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MOSTRA SEM/SENZA -
Roma
Presso il 1° Liceo
Artistico di Roma, inaugurazione della mostra
27 aprile 2009
sem/senza
Nell’aula magna del Liceo,
ambiente ampio e caratterizzato dalla presenza di
voluminosi calchi di gruppi scultorei molto celebri, ha
luogo questa mostra che si deve al comune lavoro di due
artisti, Luigi
Battisti e Pasquale
Polidori,
i quali presentano una installazione in cui si
intrecciano le rispettive e differenti pratiche, ovvero,
in questo caso, la pittura e l’analisi delle lingue.
Quattro sipari, costituiti
da ottocento fogli di carta di formato A4 appesi in file
regolari e policromatiche, delimitano uno spazio cubico
sospeso nell’ambiente, agibile ai visitatori e
dall’aspetto cangiante, che alterna i rettangoli di
colore ai mutevoli vuoti che essi, appena mossi, creano.
Si coglie certo un riferimento alle vetrate gotiche, pur
nella geometria modulare e opaca dei fogli, alcuni dei
quali però resi traslucidi da interventi a olio di lino
raffiguranti sagome umane in innumerevoli pose, come
macchie dai contorni allargati e estenuati, in cui la
pittura è assorbita fino alla saturazione.
Dall’interno di questo
spazio dai confini aperti, proviene una voce femminile
che interpreta, in portoghese, canzoni i cui testi sono
il frutto di un lavoro di analisi e riscrittura condotto
su uno dei manifesti che accompagnano la lotta dei “Sem
Terra” brasiliani, ai quali allude il titolo
dell’installazione. La voce è quella di Gabriella
Pascale, una delle cantanti protagoniste del
rinnovamento della scena musicale napoletana fin dagli
anni ‘80, generosamente prestatasi alla volontà di
restituire, nella pura sonorità del canto e nella
riorganizzazione a tal fine del testo originale, la
forma letteraria di un esempio particolare di discorso
politico, quello dei congressi e delle manifestazioni,
dove risuona il noi e ci si concentra, nel dolore
individuale, sulla felicità del noi. Sebbene, come nel
caso del movimento dei “Sem Terra”, il noi sia
rafforzato dall’urgenza concreta di un diritto che tocca
tutti o nessuno, esso non sfugge ad un valore proiettivo
e astratto, imposto dal linguaggio non meno che dalle
regole e dalle parole della retorica politica.
A queste parole, alla
parola noi, la voce riserva il trattamento del canto, la
cura e il gioco straniante del suono, all’interno di un
ambiente in cui a vibrare non è solo la voce, ma la
pluralità geometrica in cui si esprime il colore e
quella invece variabile e imprevista delle macchie
d’olio sulla carta, altrettanti non netti profili umani.
Ettore Sciarra
ha svolto il lavoro musicale, un tappeto sonoro il
quale, più che un accompagnamento, rende sostanza al
dialogo tra la voce e l’ambiente.
Il catalogo della mostra
contiene un testo di Francesco Pontorno.
I Liceo Artistico
Via Ripetta 218, Roma
Inaugurazione: 27
aprile 2009 alle ore
18:00
Fino al 9 maggio
2009
dalle 9:00 alle 18:00
escluso i festivi
Luigi Battisti
“Luigi Battisti eredita la
libertà di movimento, cioè quella capacità di servirsi
di materiali differenti, di spaziare tra un’idea di
pittura e un’idea di scultura; libertà che gli ha
permesso, nel tempo, di lavorare con i pigmenti, il
legno, il silicone, la carta, la lana, la seta. Senza
mai abdicare, però, al riferimento alle avanguardie e
alle neoavanguardie, da cui origina il suo fare: il
ricorso alla tradizione dell’arte non ha mai negato la
lezione fondamentale della modernità. Partito dalla
sintassi minimalista, il lavoro si configura all’origine
come indagine sulle possibilità spaziali della
superficie e sul concetto di forma tridimensionale
storicamente elaborato come relazione di pieni e di
vuoti.” (Lucilla Meloni)
Mostre recenti
2007
Watercolors
Interdit
creations, Shanghai
Testo di Luca
Piciocchi
2007
Induzione critica 1
Change+Partner,
Roma
A cura di R.
Annecchini
2006
Trame
Istituto italiano
di Cultura di Shanghai
Testo di Lucilla
Meloni
Pasquale Polidori
“Attraverso l’elaborazione
e la manipolazione delle strutture espressive — lavoro,
questo, di matrice schiettamente concettuale in aperta
connessione con le modalità di indagine della scienza
linguistica — Pasquale Polidori sovverte le consuete
attitudini percettive lasciando intravedere vertiginose
aperture semantiche o squarci di nonsenso al di là di
ordinari segni e simboli visivi.” (Lucia Presilla)
Mostre recenti
2008
Impfstoffe/Vaccinations
Home Abroad,
Francoforte
A cura di C. Protto
2007
Induzione critica 3
Change+Partner,
Roma
A cura di R.
Annecchini
2006
PT_11.01.1950
Change+Partner,
Roma
Testo di M. de
Candia
Gabriella Pascale
è stata la voce dei Walhalla, gruppo fra i più seguiti
della Vesuwave, quella stagione di fermento
anti-tradizionalista che, nell’apertura a generi che
andavano dal punk al blues, ha visto compiersi profondi
cambiamenti nell’universo musicale napoletano. In
seguito, effettuata la scelta solista, è proprio lei a
coltivare un rapporto personalissimo con la melodia e i
classici della tradizione, oltre che a proporne esiti
inediti e nutriti di una sensibilità nuova, che ha fatto
propria l’esperienza del pop più raffinato così come il
gusto, tipicamente postmoderno, per le ibridazioni di
ritmi e sonorità eterogenei. Il suo più recente disco,
del 2007, è Costa Ovest.
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