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TEATRO: CHE VITA DIFFICILE - Roma

 

20 ottobre - 8 novembre 2009

 

Che VITA diFFicile !

due atti comicissimi in dialetto romano di e con

Alfiero Alfieri

Roma   - Teatro Anfitrione – Via San Saba, 24

 

Info e prenotazioni: 366 4540073

 

Alfiero Alfieri, grande erede di Checco Durante e ultimo esponente della tradizione teatrale romanesca, torna in scena nella sua amata città. E questa volta non si rifà ai classici del passato ma rappresenta un suo testo, concepito a misura della sua lingua e delle tematiche e problematiche attuali che attraversano la società, spesso fonti di estremo umorismo. Che vita difficile!, l’ultimissima commedia di Alfieri, sarà in scena al Teatro Anfitrione di Roma dal 20 ottobre all’8 novembre con un cast di grande esperienza che accompagna l’attore da molti anni.

La storia si snoda attorno alla, non poco patriarcale, famiglia Anselmi composta da papà Natale - Alfiero Alfieri - mamma Pasqua e i figli Lena e Franco. L’inizio della commedia sembra voler disegnare una tipica, tranquilla famiglia degli anni Sessanta, ma ben presto emergeranno gli “altarini” della piccola di casa. Lena ha avuto un figlio prima del matrimonio. Occorre dirlo a papà Natale, rigido e all’antica, ma con un cuore d’oro. Franco, il figlio,  decide di sostituirsi a Lena fingendosi lui il figlio fedifrago. Mamma Pasqua si dispera. La disinvoltura di Franco che spiega l’accaduto al papà innesca una serie di gag da risate a getto continuo. Si scatena poi il finimondo quando arriva un’ospite inattesa, la futura suocera Matilde. Per far venire a galla la verità esploderanno equivoci a catena, impennate comiche…… fino alla doppia sorpresa finale.

 

Orario Spettacoli e prezzi:

 dal martedì al venerdì ore 21 (Intero – Ridotto € 18)

sabato – ore 17 e 21(Intero € 25 – Ridotto € 20)

 domenica  ore 17 (Intero € 25 – Ridotto € 20)

 

 

 

ALFIERO ALFIERI

Una vita dedicata al palcoscenico: Alfiero Paliani (in arte Alfiero Alfieri), classe 1942, comincia la sua esperienza formativa come imitatore e show-man nel 1957, accanto a grandi maestri dell’avanspettacolo quali  Aldo Fabrizi, i  fratelli De Vico, Cecè Doria, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. In quel contesto approfondisce l’arte dell’improvvisazione e impara come abbattere “la quarta parete”, capacità che gli consente tuttora l’esclusività nel panorama teatrale italiano di dialogare con lo spettatore. In seguito, dopo aver tentato di arruolarsi nell'aviazione, entra nella legione straniera, dove dà vita alla sua prima compagnia di cabaret dove tiene alto il morale dei suoi commilitoni.  Con questa, nel 1966, porta la sua esperienza negli Stati Uniti dove, in Alabama, rappresenta in molti teatri a gestione privata la comicità italiana alternando sketch in lingua inglese a monologhi di cabaret. La sua grande capacità di affabulazione lo porta due anni dopo a entrare nella Compagnia diretta dal grande Checco Durante, prima come suggeritore, poi promosso nel ruolo di “attor giovine”, interpretando al Teatro Rossini varie commedie di prosa in dialetto romano e ricoprendo svariati ruoli all’interno della Compagnia. Spiando dalla buca del suggeritore e rubandogli le battute, da Durante Alfieri eredita in questo periodo il mestiere del capocomico  Nel 1973, dopo una parentesi insieme all’organico teatrale di Enzo Liberti, fonda infatti la Compagnia Alfiero Alfieri dove è al contempo Direttore Artistico, Regista, Autore e Primo Attore. In un cammino teatrale che va avanti fino al 1989, Alfieri rappresenta diverse commedie di prosa in dialetto romano, alternando testi della drammaturgia classica dialettale a testi propri e aprendo una scuola di prosa in romanesco per salvaguardare il patrimonio dialettale. Nel 1990 eredita lo spazio fisico del Rossini, perfettamente congruo alla sua continua produzione autoriale, registica e attorica restando in questa sede, nel cuore di Roma, per ben 15 anni, esercitando il ruolo di direttore artistico e recitando accanto alla vedova dello scomparso attore, Anita, in una serie di testi caratteristici del vernacolo romano. Tra le rappresentazioni più significative sono memorabili le riletture de IL MARCHESE DEL GRILLO, L’AVARO e IL MALATO IMMAGINARIO di Molière (adattamento e regia di Alfieri), TRE MARITI e PORTO UNO di Angelo Gangarossa, DON DESIDERIO DISPERATO PER ECCESSO DI BUON CUORE di Giovanni Giraud, MIA FIGLIA BARONESSA di Gigi Spaducci, CARO VENANZIO TI SCRIVO QUESTA MIA di Enzo Liberti e molte altre. Dopo una parentesi australiana di due anni, nella quale l’artista ha modo di confrontarsi con la comunità italiana all’estero e il pubblico locale portando nei più importanti teatri di Perth e Sidney una rilevante prova d’attor comico romanesco, Alfieri ritorna nella sua amata città nel 2006, questa volta assumendo la direzione artistica del Teatro Tirso de Molina dove scrive e rappresenta per oltre due anni, con un costante “tutto esaurito” di pubblico, commedie in costume, tra cui le divertenti VALE PIÙ ÈSSE AFFORTUNATO CHE RICCO SFONNATO  e DE COTTE E DE CRUDE. Nello stesso anno è il protagonista di una serata d’onore per Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, uno spettacolo interamente dedicato alla forza e alla impareggiabile comicità di due mostri sacri della storia della capitale, nel quale fa rivivere i personaggi piu’ celebri interpretati dai due attori, davanti ad una folla di quasi quattromila persone al Gran Teatro di Roma.  La sua ultima esperienza teatrale risale al Teatro Dieci dove, nella stagione 2008/2009 ha portato in scena IL MALATO IMMAGINARIO.

Al cinema, Alfieri esordisce nel 1956, con GUARDIA, GUARDIA SCELTA,  BRIGADIERE  E MARESCIALLO di Mauro Bolognini a cui segue IL MAESTRO, con la regia di Aldo Fabrizi. Successivamente riveste il ruolo dell’amico di famiglia in TOTÒ, FABRIZI ED I GIOVANI DI OGGI  di Mario Mattoli (1960), del  marito ne I SETTE MAGNIFICI CORNUTI di Marino Girolami (1962) e del sacerdote nelle due brillanti commedie di Carlo Verdone VIAGGI DI NOZZE (1996) e GRANDE GROSSO E VERDONE (2008).

Nella sua carriera Alfieri ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti tra i quali si ricordano in particolare il Premio Paolo Stoppa 1992), il Premio Roma Viva (1993), il Premio-Personalità Europea (1996), il Premio Nomentum (2004) e il Premio Arcadia - una vita per il teatro (2006). Nel 1999 Alfieri ha festeggiato i suoi quarant'anni di attività istituendo il Premio Aldo Fabrizi: un impegno per Roma.

Attualmente collabora con la casa di cultura Italiana a Perth (Italo-Australian Welfare & Cultural Centre Inc. - IAWCC) quale cultore della lingua dialettale romana. 

Tuttora, nei suoi spettacoli, Alfieri conserva nel suo bagaglio scacciapensieri l' abitudine ad improvvisare a diretto contatto con il pubblico, ad usare gli spettatori come "spalle" con quel suo modo bonario di sfottere e colloquiare in ogni momento possibile. Con lui il revival romanesco è assicurato e diventa nuovamente attuale, come dimostrano le sue serate sempre piene di gente e di entusiasmo.

 


 
 

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