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SO FAR SO GOOD - Abano Terme (PD)

QUARTA EDIZIONE DELLA FESTA ESTIVA “SO FAR, SO GOOD”

 

Dal 7 al 22 agosto l'evento organizzato da giovani che dà spazio ai giovani

 

È una sera  di agosto e tutto tace, la televisione di casa sbiascica parole  stanche e ridondanti, il divano suda. Il cervello e i nostri sensi iniziano ad immaginare un bel posto in mezzo al verde, fresco, nel quale incontrare persone e socializzare, sorseggiando amabilmente un mojito ben fatto. Una situazione in cui la sensibilità per ciò che ci circonda e la curiosità del cervello non vengono rattrappite inesorabilmente dalla amplificazione frastornante dei soliti grandi successi; dove non ci viene richiesto di essere appagati esclusivamente dalla possibilità di introdurre nel nostro corpo ripetute sorsate di birra scadente. Un ambiente, dove il divertimento non è una alienazione dalla realtà in nome di un momento di spensieratezza collettiva. Mentre il sogno di benessere, contatto e confronto umano continua, i nostri sensi iniziano a svegliarsi e dentro di noi una voce sussurra:  “So Far, So Good... fino a qui, tutto bene”.

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Tutte le sere dal 7 al 22 agosto nel bellissimo Parco di Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme si terrà “So Far, So Good” la festa estiva aperta a tutta la cittadinanza organizzata dalla associazione culturale giovanile Khorakhanè con il patrocinio della Città di Abano Terme.

“So Far, So Good”  è un momento di aggregazione e divertimento, che al tempo stesso vuole favorire la conoscenza e la riflessione su alcuni temi legati al nostro presente ed imminente futuro. Il nome, che significa “fino a qui tutto bene”, sintetizza il clima di incertezza in cui siamo immersi e vuole essere un monito, un avvertimento a non prendere sottogamba le grandi sfide che il futuro ci chiede di affrontare.

"So Far, So Good" è un evento organizzato da giovani, che mettono in gioco energie creative, capacità, competenze e idee. Questa è la chiave del successo che ha contraddistinto le edizioni precedenti e che fa crescere costantemente il numero di artisti, musicisti, fotografi, organizzatori,  collaboratori e pubblico.

“So Far, So Good” è musica, arte, cultura, socialità e ottimi cibi etnici; è una manifestazione orientata al futuro perché continua ad attirare giovani potenzialità offrendo loro opportunità di partecipazione e crescita e perché tratta temi rispetto ai quali le nuove generazioni si dovranno pronunciare.

Quest'anno il tema principale della festa sarà “l'identità”, in collegamento con il progetto "Y-Our-Identity" (https://youridentityproject.wordpress.com). Un tema vastissimo, che verrà sviluppato attraverso istallazioni artistiche e fotografiche, proiezioni di documentari e cortometraggi, interventi di soggetti del terzo settore e dell'università.

Lo spazio destinato alla realizzazione della festa estiva sarà diviso in sei aree tematiche ispirate ai cinque sensi più il pensiero: gli elementi che ci rendono tutti uguali e che al contempo esaltano la nostra unicità.

So Far So Good è un evento indipendente che cresce grazie all'impegno dei soci e dei tanti amici dell'associazione culturale giovanile Khorakhanè.

L'ingresso è libero tutte le sere.

 

Per informazioni sulla programmazione:  https://youridentityproject.wordpress.com

 

Associazione culturale giovanile Khorakhanè

email: khorakhanet@gmail.com

blog associazione: https://khorakhanet.megablog.it

blog “So Far So Good”:  https://youridentityproject.wordpress.com

facebook: Altro Khorakhane

Twitter: khorakhanet

youtube:: khorakhanet

 

 

PROGRAMMA DELLE SERATE

Sabato 7 agosto

concerto - h.21.30 MA.LA.VITA

I Ma.La.Vita sono uno tra i più interessanti gruppi emergenti nel territorio padovano per la ricerca timbrica e per la ricchezza di immagini nei testi dei brani. Propongono un concerto fatto di musica, pensiero, arte in cui i ritmi aggressivi ed incalzanti del rock'n roll lasciano spazio a suggestioni psichedeliche e dilatate.

    

Domenica 8 agosto

concerto - h.21.30

ACETILENE & THE SOUND CONNECTION

Gli Acetilene & The Sound Connection propongono un concerto funky/reggae tutto da ballare, che prende ispirazione anche dalla rivisitazione di alcuni brani interpretati da Giuliano Palma e i Bluesbeaters.

 

Lunedì 9 e mercoledì 18 agosto

installazione e performance musicale - h. 21.30

GUGLIELMO PINNA

Voci di pietre e altre voci  di Guglielmo Pinna, con la partecipazione di Chiarastella Seravalle e Raffaella Terrin.

“Voci di pietre" come "voci primarie". La voce di Lilith, prima donna.... La voce del vento e delle materie.

La pietra come testimone di stabilità e di forza,

di fondamenta e di nuove costruzioni,

quando il suono e il silenzio narrano

le vicende dell'uomo comune e della donna comune....

L'etnomusicologo Guglielmo Pinna presenterà una sua installazione musicale e e ci guiderà alla riscoperta dei suoni prodotti dagli elementi naturali. Un viaggio a ritroso alla ricerca dell'origine della musica e del rapporto vitale che l'uomo ha con il suono.

 

Martedì 10 agosto

presentazione mostra fotografica – h.21.30

ALDO PAVAN

Presentazione della mostra “Famiglie migranti a porte aperte”. La storia di otto famiglie provenienti da Bangladesh, Cina, India, Marocco, Niger, Nigeria, Senegal e Ucraina. Realizzato in occasione del grande meeting multiculturale Ritmi e Danze dal Mondo di Giavera del Montello (Treviso), ora è a disposizione per proiezioni pubbliche.

ALDO PAVAN

Aldo Pavan è  giornalista e fotografo free lance. Per più di vent'anni si è occupato di reportage geografici. Fino ad ora ha visitato più di un centinaio di nazioni nei cinque continenti, pubblicando libri e collaborando con articoli e reportage fotografici per riviste e news magazine italiani e stranieri. E' stato docente di fotoreportage presso il master dell'Istituto di formazione per il giornalismo De Martino di Milano, una delle più note scuole italiane del settore.
Di recente ha iniziato a produrre multimedia che fondono foto e video con l'obiettivo di sfruttare al meglio le possibilità offerte alla diffusione del reportage in rete. Gli argomenti trattati spaziano dal settore geografico a quello dell'attualità, con particolare attenzione al fenomeno delle migrazioni in Italia.
Da alcuni anni è chiamato a intervenire in trasmissioni radiofoniche e a tenere conferenze sulla sua attività di viaggiatore, giornalista e fotografo.

 

Mercoledì 11 agosto

spettacolo di improvvisazione teatrale – h. 21.30

THEATRE JOCKEY

Spettacolo di improvvisazione teatrale e coinvolgimento del pubblico a cura dell'associazione CambiScena.

Sulla scena si improvvisano e si “mixano” sketch dei quali il pubblico diventa il vero protagonista partecipando con i propri suggerimenti alla creazione di uno spettacolo fresco e divertente! In TJ le storie raccontate improvvisando, prenderanno spunto dagli stimoli più diversi: parole dal pubblico, passi di libri, storie raccontate dagli spettatori, frammenti musicali e canzoni, generi teatrali e cinematografici. Con TJ l’improvvisazione esce dai teatri!

ASSOCIAZIONE CULTURALE CAMBISCENA

L'Associazione Culturale CambiScena è un'associazione apolitica e non a scopo di lucro, la cui finalità è diffondere e promuovere la cultura teatrale e in particolare l'improvvisazione teatrale attraverso spettacoli, corsi, rassegne teatrali ed eventi culturali e ricreativi.

Attività: organizzazione di Laboratori, Workshop e Corsi - Organizzazione e produzione di Spettacoli e Rassegne: improvvisazione teatrale - prosa - teatro di strada - animazioni - teatro scuola.

 

Giovedì 12 agosto

spettacolo musica teatro – h.22.00

L'OFFICINA DEGLI ORDIGNI

Spettacolo teatrale e musicale di Davide Dal Pra

L’Officina Degli Ordigni è sostanzialmente un punto in cui testi e musiche si incontrano quasi miracolosamente. Testi e musiche vengono assemblati in un lavoro artigianale che ricorda quello delle botteghe o le piccole fabbriche, senza però quel tipo di alienazione. C’è poi un significato provocatorio, politicamente scorretto, gioiosamente visionario. Un laboratorio in cui si preparano cose con molto metodo, fatte per esplodere. La dialettica tra “ordine” e “caos”, o se vuoi “metodo” e “furore”, è uno dei nostri temi preferiti. L’ordigno poi non per forza deve esplodere, si può indirizzare ad un fine, ad uno scopo. Ci diverte anche il paradosso drammaticamente frequente che qualcuno lavori, in queste piccole officine degli ordigni, per un senso e uno scopo che costantemente gli sfugge. Quotidianità e senso, inconsapevolezza rigorosa, micro e macro. E poi le iniziali…O.D.O: un verbo meraviglioso atto all’ascolto di qualcosa di lontano..

Venerdì 13 agosto

SERATA BUSKERS

Durante la serata in diverse aree del Parco di Villa Bassi Rathgeb si terranno spettacoli di artisti di strada. In particolare gli spettacoli ET NUNC e TONGO della compagnia teatrale MANONUDA e le improvvisazioni di un gruppo di musicisti di strada:i  Bara-BonziBonzi-Bò istrionici ed eccentrici che improvvisano e cambiano genere e ritmo di musica con grande nonchalance.

ET NUNC

Di e con: Alberto Cacopardi

Con la collaborazione di: Evarossella Biolo e Catia Caramia

Spettacolo di teatro-danza


Lo spettacolo racconta la storia che da sempre si ripete: l’incontro fra uomo e donna.

Tutto parte da due vestiti e il performer si veste e si spoglia prima di uno e poi dell’altro, condividendo col pubblico la sua trasformazione.
Dagli abiti nascono due “personaggi danzanti” uno maschile e l’altro femminile che mostrano la loro poesia e follia, raccontando se stessi e la loro relazione.

Nello spettacolo vengono usati: l’acqua (associata alla sfera femminile) vista come elemento che da la vita e la fiamma del fuoco, imprevedibile che distruggere per rigenerare.

 

TONGO

Di e con: Mirco Trevisan.

Con la collaborazione di: Evarossella Biolo e Alberto Cacopardi.

Spettacolo di animazione teatrale

...Tongo ha un grande sogno, fare il regista!

Il valore del clown, e della sua poetica: comica, tragica, grottesca e folle.

Il ruolo dell'animatore, visto come colui che porta un pubblico ad entrare nel gioco in prima persona, a prendersi in giro e a mettersi in relazione con persone mai viste prima.

Chi dirige il gioco dello spettacolo è il capocomico, il giullare, il maestro dei giochi, il supervisore del gioco e della storia.
La storia, le piccole magie, le acrobazie, la musica sono solo un pretesto per giocare insieme.

Non è uno spettacolo volto al solo sfoggio di capacità tecniche, ma l'obbiettivo è di mettersi a disposizione dello spettatore ed aiutarlo ad entrare in relazione con lo spazio, con la storia e con il "cerchio", tutelandolo, ma chiedendogli pure di mettersi in gioco.

La follia sarà difesa dalla semplice innocenza del clown e dalla storia che verrà messa in scena: donne affascinanti, un cattivo e grottesco assalitore, un impavido supereroe pronto a salvare le fanciulle indifesa a discapito del povero assalitore.

 

Bara-BonziBonzi-Bò:ovvero street-gipsy-balkan-prog dappertutto e per tutta la famiglia.

In tanto gravosi tempi di crisi, per quale bislacco motivo ricorrere al consumo di dispendiosi antidepressivi per sfuggire alle rogne e alle magagne della vita moderna ???

Da oggi si cambia rotta: addio capsule ed elisir afrodisiaci del sabato sera! Addio Gratta e Vinci! Addio parafarmacista ambulante innominabile di fiducia! Addio cinepanettoni e Gabibbi di turno!

Ecco entrare in scena una formazione musicale a prova di antinfiammatori, una band incandescente come un peperoncino tailandese in bocca a un cane da traino lappone, un gruppo che saprà risollevare il vostro morale meglio di qualsivoglia droga sintetica o sagra della porchetta..

 

Signori e signore, ometti e belle sgnacchere, siurli e siurle di tutto il mondo:

ecco a voi i Bara-BonziBonzi-Bò!!!!

 

Bara: meglio noto come Cruvetta Luvi, è l’anima rom della band. I suoi assoli friggenti di chitarra vi strabilieranno, per non parlare di quelli alla fisarmonica. Si vocifera che abbia fatto un patto col diavolo alla stregua di Paganini, tale è l’ardore che trasuda (e spesso suda) dai tasti della sua fisa, che non di rado cercano di separarsi dal corpo dello strumento nella speranza di congiungersi con quello del suonatore. Tuttavia il signor Belzebù ha recentemente dichiarato di non aver mai avuto nulla a che fare con tale Bara/Cruvetta Luvi.

Ma si sa, il diavolo è bugiardo per definizione..

 

BonziBonzi: altresì conosciuto sotto l’appellativo di Gabba Lugga, alimenta la corrente kletzmer del gruppo con le sue pile ricaricabili incorporate. Il suo liuto moderno è sinonimo di trasgressione. Odia le dogane e le partiture. Ama invece i finali sconclusionati e le battute fuori tempo massimo. Da piccolo voleva essere o un ciclista o un canguro. Si dice che per un periodo ci sia pure riuscito. Poi, però, un imprevisto incontro ravvicinato con l’efferato Chuck Norris gli avrebbe provocato un misterioso trauma psicofisico. Gli altri membri della band lo hanno conosciuto per caso mentre, a detta sua, fuggiva da una casa di riposo per roditori marini.

Bò: alias Tony Maracas, è il prestigiatore ritmico del gruppo. Vi stupirà con il suo sensazionale numero del rullante mancante, ammalierà grandi e piccini con i suoi semprecangianti passaggi percussivi e le sue innumerevoli ghost notes. Inventore del sempre più in voga termine siurlo, ha recentemente inciso un album solista dal titolo Tony Maracas: impressioni di Brumaio ed iniziato il Bel Paese all’ultracompetitivo business delle voliere di chirotteri. Parla correntemente 12 lingue straniere, sebbene sia contrario al loro utilizzo in pubblico e predilige gli acquisti ai minimarket maghrebini notturni. Quantunque il suo stile musicale suggerisca un incrocio tra Carosone, i Take That e gli Slipknot, la sua canzone preferita rimane da sempre I’ te vurria vasà. Il suo motto è …bò…

 

Sabato 14 agosto

concerto  - h.22.00

QUARTIERE COFFE

I QUARTIERE COFFEE sono una delle più importanti giovani realtà reggae toscane e creano un'eccezionale miscela di reggae, new roots che da spazio anche a bashment, dance hall e dub.

Nel 2007  la band partecipa ad importanti festival, tra i quali il Rototom Sunsplash di Osoppo.

Nel 2008 pubblica "IN-A" per la One Step Records, primo album ufficiale, che vede la partecipazione di nomi di spicco del reggae italiano e non: Sister E (from Michelangelo Buonarroti), Peter Spence(UK), Rootsman I, Jaka e R-Lab.

Nel 2009 il gruppo pubblica "SUFFER", (con release digitale) contente i singoli "SUFFER" e "MANY HERB", realizzati in collaborazione con CIRETNEK PRODUZIONI, ormai punto di riferimento di eccellenza per il reggae italiano.

Il 27 marzo 2010 è uscito l’ultimo lavoro discografico della Band "VIBRATOWN" per One Step Records & Venus.

 

Domenica 15 agosto

CENA DI FERRAGOSTO

Alle ore 20.30 inizierà la cena di ferragosto, che prevede un menù interculturale proposto dall'associazione culturale giovanile Khorakhanè. É necessaria la prenotazione ed il versamento della quota di partecipazione di 12 euro.

concerto - h 21.30

RICICLATO CIRCO MUSICALE

Strumenti e musica creati a partire da rifiuti e materiali di recupero. Una interessante ricerca che ha portato in pochi anni i Riciclato Circo Musicale ad essere conosciuti a livello nazionale suscitando grande interesse nella critica e nel mondo musicale e, soprattutto, entusiasmando sempre il pubblico.

La formazione è composta da:

Simone Bellezze: buzzeria, tamburitubi, polielastico, bum bum, yozù, setaccello, barrafon, damigiudu, voce.

Andrea Accoroni: cappellofono, controbarattolo, olifante, barattolao, racchetta elettrica, cozze, cri cri, voce.

Massimo Prigigallo: chiteja, bassolardo, braconga, flauto di can, saldature, voce.

Alessandro Ferrato: braconga, bongovasi, chiavi inglesi, casson, bottiglie, sega circolare, barattoleiro, barrafon, damigiudu, polielastico, voce.

 

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Lunedì 16 agosto

Spettacolo interculturale - h. 21.30

LA BOCCA DEL TRICKSTER

"La bocca del Trickster" è un progetto di Davide Dal Pra che nasce a Radio Bue, radio studentesca dell'Università di Padova, dall'esperienza di Trickster, laboratorio interculturale. Vincitore nel 2010 di un premio per il migliore format delle radio universitarie italiane, "La bocca del Trickster" si presenta come un viaggio-intervista. Il Trickster, personaggio ingannatore e in continua  metamorfosi, rapisce alcune persone, portatrici di una riflessione, di un progetto o di un'esperienza
interculturale e insieme a loro intraprende un viaggio tra geografie e parole. Gli ospiti della puntata (Stefano Bellanda, Sandra Kyeremeh, Devisri Nambiar, Enio Sartori, Anna Trevisan...) discuteranno di come l'intercultura sia una dimensione della creatività culturale, oltre le
frontiere e le immaginazioni rigide delle identità.
L’Associazione Trickster nasce nel 2008 con l’obiettivo di trasformare in progetti e azioni culturali il percorso di ricerca maturato in seno alla redazione di “Trickster. Rivista online di Studi interculturali” e di “Intercultura. Network per la ricerca e le pratiche” dell’Università di Padova.
Concetto – L’intercultura non viene intesa nell’attività di Trickster come una disciplina, un indirizzo educativo o una ideologia culturale. L’intercultura per Trickster è una pratica che mira all’attiva
costruzione di un discorso sulle identità intese come un divenire.
Tale pratica parte dalla pluralità identitaria in cui intrinsecamente e contradditoriamente si muovono individui e società.
Guardare alle identità e alle culture in termini interculturali significa per Trickster dare molta rilevanza al “tra”, all’“intra” che sta come un sottile spazio di movimento e quindi di libertà tra le
molte componenti identitarie che vengono a comporre lo stesso singolo individuo. Lavorare su tale movimento all’interno del percorso individuale e sociale è l’obiettivo del Trickster.
Quella interculturale è una pratica che come tale non prevede rassicurazioni identitarie ma una sfida creativa. L’aspetto pratico di tale accezione dell’intercultura rende molto rilevante nel
lavoro dell’associazione la dimensione artistica, letteraria e poetica in quanto momenti creativi capaci di interpretare la molteplicità identitaria e culturale in termini non restrittivi ma inventivi. Non si tratta di giocare pro o contro una identità ma di aprire al movimento le molte componenti identitarie intra e interindividuali.
Uno dei termini attorno a cui si strutturano le identità è il confine. Esso è quindi oggetto principale del lavoro interculturale, che tende a evidenziare e problematizzare gli effetti simbolici e pratici delle frontiere sugli individui e le colletività. La pratica interculturale ha quindi al proprio centro il tema della cittadinanza come battaglia complessa di riconoscimento di diritti e di appropriazione dei territori e della parola.

 

Assolo di danza con video – h. 22.00

"Berlin Souvenir"

 

Idea, coreografia e interpretazione :  Cristiana Battistella

Riprese video: Michael Moriz

Montaggio video: Faouzi Bouzid Discacciati

Produzione  2006: derRAUM-danza  

Durata: 30 minuti

 

Presentazione di Cristiana Battistella:

“L' idea nasce dal desiderio di raccontare la Berlino da me conosciuta e sperimentata in quattro anni vissuti in questa città, piena di fonti d'ispirazione e di contraddizioni. Una Berlino non turistica come si può trovare nelle guide, bensì una Berlino di tutti i giorni, rappresentata dalla gente che la abita e dai quartieri che la compongono, come Neukölln abitato da persone di 163 nazionalità diverse. Il pezzo è un insieme di impressioni,  scorci di vita. Mi piaceva l' idea di cogliere  i ritmi, i colori, gli odori e i rumori che secondo me,  distinguono questa città.

Attraverso le riprese video, mezzo per me nuovo, ho voluto esprimere l' immediatezza delle cose e con la danza, linguaggio che già conosco, ho cercato di tradurre le emozioni in gesto.

Tutta la parte di danza presente nel video che fa da sfondo è frutto di improvvisazione nelle strade della città.”

 

Spettacolo teatrale - h.22.30

ZAÌRO TEATRO

Particolare spettacolo teatrale proposto dall'associazione culturale Zaìro Teatro sul tema dell'identità.

 

ZaìroTeatro Associazione Teatrale

info@zairoteatro.it

www.zairoteatro.it

Il nostro è un gruppo intergenerazionale, interculturale e multiespressivo di artisti affermati o emergenti, che vivono, sognano ed agiscono in questa terra pavana, desiderando realizzare proprio qui e le proprie aspirazioni artistiche per la creazione di valore a beneficio di tutta la comunità.

Il nostro progetto nasce dall’esigenza di contenere le numerose iniziative private di ogni socio artista in un contesto unico, generatore di idee, scambi e confronti appassionati su temi culturali e sociali collegati al territorio in cui agiamo in costante relazione con il resto del mondo, offrendo ad ognuno l’opportunità di proseguire la propria ricerca personale in maniera globalmente sostenibile. La rete di scambi e collaborazioni creata dall’incrocio delle nostre attività ci ha fatto ben sperare rispetto alla possibilità di creare un’associazione culturale, che sia protagonista di un dialogo costante sui temi di pace, cultura ed educazione in seno alla comunità che abita responsabilmente il bellissimo territorio della provincia di Padova, attivando processi di promozione sociale.

Secondo noi l’arte in tutte le sue forme espressive, esaudisce pienamente il suo compito nel momento in cui riesce a far comunicare l’artista con le persone comuni, stimolandone la curiosità e risvegliandone lo spirito di ricerca, attivando un processo virtuoso di crescita e sviluppo umano. Dunque il compito dell’artista dovrebbe essere saper cogliere “i suoni del mondo”, traducendoli in una musica contemporanea universalmente riconoscibile ed apprezzabile da tutti. La diversità è ricchezza e la globalizzazione culturale non porta necessariamente all’omologazione delle espressioni artistiche, ma ne aumenta invece le possibilità, nel momento in cui ci si concentra sul locale con un pensiero globale e futuribile. In tal caso si producono risultati eccellenti, che parlano a tutti con un linguaggio riconoscibile, senza annacquamenti e perdita di identità; basti pensare per esempio alla musica Jazz, all’architettura classica o alla commedia dell’arte italiana, che riesce ancora a divertire il pubblico dopo 500 anni di storia.

Il nostro comune obiettivo è quello di diventare entro breve tempo una compagnia di artisti che faccia da punto di riferimento territoriale per il mondo del teatro professionale e popolare, offrendo numerose opportunità di scambio con le altre realtà nazionali ed internazionali, in maniera nuova e indipendente dai teatri stabili con i quali cercheremo in ogni caso di promuovere reti di collaborazione attiva, senza confondere le rispettive identità.

Altra prerogativa interessante della nostra associazione è l’estrema flessibilità dei soci e la multi competenza di tutti, che ci da la possibilità di essere sufficientemente autonomi anche dal punto di vista tecnico. Tali caratteristiche ci rendono particolarmente adatti a lavorare nei contesti più disparati, dentro o fuori dal palcoscenico, in un continuo rapporto di comunicazione con il pubblico; anche questo fa parte integrante delle qualità dell’artista/attore sociale. Le numerose reti di contatti con singoli artisti, gruppi ed associazioni, tecnici di vari settori in tutto il Veneto, offrono una vasta gamma di opportunità organizzative, senza incidere sui costi fissi della nostra struttura.

 

Mercoledì 17 agosto

Serata dedicata alla cultura argentina -– h. 20.30

NOCHE ARGENTINA

La Noche Argentina è stata organizzata dall'associazione per la promozione della cultura argentina ElPericon. La serata prevede la possibilità di assaggiare diversi piatti tipici della cultura gastronomica argentina. In seconda serata avrà luogo uno spettacolo con musiche e danze argentine.

Associazione ElPericon

El Pericón nasce a ottobre 2008 come associazione culturali senza fini di lucro.
L’obiettivo principale è quello di far conoscere la cultura Argentina in tutti i modi possibili. Aprire alla comunità veneta uno “sportello argentino” attraverso il quale diffondere tanti aspetti e tradizioni di questo paese che, pur avendo un stretto legame con l’Argentina e una lunga e importante storia di movimenti migratori, non sono quasi conosciuti. Ed aprire anche uno spazio di ritrovo, un punto d’incontro fra italiani e argentini residenti nel veneto.
El Pericón è fondata sulla base de valori come: la solidarietà intesa come sviluppo d’una cultura che nasce della volontà dalla volontà e dalla predisposizione d’operare al servizio della persona, in ambiti di preminente rilievo sociale anche al estero; sussidiarietà e cooperazione come risposte ai bisogni sociali in Argentina in stretta collaborazione con le istituzioni e la Pubblica Amministrazione , oltre che con altri soggetti del mondo profit e non profit del territorio; territorialità e partecipazione promuovendo e integrando sinergicamente le proprie attività con le istituzioni , attraverso la gestione responsabile delle relazioni con la comunità; democraticità base associativa nella quale gli aderenti sono chiamati a forme di partecipazione nella determinazione delle scelte su ideali, strategie e gestione della associazione; dialogo con istituzioni, enti pubblici e privati e mondo non profit senza distinzioni alcune e nel sistematico rispetto dei ruoli.

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Mercoledì 18 agosto

concerto - h.21.30

ERIN TRIO concerto by RadioBue.it                                       

Erin Trio è un progetto che nasce nel maggio 2009 per riarrangiare in chiave folk-acustica le canzoni scritte da Elisa "Erin" Bonomo. Tre sono i musicisti che compongono questa band acustica, impegnati a suonare chitarra acustica (e voce), violino e congas. Durante le loro esecuzioni live affiancano alle canzoni proprie anche alcune cover di Fabrizio de Andrè, Fiorella Mannoia, Modena City Ramblers, Elisa ed Iron Maiden.

La formazione è composta da: Elisa Bonomo (voce e chitarra acustica), Giulia Ortolan (violino), Cristian Bagattin (congas)

 

Giovedì 19 agosto

concerto - h.21.30

BLUES DAY BAND

I BluesdaY nascono tra il 2008 e il 2009. La band spazia lungo la storia del Blues, tra  canzoni di autori diversi così da poter percorrere tutte le sfumature di questa musica: dal Blues delle origini, al R’n’R anni 50, per poi arrivare fino ad un Blues moderno in cui la tradizione si incontra con una interpretazione personale e ricercata.

La voce di Benny Donati riesce a far vivere il lato femminile di un genere famigeratamente maschile, permettendo nuove sperimentazioni musicali.

 

Venerdì 20 agosto

concerto - h.21.30

I FOLLETTI DEL GRANDE BOSCO

Sei musicisti che affondano le radici nel rapporto conflittuale e controverso con la terra del polesine dove  i boschi non ci sono, solo il pioppo ne simula la presenza sulle rive del fiume.

Dopo il successo di pubblico nella scorsa edizione di “So Far, So Good”, i Folletti del Grande Bosco tornano a far ballare con una musica folk dal ritmo travolgente.

 

Sabato 21 agosto

concerto - h.21.30

MINOR SWING QUINTET

L'ispirazione per questi cinque musicisti bolognesi nasce da uno dei brani più celebri di Django Reinhardt, Minor Swing. Spinti dall'amore per il manouche, decidono di riprendere i brani della tradizione jazz manouche e provare a renderli loro, a contestualizzarli nella Bologna degli anni 2000. L'eterogeneità della band, che accomuna percorsi musicali differenti (dal rock alla world music alla musica classica), è la chiave di volta per il processo di modernizzazione del genere. Il risultato infatti è una miscela esplosiva a base di rispetto per i grandi solisti del passato, con l'aggiunta di idee e arrangiamenti freschi e coraggiosi. Ascolterete standard propri della tradizione jazzistica e manouche, ma anche composizioni originali, dove si intuisce il desiderio di attualizzare la proposta musicale. Mentre ascoltate, provate a chiudere gli occhi, immaginandovi nella Parigi anni Trenta. Poi riapriteli, sempre ascoltando ed ora anche guardando il palco... Di fianco alla Tour Eiffel ora ci sono anche le Due Torri.

La formazione è composta da:

Paolo Prosperini (chitarra)

Alessandro Cosentino (violino)

Laura Masi (chitarra)

Francesco Angelini (pianoforte)

Tommy Ruggero (batteria)

 

Domenica 22 agosto

NOTTE DA LEONI - serata dedicata alla cultura senegalese

PROGRAMMA:

20.30 – cena africana a base di piatti tipici senegalesi, proposta dall'associazione culturale “Ponti Sonori”.

21.30 intervento  del regista Andrea Segre e dell'associazione “Medici senza Frontiere” sul tema delle migrazioni.

22.00 concerto di musiche e danze africane proposto dal gruppo “Djolibè Djembè”.

 

DJOLIBÈ DJEMBÈ

I gruppo Djolibè e Djembè nato pochi anni fa, ricerca un linguaggio musicale africano attraverso l'utilizzo di veri strumenti africani (….) e la elaborazione dei vari ritmi originari delle diverse correnti musicali africane.

Il gruppo segue la guida di Falilou Seck, senegalese nato a Dakar e allievo dei più grandi percussionisti tra cui Fadouba Oularé  (Guinea)), Idy Kantè (Mali) e Famoudou Konate (Guinea).

Il gruppo è composto da:

PERCUSSIONI :Falilou Seck (djembé, voce), Giorgio Ballico (sangban, voce), Denis Scanferla (djembé, voce), Leonardo Palazzolo (balafon), Dario Bano (djembé, voce), Colm Walsh (triade kenkeni), Cristian Rossato (dundumbà, kenkeni).

DANZA: Yelly Thioune, Nicoletta Serraggiotto.

 

 

 

MOSTRA

“VISIONI DI IDENTITÀ”

All'interno di “So Far, So Good” sarà presente una mostra dal titolo “Visioni di Identità” che raccoglie esposizioni artistiche e fotografiche sul tema dell'identità.

ALDO PAVAN

“FAMIGLIE MIGRATI A PORTE APERTE”

La storia di otto famiglie provenienti da Bangladesh, Cina, India, Marocco, Niger, Nigeria, Senegal e Ucraina. Realizzato in occasione del grande meeting multiculturale Ritmi e Danze dal Mondo di Giavera del Montello (Treviso), ora è a disposizione per proiezioni pubbliche.

Martedì 10 agosto  Aldo Pavan presenterà la mostra “Famiglie Migranti a Porte Aperte” che rimarrà in esposizione fino al termine di “So Far, So Good”.

ALDO PAVAN

Aldo Pavan è  giornalista e fotografo free lance. Per più di vent'anni si è occupato di reportage geografici. Fino ad ora ha visitato più di un centinaio di nazioni nei cinque continenti, pubblicando libri e collaborando con articoli e reportage fotografici per riviste e news magazine italiani e stranieri. E' stato docente di fotoreportage presso il master dell'Istituto di formazione per il giornalismo De Martino di Milano, una delle più note scuole italiane del settore.
Di recente ha iniziato a produrre multimedia che fondono foto e video con l'obiettivo di sfruttare al meglio le possibilità offerte alla diffusione del reportage in rete. Gli argomenti trattati spaziano dal settore geografico a quello dell'attualità, con particolare attenzione al fenomeno delle migrazioni in Italia.

Da alcuni anni è chiamato a intervenire in trasmissioni radiofoniche e a tenere conferenze sulla sua attività di viaggiatore, giornalista e fotografo.

 

NICOLA RAPUANO

“CULTURE DI STRADA”
...Se avrete la costanza di seguirmi
vi condurrò lungo un percorso di anni
ammantato di volti e intrecciato di attimi;
quotidiane istantanee di vita.

 

NICOLA RAPUANO
Nicola Rapuano trascorre i suoi primi 25 anni nella terra natale: Cautano, alle falde del monte Taburno in provincia di Benevento.
Vive dapprima a Roma. Qui approfondisce la sua grande passione per la fotografia su  pellicola,iniziata a Firenze nel 1999, e poi maturata con tanti viaggi in Europa.
Di formazione autodidatta, attraverso l'analisi delle immagini degli "istanti decisivi" di Cartier-Bresson, si appassiona agli scatti su pellicola bianco/nero.
Vive e lavora a Firenze da due anni.

MOSTRE
Momenti Paralleli
- Enoteca "I Tintori", Foglianise (BN) dicembre 2008 - gennaio 2009
- Gran Caffè Storico Letterario "Giubbe Rosse", Firenze, giugno 2009
- Parco di Villa Bassi - Abano Terme (PD) agosto 2009

 

VITTORIO BERTO

“SUITE SOLO & GROUP”

“Tutto è pace e silenzio. E più di lor non si ragiona…”

“…Eppure in quel tacere s’avanzò nuovo inizio, cenno e mutamento…”

Introduzione a cura di Vittorio Berto:

Forse più del dire può qualche volta il silenzio, interrotto solo da qualche istantanea incursione nei territori del paesaggio umano che ogni giorno è ancora da vedere e ricomporre in nuove, talvolta oscure, geometrie. Per questo non mi è facile tracciare un profilo del mio lavoro, soprattutto per i  rischi che tale operazione comporta: vale a dire la tentazione di stabilire una serie di punti fissi e di definizioni sicure. Dato che ci si muove su di un piano non verbale, sarebbe inutile spiegare il significato da attribuire alle proprie immagini. “Spiegarle” non farebbe altro che fornire un superficiale valore “culturale” che non ha nessun senso se non per i critici. La “verità di un’esperienza visiva si potrebbe, quindi, affermare che sia nella sua sensazione, e non nella sua concettualizzazione, il che equivale a dire che essa è necessariamente, profondamente e intimamente un’esperienza soggettiva. Tutto ciò, ovviamente, è vero a patto che l’oggetto della visione stimoli l’immaginazione del fruitore, penetrando nella sua gamma di emozioni. Se riesco a produrre, per quanto confusamente, tali sensazioni in chi guarda, allora posso dire di essere riuscito nel mio intento. Per quanto riguarda lo stile, nel mio caso direi che c’è sempre uno stimolo, un elemento esterno. Non quindi un progetto, una tesi.

 

 “…Ci sono dei giorni che la città dove vivo, e i passanti, il traffico, gli alberi, tutto si sveglia con un aspetto strano, usuale eppure irriconoscibile, come in quegli istanti che ci si guarda allo specchio e ci si chiede chi è quel tale...” e l’idea stessa di rispondersi fa presentire un vortice di significati tortuosi, indecifrabili o sorprendenti. In questi momenti per evitare che le tensioni e gli sbalzi d’umore rimangano “compressi” faccio ciò che ho sempre fatto, anche prima di imbracciare una reflex: vago solo per ore nelle strade mescolandomi alla folla…una specie di balletto, un po’ folle, al quale però ben volentieri mi dispongo perché ha il potere di provocare in me un senso di appartenenza agli “altri” e di trasformare, come fossero facce dello stesso prisma, gli scatti d’ira in empiti di tenerezza. Ed è allora che cerco di fermare questi istanti nel tempo, provando, in giorni particolarmente proficui, a cogliere la calma interiore che regola tutto il tumulto”. Quindi, per quanto generica possa apparire l’indicazione, direi che ciò che mi interessa è l’individuo in sé, cosa gli accade in quel preciso momento rispetto agli altri e quali le risonanze interiori.

Abbandonato, quindi, l’intento di contestualizzare queste fotografie dietro l’illusione di una storia, mi pare che l’idea che più si avvicina al loro spirito sia quella di una serie di variazioni eseguite con le immagini, di una costruzione visiva che prende la forma della suite, nell’accezione propriamente musicale del termine: una composizione articolata in diversi movimenti e costituita da una serie di balletti – per singoli e/o per gruppi- differenti nel ritmo e nel carattere, ma svolti nella stessa tonalità.

 

ROSANNA CONI

“LE VERITÀ DELL'UNIVERSO”

Una esposizione che nasce da tre foto per riflettere sull'identità. Un punto di vista che spinge ad apprezzare e valorizzare la vita e tutte le sue molteplici manifestazioni. Una tensione verso un mondo migliore, nel quale la legge universale che lo governa è l'armonia.

 

DISTINTARTE

Associazione culturale D'istintarte

D’IstIntArte nasce dall’esigenza di avere nuovi spazi espositivi,  liberi dal mercato mercenario e da regole di sorta, dove chiunque possa esprimere la propria arte e promuove nuove forme di comunicazione,.

Il progetto esiste grazie ai numerosi artisti che collaborano periodicamente tra di loro e con altre associazioni, con artigiani e commercianti, disposti a far attraversare i propri spazi. Senza troppe pretese, d’IstIntArte cerca di spronare e valorizzare la personalità di ogni individuo, creando uno spazio sociale di confronto , di formazione e di divertimento, in cui chiunque è invitato ad esporsi e dare sfogo alla propria creatività. Tra le tecniche proposte ci sono la pittura, la fotografia, la scultura, arte digitale e visiva, riciclo e tanta passione, messe in mostra in contesti sempre diversi, ma con un comune messaggio:

Libera Espressione.

 

 

VIRGINIA DELLA VALLE

NUDE IDENTITÀ

Mettere a nudo al propria identità di fronte a se stessi e agli altri, togliere i veli e le maschere.

Rinunciare agli artifici ai flash e a tutto ciò che può corrompere la verità e la realtà.

Una giovane fotografa si misura per la prima volta con l'impegnativo tema del nudo fotografico, ritratto utilizzando esclusivamente la luce ambientale naturale.

VALENTINA GIORIA

VOCI DI IDENTITÀ

Una rassegna di fotoritratti di cantanti, immortalati nei momenti in cui esprimono la loro identità musicale e vocale. L'espressione della musica attraverso un racconto fatto di volti e voci che sembrano continuare a cantare attraverso l'immagine del suono.

 

 

MARIO GURIAN

LO SGUARDO OLTRE LA PRESENZA

Memorie dak Portogallo di Mario Gurian

“Difficile è comprendere di fronte alla tua morte

E non attenderti mai più negli specchi della bruma”

(Sophia de Mello Breyner Andresen, Navegaçœões VII,

Obra Poética, vol. III, Editorial Carminho, 1999, Lisboa)

 

 

 

 

 

 

RASSEGNA

“PROIEZIONI DI IDENTITÀ”

Una selezione di documentari sull'identità che raccontano di luoghi persone e situazioni. I documentari sono stati recentemente proiettati in occasione dell'ETNOFILMfest 2010. La selezione è stata curata dal dott. Fabio Gemo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Lunedì 9 agosto

Noi ci siamo già

di Francesco Hazzini

2009, HDV, 21’

«Se Dio ha fatto il paradiso, noi ci siamo già». Il documentario affronta alcuni interrogativi sulle effettive possibilità di uno stile di vita totalmente eco-sostenibile e sulle fonti energetiche rinnovabili. Una famiglia vive in un bosco in armonia con la natura. Adesso però arriveranno 14 pale eoliche alte quanto un grattacielo di 20 piani…

 

Martedì 10 agosto

Murrasarda

di Andrea Lotta

2009, Dvcam, 40’

Attraverso i cinque protagonisti, diversi tra loro per età e provenienza, si racconta il variegato mondo del gioco della murra in Sardegna e si mostrano i numerosi contesti in cui questo viene tutt’oggi praticato: dalle feste degli studenti universitari fuori sede di Cagliari al torneo internazionali di Urzulei, dagli incontri informali tra amici alle feste patronali.

 

Mercoledì 11 agosto

Santi a mare

di Marta Tagliavia

2009, MiniDv, 42’

Le voci dei pescatori Siciliani raccontano il loro rapporto col mare e la religione. Un viaggio in sei diverse comunità costiere della Sicilia, per scoprire quanto sia viva e sentita la devozione di ogni popolo verso il suo Santo protettore. Sei santi diversi, sei diversi modi di festeggiarli, affinché benedicano le acque e proteggano tutta la comunità.

 

Giovedì 12 agosto

VINCITORE SEZ. ETNO

Hanna e Violka

di Rossella Piccinno

2009, MiniDv, 56’

Hanna Korszla è una delle 1.700.000 badanti presenti in Italia, vive in Salento da tre anni insieme a Gina e Antonio, un anziano ultraottantenne malato di Alzheimer. Violka è sua figlia, diciannovenne polacca senza lavoro. Le vite di Hanna e Violka si incontrano come in uno specchio scambiando i propri ruoli nella cura di ‘Ntoni.

 

Venerdì 13 agosto

VINCITORE SEZ: UOMO-FIUME

Il tempo del fiume – incontri lungo l’Isonzo (sez. Uomo – Fiume)

di Anja Medved, Nadja Velušček

2009, Dvcam, 63’

L’Isonzo è stato da sempre un fiume di confine. Gli incontri lungo il fiume svelano le contraddizioni del nostro rapporto con la natura. Paragonata alla vita del fiume, l’esistenza umana appare misera, eppure l’uomo oggi può piegare a sé le leggi della natura. In quest’epoca in cui cadono i vecchi confini politici, dobbiamo saperci imporre dei limiti nel rapporto con il nostro fiume.

 

Martedì 17 agosto

Le us per aria

di Emiliano Migliorini

2009, MiniDv, 55’

Un gruppo di donne e un uomo legati da rapporti di amicizia e di parentela, residenti nella provincia bresciana (a Brione), si ritrovano in determinate occasioni per cantare. Cantano nella maniera tradizionale, a più voci. Attraverso il canto e la consapevolezza di ciò che il canto rappresenta, emerge il loro modo di essere, si definiscono le singole personalità, ancorate ad un profondo rapporto con la terra, con la natura, con il territorio.

 

 

Mercoledì 18 agosto

Tutte le barche a terra

di Chiara Idrusa Scrimieri

2009, DV, 60’

Un affresco lirico ed emozionante sulla cittadina di Gallipoli: un isolotto magico poggiato sul mare, dove la vita si sveglia presto con la urla degli ambulanti e i canti delle donne. Il canto è un filo che lega questa storia corale, fatta di resistenza. Ma un’ inquietudine serpeggia nelle case e per le strade. L’isola guarda oltre il ponte il mondo che si trasforma con prepotenza.

 

Giovedì 19 agosto

Alysia nel paese delle meraviglie

di Simone Amendola

2009, DV, 38’

A Cinquina, quartiere della periferia di Roma, vive una comunità del tutto simile alle banlieue parigine, ma con la sostanziale differenza che siamo in Italia. Attraverso le storie personali dei ragazzi del quartiere, il documentario mette in luce le nuove contraddizioni di un paese 'civile'.

 

 

ETNOFILMfest Rovigo 2010

ROVIGO - Rovigo sede del cinema documentario etnografico. Dal 27  al 30 maggio 2010 si è svolto  l’ETNOFILMfest, mostra del cinema documentario etnografico, promossa dal Centro studi sull’Etnodramma, in collaborazione con l’associazione culturale Minelliana e con il patrocinio degli assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Rovigo.
Dopo le prime due edizioni tenutesi ad Este, il direttore artistico Fabio Gemo responsabile del Centro studi sull'Etnodramma, assieme agli altri organizzatori dell'evento, hanno pensato di spostare il festival a Rovigo, trovando la nostra città sede più adeguata per questo tipo di manifestazione.
Accolto con interesse dall'assessorato alla Cultura del Comune della Provincia di Rovigo, il festival ha trovato entusiasmo anche in altre associazioni e istituzioni come la Minelliana e l'Ente Parco del Delta del Po.
Questo festival – ha detto l’assessore alla Cultura Riccardo Rizzo -, risponde ai nostri obiettivi, da un alto di valorizzare la nostra comunità artistica mantenendo il legame con le nostre radici e la nostra cultura, dall’altro valorizzare i patrimoni culturali che possediamo. L’auspicio è che l’evento possa diventare un appuntamento fisso”.
Il dirigente Andrea Pirani ha sottolineato che la Fondazione Rovigo Cultura si è presa l’impegno di finanziare l’iniziativa “sulla quale crediamo per uno sviluppo di qualità e duraturo”.
Un ringraziamento agli organizzatori, agli uffici e alla dottoressa Paola Verza che ha seguito il progetto. Soddisfazione per l’evento anche da parte dell’assessore provinciale Laura Negri. “Il festival ha trovato relazioni con il territorio ed è un’esperienza che può diventare fruttuosa”.
L'idea di questo festival – ha spiegato Gemo -, è nata con l'esigenza di proporre nuove categorie diversi approcci al linguaggio della documentaristica. La novità rispetto alle precedenti edizioni è l'inserimento di una sezione dedicata al rapporto tra l'uomo e le acque. Un'occasione per poter raccogliere materiali di studio sul tema, volti a costituire nei prossimi anni una mediateca che potrebbe avere la propria sede al Museo dei grandi fiumi. Già dal prossimo anno infatti, dovrebbe essere attivata presso lo stesso luogo una scuola di cinema sul documentario etnografico.
Con la terza edizione, l’ETNOFILMfest si avvia a un pieno consolidamento e riconoscimento nell’ambito dei festival di documentaristica del nostro Paese”.
Già nella seconda edizione la richiesta di partecipazione ha avuto un notevole incremento. Per questa edizione si sono superati gli 80 documentari tra i quali ne sono stati selezionati 16; 14 per la sezione etnofilm e due per la sezione uomo-fiume.
L'idea di questo festival nasce anche con l'esigenza di proporre nuove categorie e diversi approcci al linguaggio della documentaristica. Un pretesto per avanzare una serie di ipotesi metodologiche sulla possibilità di trovare nuovi linguaggi che possano permettere di superare la dicotomia scientifico–artistico o binomi come brutto–rigoroso. La capacità di superare vecchi schemi, ereditati da altre discipline, saranno la sfida più importante per un profondo rinnovamento in linea con i nuovi linguaggi di questo inizio millennio. Un festival giovane ma con la ferma convinzione di poter diventare un punto di riferimento per coloro che tra molte difficoltà credono fortemente in questo linguaggio cinematografico.

 

FABIO GEMO - curatore artistico

Fabio Gemo nasce in Italia nel 1965 a Monselice, in provincia di Padova.

Si laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova con la tesi multimediale "Antropologia Visuale e Antropologia Teatrale".

Il suo percorso continua diplomandosi presso l'Accademia Regionale di Teatro fondata da A. Foà e seguendo gli studi di cinematografia presso il centro Ipotesi Cinema di E.Olmi e il Centro di Cinematografia dell'Escuela Nacional de Antropologia e Historia di Città del Messico con O. Hernandez

Iniziano intanto gli innumerevoli viaggi che lo porteranno in pochi anni a condurre diverse ricerche come antropologo e a produrre documentari sugli aspetti performativi della cultura popolare, collaborando con centri universitari di paesi come Messico, India, Canada, Portogallo, Cuba, Polonia, Norvegia, Romania, Francia e Spagna.

Dal 1990 organizza workshops e conferenze di Antropologia Visuale in diversi paesi. Nell’ambito dello studio dell'Antropologia Teatrale ha tenuto seminari presso prestigiosi centri Teatrali come La Candelaria, Colombia; TeaterHuset, Norvegia; Malayerba, Ecuador.

Nel 1995 è fondatore del C.S.E. Centro Studi sull’Etnodramma, nato con l'intento di coniugare antropologia e linguaggio estetico, ricerca e produzioni performative.

Dal 1990 è socio dell’A.L.E.R. Asociacion Latinoamericana para el Estudio de Las Religiones, di Città del Messico.

Collabora da diversi anni con Nicolas Nunez, responsabile del T.I.T. Taller de Investigacion Teatral presso l’Università Messicana UNAM.

Nel 2000 è stato organizzatore e vicepresidente del Comitato Locale per l’organizzazione dell’VIII Congreso Latinoamericano de Religion y Etnicidad a Padova e Presidente del I° Incontro Internazionale di Studi Antropologici su Cinema e Teatro – Monselice Pd

Negli ultimi anni ha approfondito l’uso della voce come strumento di comunicazione verbale e paraverbale.

Dal 2005 è responsabile del festival teatrale Opera Kantika di Monselice.

Dal 2007 è organizzatore e direttore artistico dell’ETNOFILMfest.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“SO FAR SO GOOD”

Stimola i sensi e risveglia il pensiero

 

La quarta edizione di “So Far, So Good” prevede lo sviluppo del tema dell'identità in collegamento con il progetto “Y-Our-Identity”, che verrà sviluppato attraverso una serie di esposizioni, installazioni ed eventi.

Il gruppo elaborazione del progetto “Y-Our-Identity” propone come possibilità interpretativa del concetto di identità la metafora dei cinque sensi e del pensiero, in quanto elementi che accomunano tutte le persone ma al tempo stesso le rendono uniche.

 

Questa riflessione nasce dalla visione dell'identità come un processo di riconoscimento delle similitudini e delle differenze tra soggetti in relazione tra loro. Più precisamente l'identità di un individuo o di un gruppo si definisce e descrive in base ad elementi che lo rendono simile agli altri e contemporaneamente che lo contraddistinguono.

 

“So Far So Good” contiene un percorso interattivo che prevede la stimolazione dei cinque sensi e del pensiero, le diverse aree sono segnalate nella piantina di “So Far So Good” con colori diversi.

 

AREA OLFATTO

In quest'area sarà presente una installazione olfattiva divisa in due zone: in una zona saranno riprodotti  gli odori che caratterizzano alcune identità olfattive del nostro territorio (odore di Colli Euganei, odore di città, odore di campagna, odore di Mediterraneo...);  nella seconda area invece sarà possibile cimentarsi in un esercizio di individuazione di odori selezionati secondo la discrezione di alcuni componenti del gruppo elaborazione del progetto “Y-Our-Identity”.

 

AREA VISTA

Qui saranno presenti invece la mostra “Visioni di Identità” e la rassegna “Proiezioni di Identità” che raccoglie diverse realizzazioni artistiche pittoriche e fotografiche e una selezione di cortometraggi e documentari sul tema dell'identità.

 

AREA GUSTO

Nell'area gusto si troverà il bancone bar e la zona dedicata al cibo etnico (in particolare i sapori della cultura marocchina).

Il tema del gusto sarà ulteriormente approfondito in occasione di alcune cene speciali:

-       Cena di Ferragosto (15 agosto) prevede un menù interculturale proposto dall'associazione culturale Khorakhanè;

-      Noche Argentina (17 agosto) prevede un menù sui sapori argentini, proposto dall'associazione culturale ElPericon

-       Notte da Leoni (22 agosto) è la serata conclusiva in cui l'associazione “Ponti Sonori” proporrà un menù con piatti tipici senegalesi.

 

AREA UDITO

Comprende la zona del palco nel quale si terranno i concerti musicali e una istallazione con degli strumenti musicali, alcuni dei quali ottenuti da materiali di recupero, che l'associazione Perdintorni metterà a disposizione per dare la possibilità agli interessati di cimentarsi in brevi intermezzi musicali.

 

AREA TATTO

La zona del tatto è stata interpretata come la zona del con-tatto, uno spazio cioè nel quale sarà possibile entrare in contatto con diverse associazioni e organizzazioni nonprofit della provincia di Padova, tra le quali: Emergency, Medici senza Frontiere, Matogrosso, Manitese, Consulta dei Giovani di Abano Terme, ElPericon, CasoArt.

 

 

AREA PENSIERO

“So Far So Good” si inserisce all'interno del progetto “Y-Our-Identity”.

Nei mesi precedenti il progetto ha previsto l'organizzazione di alcuni incontri di discussione e di proiezione di film per discutere e sviluppare le tante questioni ed implicazioni connesse al vasto tema dell'identità.

In questa installazione, che prevede l'utilizzo di cinque gazebo, il gruppo elaborazione vuole proporre una sintesi e al tempo stesso un'ulteriore elaborazione delle prospettive che si sono scelte per parlare di identità: i valori e la religione, la creatività, la legalità, la felicità e l'infelicità.

Nell'area del pensiero oltre ad essere presente anche un punto informazioni, ci sarà anche una raccolta di libri legati al tema dell'identità messi gentilmente a disposizione per la vendita da parte della Libreria Moderna di Abano Terme.

 

 


 

 

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