Patrocinio
Regione Lazio e Provincia di Roma
Mostra personale
Inaugurazione: Giovedì 10 settembre
ore 18
Orario di visita:
lunedì -
giovedì 9:30 - 18:30
venerdì, sabato e domenica
9:30 - 19:30
l'esposizione è realizzata grazie
alla collaborazione di Comunicare Organizzando
Catalogo
Editoriale Giorgo Mondadori
La mostra "Archeopatie II" celebra
il 50° anno di attività dell’artista Gianni Ottaviani,
di origini picene ma milanese di adozione. L’esposizione
museale rappresenta l’evoluzione capitolina della prima
personale dell’autore, “Archeopatie”, svoltasi presso il
Museo Archeologico di Milano dal 5 ottobre 1995 al 2
ottobre 1996 già patrocinata dal Comune di Milano.
In tale occasione il Complesso del
Vittoriano ospiterà un nucleo di 66 opere, tra cui
diversi polittici, nel quale confluisce la seconda fase
della sua ricerca artistica, iniziata negli anni
Ottanta, che fonda le sue radici nello “scavare nella
memoria, documentare, ricostruire e riappropriarsi”,
come dichiarato nella prefazione del catalogo ufficiale
pubblicato dalla Editoriale Giorgio Mondadori.
Le opere di Ottaviani sono da
interpretare come specifiche annotazioni della memoria,
preziosi frammenti di un vissuto celati nell’inconscio,
reperti di una storia umana che assurge ad
un’archeologia dell’io. Freud l’avrebbe definita
“Archeologia dell’anima”.
L’ipotesi di una ricostruzione è
tuttavia da escludersi, considerando che l’artista tende
a mettere in evidenza la dispersione degli elementi
nonché l’impossibilità di un recupero mnemonico
integrale. In tal senso le lacune costituiscono lo
specchio della fragilità del contemporaneo e il modus
operandi di Ottaviani corrisponde ad un “processo di
stratificazione archeologica” tra i “relitti del
naufragio del passato”, come attesta Ermanno Arslan,
Archeologo ed ex Sovrintendente ai Beni Artistici del
Comune di Milano.
In mostra figurerà anche una
monumentale opera di dimensioni pari a 7x1,50 metri,
realizzata nel biennio 2005-2006 e dedicata all’immagine
del Cavallo, metafora di continuità e mezzo
indispensabile per lo sviluppo dell’umanità. Essa è
composta da 17 pannelli e 150 formelle, su cui l’artista
ha raffigurato vari cavalli così come sono stati
rappresentati dalla preistoria ad oggi nei campi più
disparati mediante una ricerca simile a quella
archeologica.
Il soggetto del cavallo
rappresenta una costante nel percorso creativo di
Ottaviani, ispirata da un detto islandese: “Un uomo da
solo è un mezzo uomo, un uomo con un cavallo è un uomo e
mezzo“. Il giorno dell'inaugurazione il Circolo Ippico
Il 13 Rosso di Rignano Flaminio, in simbiosi con l'opera
dell'artista ha intenzione di effettuare un suo
particolare omaggio al Cavallo con un intervento
all'esterno del Vittoriano in Costume e a Cavallo
qualora le autorità preposte ne concedano il necessario
permesso.
Gianni Ottaviani nel 2005 su
incarico della Direzione del Ministero della Cultura
della Turchia ha sovrinteso all'organizzazione della
Biennale Internazionale d'Arte di Ankara della quale è
stato anche Presidente della Giuria.
Con preghiera di pubblicazione e
diffusione.
Presso: Complesso del Vittoriano,
Sala Zanardelli
Ingresso da Piazza Ara Coeli, Roma
Info:
Gianni Ottaviani
T 06.40090471
mail@gianniottaviani.net
www.gianniottaviani.net