rinnovabili. Una famiglia vive in un
bosco in armonia con la natura. Adesso però arriveranno 14 pale eoliche alte
quanto un grattacielo di 20 piani…
Martedì 10
agosto
Murrasarda
di Andrea
Lotta
2009, Dvcam, 40’
Attraverso
i cinque protagonisti, diversi tra loro per età e provenienza, si racconta il
variegato mondo del gioco della murra in Sardegna e si mostrano i numerosi
contesti in cui questo viene tutt’oggi praticato: dalle feste degli studenti
universitari fuori sede di Cagliari al torneo internazionali di Urzulei, dagli
incontri informali tra amici alle feste patronali.
Mercoledì
11 agosto
Santi a
mare
di Marta
Tagliavia
2009,
MiniDv, 42’
Le voci
dei pescatori Siciliani raccontano il loro rapporto col mare e la religione. Un
viaggio in sei diverse comunità costiere della Sicilia, per scoprire quanto sia
viva e sentita la devozione di ogni popolo verso il suo Santo protettore. Sei
santi diversi, sei diversi modi di festeggiarli, affinché benedicano le acque e
proteggano tutta la comunità.
Giovedì 12
agosto
VINCITORE
SEZ. ETNO
Hanna e
Violka
di
Rossella Piccinno
2009,
MiniDv, 56’
Hanna
Korszla è una delle 1.700.000 badanti presenti in Italia, vive in Salento da tre
anni insieme a Gina e Antonio, un anziano ultraottantenne malato di Alzheimer.
Violka è sua figlia, diciannovenne polacca senza lavoro. Le vite di Hanna e
Violka si incontrano come in uno specchio scambiando i propri ruoli nella cura
di ‘Ntoni.
Venerdì 13
agosto
VINCITORE
SEZ: UOMO-FIUME
Il tempo
del fiume – incontri lungo l’Isonzo (sez. Uomo – Fiume)
di Anja
Medved, Nadja Velušček
2009,
Dvcam, 63’
L’Isonzo è
stato da sempre un fiume di confine. Gli incontri lungo il fiume svelano le
contraddizioni del nostro rapporto con la natura. Paragonata alla vita del
fiume, l’esistenza umana appare misera, eppure l’uomo oggi può piegare a sé le
leggi della natura. In quest’epoca in cui cadono i vecchi confini politici,
dobbiamo saperci imporre dei limiti nel rapporto con il nostro fiume.
Martedì 17
agosto
Le us per
aria
di
Emiliano Migliorini
2009,
MiniDv, 55’
Un gruppo
di donne e un uomo legati da rapporti di amicizia e di parentela, residenti
nella provincia bresciana (a Brione), si ritrovano in determinate occasioni per
cantare. Cantano nella maniera tradizionale, a più voci. Attraverso il canto e
la consapevolezza di ciò che il canto rappresenta, emerge il loro modo di
essere, si definiscono le singole personalità, ancorate ad un profondo rapporto
con la terra, con la natura, con il territorio.
Mercoledì
18 agosto
Tutte le
barche a terra
di Chiara
Idrusa Scrimieri
2009, DV,
60’
Un
affresco lirico ed emozionante sulla cittadina di Gallipoli: un isolotto magico
poggiato sul mare, dove la vita si sveglia presto con la urla degli ambulanti e
i canti delle donne. Il canto è un filo che lega questa storia corale, fatta di
resistenza. Ma un’ inquietudine serpeggia nelle case e per le strade. L’isola
guarda oltre il ponte il mondo che si trasforma con prepotenza.
Giovedì 19
agosto
Alysia nel
paese delle meraviglie
di Simone
Amendola
2009, DV,
38’
A
Cinquina, quartiere della periferia di Roma, vive una comunità del tutto simile
alle banlieue parigine, ma con la sostanziale differenza che siamo in Italia.
Attraverso le storie personali dei ragazzi del quartiere, il documentario mette
in luce le nuove contraddizioni di un paese 'civile'.
ETNOFILMfest Rovigo 2010
ROVIGO - Rovigo sede del
cinema documentario etnografico. Dal 27 al 30 maggio 2010 si è svolto l’ETNOFILMfest,
mostra del cinema documentario etnografico, promossa dal Centro studi sull’Etnodramma,
in collaborazione con l’associazione culturale Minelliana e con il patrocinio
degli assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Rovigo.
Dopo le prime due edizioni tenutesi ad Este, il direttore artistico Fabio Gemo
responsabile del Centro studi sull'Etnodramma, assieme agli altri organizzatori
dell'evento, hanno pensato di spostare il festival a Rovigo, trovando la nostra
città sede più adeguata per questo tipo di manifestazione.
Accolto con interesse dall'assessorato alla Cultura del Comune della Provincia
di Rovigo, il festival ha trovato entusiasmo anche in altre associazioni e
istituzioni come la Minelliana e l'Ente Parco del Delta del Po.
“Questo festival – ha detto l’assessore alla Cultura Riccardo Rizzo -, risponde
ai nostri obiettivi, da un alto di valorizzare la nostra comunità artistica
mantenendo il legame con le nostre radici e la nostra cultura, dall’altro
valorizzare i patrimoni culturali che possediamo. L’auspicio è che l’evento
possa diventare un appuntamento fisso”.
Il dirigente Andrea Pirani ha sottolineato che la Fondazione Rovigo Cultura si è
presa l’impegno di finanziare l’iniziativa “sulla quale crediamo per uno
sviluppo di qualità e duraturo”.
Un ringraziamento agli organizzatori, agli uffici e alla dottoressa Paola Verza
che ha seguito il progetto. Soddisfazione per l’evento anche da parte
dell’assessore provinciale Laura Negri. “Il festival ha trovato relazioni con
il territorio ed è un’esperienza che può diventare fruttuosa”.
“L'idea di questo festival – ha spiegato Gemo -, è nata con l'esigenza
di proporre nuove categorie diversi approcci al linguaggio della
documentaristica. La novità rispetto alle precedenti edizioni è
l'inserimento di una sezione dedicata al rapporto tra l'uomo e le acque.
Un'occasione per poter raccogliere materiali di studio sul tema, volti a
costituire nei prossimi anni una mediateca che potrebbe avere la propria sede al
Museo dei grandi fiumi. Già dal prossimo anno infatti, dovrebbe essere attivata
presso lo stesso luogo una scuola di cinema sul documentario etnografico.
Con la terza edizione, l’ETNOFILMfest si avvia a un pieno consolidamento e
riconoscimento nell’ambito dei festival di documentaristica del nostro Paese”.
Già nella seconda edizione la richiesta di partecipazione ha avuto un notevole
incremento. Per questa edizione si sono superati gli 80 documentari tra i quali
ne sono stati selezionati 16; 14 per la sezione etnofilm e due per la sezione
uomo-fiume.
L'idea di questo festival nasce anche con l'esigenza di proporre nuove categorie
e diversi approcci al linguaggio della documentaristica. Un pretesto per
avanzare una serie di ipotesi metodologiche sulla possibilità di trovare nuovi
linguaggi che possano permettere di superare la dicotomia scientifico–artistico
o binomi come brutto–rigoroso. La capacità di superare vecchi schemi, ereditati
da altre discipline, saranno la sfida più importante per un profondo
rinnovamento in linea con i nuovi linguaggi di questo inizio millennio. Un
festival giovane ma con la ferma convinzione di poter diventare un punto di
riferimento per coloro che tra molte difficoltà credono fortemente in questo
linguaggio cinematografico.
FABIO GEMO
- curatore artistico
Fabio Gemo
nasce in Italia nel 1965 a Monselice, in provincia di Padova.
Si laurea
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova con la tesi multimediale "Antropologia
Visuale e Antropologia Teatrale".
Il suo
percorso continua diplomandosi presso l'Accademia Regionale di Teatro fondata da
A. Foà e seguendo gli studi di cinematografia presso il centro Ipotesi Cinema di
E.Olmi e il Centro di Cinematografia dell'Escuela Nacional de
Antropologia e Historia di Città del Messico con O. Hernandez
Iniziano
intanto gli innumerevoli viaggi che lo porteranno in pochi anni a condurre
diverse ricerche come antropologo e a produrre documentari sugli aspetti
performativi della cultura popolare, collaborando con centri universitari di
paesi come Messico, India, Canada, Portogallo, Cuba, Polonia, Norvegia, Romania,
Francia e Spagna.
Dal 1990
organizza workshops e conferenze di Antropologia Visuale in diversi paesi.
Nell’ambito dello studio dell'Antropologia Teatrale ha tenuto seminari presso
prestigiosi centri Teatrali come La Candelaria, Colombia; TeaterHuset, Norvegia;
Malayerba, Ecuador.
Nel 1995 è
fondatore del C.S.E. Centro Studi sull’Etnodramma, nato con l'intento di
coniugare antropologia e linguaggio estetico, ricerca e produzioni performative.
Dal 1990 è
socio dell’A.L.E.R. Asociacion Latinoamericana para el Estudio de Las
Religiones, di Città del Messico.
Collabora
da diversi anni con Nicolas Nunez, responsabile del T.I.T. Taller de
Investigacion Teatral presso l’Università Messicana UNAM.
Nel 2000 è
stato organizzatore e vicepresidente del Comitato Locale per l’organizzazione
dell’VIII Congreso Latinoamericano de Religion y Etnicidad a Padova e
Presidente del I° Incontro Internazionale di Studi Antropologici su Cinema e
Teatro – Monselice Pd
Negli
ultimi anni ha approfondito l’uso della voce come strumento di comunicazione
verbale e paraverbale.
Dal 2005 è
responsabile del festival teatrale Opera Kantika di Monselice.
Dal 2007 è organizzatore
e direttore artistico dell’ETNOFILMfest.
“SO FAR SO GOOD”
Stimola i sensi e risveglia il pensiero
La quarta edizione di “So Far, So Good” prevede lo
sviluppo del tema dell'identità in collegamento con il progetto
“Y-Our-Identity”, che verrà sviluppato attraverso una serie di esposizioni,
installazioni ed eventi.
Il gruppo elaborazione del progetto
“Y-Our-Identity” propone come possibilità interpretativa del concetto di
identità la metafora dei cinque sensi e del pensiero, in quanto elementi che
accomunano tutte le persone ma al tempo stesso le rendono uniche.
Questa riflessione nasce dalla visione
dell'identità come un processo di riconoscimento delle similitudini e delle
differenze tra soggetti in relazione tra loro. Più precisamente l'identità di un
individuo o di un gruppo si definisce e descrive in base ad elementi che lo
rendono simile agli altri e contemporaneamente che lo contraddistinguono.
“So Far So Good” contiene un percorso interattivo
che prevede la stimolazione dei cinque sensi e del pensiero, le diverse aree
sono segnalate nella piantina di “So Far So Good” con colori diversi.
AREA OLFATTO
In quest'area sarà presente una installazione
olfattiva divisa in due zone: in una zona saranno riprodotti gli odori che
caratterizzano alcune identità olfattive del nostro territorio (odore di Colli
Euganei, odore di città, odore di campagna, odore di Mediterraneo...); nella
seconda area invece sarà possibile cimentarsi in un esercizio di individuazione
di odori selezionati secondo la discrezione di alcuni componenti del gruppo
elaborazione del progetto “Y-Our-Identity”.
AREA VISTA
Qui saranno presenti invece la mostra “Visioni di
Identità” e la rassegna “Proiezioni di Identità” che raccoglie diverse
realizzazioni artistiche pittoriche e fotografiche e una selezione di
cortometraggi e documentari sul tema dell'identità.
AREA GUSTO
Nell'area gusto si troverà il bancone bar e la
zona dedicata al cibo etnico (in particolare i sapori della cultura marocchina).
Il tema del gusto sarà ulteriormente approfondito
in occasione di alcune cene speciali:
-
Cena di Ferragosto (15 agosto) prevede un menù
interculturale proposto dall'associazione culturale Khorakhanè;
-
Noche Argentina (17 agosto) prevede un menù sui
sapori argentini, proposto dall'associazione culturale ElPericon
-
Notte da Leoni (22 agosto) è la serata conclusiva
in cui l'associazione “Ponti Sonori” proporrà un menù con piatti tipici
senegalesi.
AREA UDITO
Comprende la zona del palco nel quale si terranno
i concerti musicali e una istallazione con degli strumenti musicali, alcuni dei
quali ottenuti da materiali di recupero, che l'associazione Perdintorni metterà
a disposizione per dare la possibilità agli interessati di cimentarsi in brevi
intermezzi musicali.
AREA TATTO
La zona del tatto è stata interpretata come la
zona del con-tatto, uno spazio cioè nel quale sarà possibile entrare in contatto
con diverse associazioni e organizzazioni nonprofit della provincia di Padova,
tra le quali: Emergency, Medici senza Frontiere, Matogrosso, Manitese, Consulta
dei Giovani di Abano Terme, ElPericon, CasoArt.
AREA PENSIERO
“So Far So Good” si inserisce all'interno del
progetto “Y-Our-Identity”.
Nei mesi precedenti il progetto ha previsto
l'organizzazione di alcuni incontri di discussione e di proiezione di film per
discutere e sviluppare le tante questioni ed implicazioni connesse al vasto tema
dell'identità.
In questa installazione, che prevede l'utilizzo di
cinque gazebo, il gruppo elaborazione vuole proporre una sintesi e al tempo
stesso un'ulteriore elaborazione delle prospettive che si sono scelte per
parlare di identità: i valori e la religione, la creatività, la legalità, la
felicità e l'infelicità.
Nell'area del pensiero oltre ad essere presente
anche un punto informazioni, ci sarà anche una raccolta di libri legati al tema
dell'identità messi gentilmente a disposizione per la vendita da parte della
Libreria Moderna di Abano Terme.
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