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CORO CITTA' DI ROMA ALL'ORATORIO DEL GONFALONE - Roma

Giovedì 12 febbraio 2009

Oratorio del Gonfalone via del Gonfalone 32 a – ore 21

Tel 06 6875952   biglietti 15 euro, ridotti 10 euro

 

Coro Città di Roma

Vincenzina Capone, arpa

Mauro Marchetti, direttore

 

Nato venti anni fa, il Coro Città di Roma  dal 1992 è diretto dal dinamico Mauro Marchetti, che ha esteso l’attività in Italia ed Europa, e ha stretto collaborazioni di grande importanza con compositori – prima fra tutte quella con Ennio Morricone -  alcuni dei quali  hanno scritto opere vocali   appositamente per il Coro.

Prevale la musica contemporanea o del secolo appena trascorso nel programma che il Coro ha preparato per il concerto all’Oratorio del Gonfalone :

A ceremony of carols di Benjamin Britten, ispirato da una collezione di poesie medievali e tardo rinascimentali sul tema della natività,  un omaggio alla tradizione dei paesi anglosassoni di festeggiare il Natale cantando carole di porta in porta. Sempre di Britten sarà eseguito A hymn to the Virgin.

Ave Maris Stella è una deliziosa miniature scritta da Grieg,  che paragona Maria ad una stella che guida le anime mortali attraverso l'oceano della vita, mentre l'Ave Maria di Michele Josia, giovane compositore romano, è dedicato al Coro Città di Roma, che ne ha dato la prima esecuzione nel 2008. Seguono Sound Canticle on Bay Psalm 23 di Gregg Smith, un esponente della ricca tradizione corale americana del Novecento e fondatore nel 1955 dei Gregg Smith Singers; e un brano di Urmas Sisask particolarmente rappresentativo della poetica di questo compositore estone, le cui fonti di ispirazione sono la musica antica e il canto Gregoriano.  In chiusura Sleep di Eric Whitacre, altro giovane compositore americano di successo.

 

Programma

 

Benjamin Britten (1913-1976)

"A Ceremony of carols"op. 28 per voci femminili e arpa

 

*

Edvard Grieg (1843-1907)

Ave Maris Stella

 

Benjamin Britten (1913-1976)

A hymn to the Virgin

 

Michele Josia (1974)

Ave Maria

 

Gregg Smith (viv.)

Sound Canticle on Bay Psalm 23

 

Urmas Sisask (1960)

Seisab Valurikas Ema

 

Eric Whitacre (1970)

Sleep

 

Coro Cità di Roma

Il Coro Città di Roma, si costituisce nel 1979, e ha effettuato numerose tournée (Ungheria, Spagna, Galles, Francia, Svezia, Belgio, Slovenia) e partecipato a festival, rassegne, trasmissioni televisive e radiofoniche. Dal 1996 organizza la "Rassegna di canto corale profano Città di Roma". Il Coro è stato diretto da Piero Caraba (dalla fondazione fino al 1981) e da Andrea Lunghi (fino al 1991). L'attuale direttore artistico è Mauro Marchetti, che ha esteso il repertorio fino alla musica contemporanea, sollecitando numerosi compositori, italiani e stranieri, a scrivere brani per il coro. Tra questi, lo stesso Caraba, Miklos Kocsar, Arnaldo Boreggi, Guido Coppotelli, Lorenzo Donati, Gabriella Gullin, Pavle Merkù, Pietro Rosati. Ha cantato con l'Orchestra Giovanile Europea, diretta da Maurice Jarre in occasione dell'apertura del Giubileo del 2000, e con l'Orchestra Roma Sinfonietta, sotto la guida di Marco Balderi e di Ennio Morricone. Con il maestro e premio oscar Ennio Morricone, il coro collabora abitualmente all'incisione di colonne sonore per sceneggiati televisivi (Il Papa buono, Karol)e film (Musashi, I guardiani delle nuvole). Ha inciso alcuni brani presenti nel CD "Focus" di Ennio Morricone con Dulce Pontes ed è presente nel DVD "Arena Concerto" registrato nell'Arena di Verona nel 2002. Nel 2006 ha pubblicato il CD "Novecænto", edito da CNI, che raccoglie composizioni corali a cappella di autori del '900, riscuotendo un buon successo di critica e di pubblico. Collabora con l'Orchestra Giovanile di Logatec (Slovenia).

 

Mauro Marchetti

Ha fatto parte del Coro di voci bianche dell'ARCUM,partecipando in qualità di solista ad opere liriche presso La Piccola Scala di Milano, il Teatro Comunale di Treviso, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro dell'Opera di Roma, la RAI. Diplomato in arpa, ha tenuto concerti come solista e in formazioni cameristiche. Ha fondato e diretto vari cori tra i quali: Coro XXIV Liceo Sperimentale, Coro di voci bianche Benjamin Britten, Coro di voci bianche Città di Zagarolo, Coro Operton ed è stato maestro del Coro di voci bianche di Musica per Roma, del Piccolo Coro del Comune di Roma e del Laboratorio Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 1992 dirige il Coro Città di Roma con il quale ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali. Ha effettuato tournée in Francia, Svezia, Ungheria; ha tenuto concerti con l'Orchestra Giovanile Europea alla sala Nervi in Vaticano per l'apertura della Porta Santa e con l'Orchestra Roma Sinfonietta sotto la direzione di Ennio Morricone (Roma, Firenze, Verona, Parigi, Napoli, Milano, Pescara, Lecce). Ha inciso numerosi CD e collabora stabilmente con Ennio Morricone a concerti e registrazioni discografiche (Focus con Dulce Pontes, il DVD Arena Concerto, film e sceneggiati televisivi). E' autore di composizioni corali per voci bianche e coro misto edite da Edizioni Musicali Europee. Recentemente ha fondato il Coro di voci bianche Choraula e il gruppo di musica antica Operton Consort. E' membro della Commissione Artistica dell'ARCL (Associazione Regionale Cori del Lazio). Più volte membro di giurie di concorsi di canto corale e di composizione, è fondatore e ideatore del Concorso di canto Corale Città di Zagarolo. Direttore e fondatore, con Michele Josia, del coro italo-sloveno Vocalkor. E' docente di Direzione di Coro per Didattica della Musica presso il Conservatorio di Musica U.Giordano di Rodi Garganico.

 

 

 

Nonostante sia forse meglio conosciuto nella versione per voci bianche, A ceremony of carols di Benjamin Britten è un lavoro originariamente concepito per voci femminili.  Scritto nel 1942, ed ispirato da una collezione di poesie medievali e tardo rinascimentali sul tema della natività, è un omaggio alla tradizione dei paesi anglosassoni di festeggiare il Natale cantando carole di porta in porta. Per il compositore inglese la tradizione costituiva uno sfondo di contrasto su cui esprimere la propria individualità, in quanto era convinto che il fare riferimento a un linguaggio e a convenzioni riconoscibili dagli ascoltatori, pur variandone ed arricchendone le coordinate, consentisse una più diretta ed efficace comunicazione. In questo caso, la scelta dell'arpa come accompagnamento alle voci era stata salutata come inusuale e radicale, mentre la struttura stessa del lavoro, introdotto da una processione iniziale e concluso da una "recessione" finale basati su un canto fermo gregoriano, l'antifona Hodie Christus natus est, ed arricchito da un intermezzo strumentale, si distacca abbastanza dai modelli precedenti, rendendolo anche in questo senso unico e originale. La scelta del titolo, "cerimonia", è indicativa di una estetica che Britten continuerà a sviluppare durante tutta la sua carriera compositiva, l'idea dell'esperienza musicale come spazio rituale, in cui i partecipanti si possono arricchire tramite un'elevazione del proprio livello di coscienza favorita dall'esperienza artistica.  Di qui la sua predilezione per gesti introduttivi che fungono da ponte tra la quotidianità ed il momento di fruizione musicale. In questo caso, il mondo in cui ci introduce è quello di una spensierata ma lontana innocenza: una sequenza di nove movimenti contrastanti che alternano momenti solistici e corali, principalmente  omofonici e a ritmo di danza, con l'uso di ostinati ed imitazioni a canone, prevalentemente modali e con un accentuato uso del cromatismo.  La scrittura contrappuntistica serve principalmente a creare effetti speciali, come nel delizioso effetto delle gocce di pioggia in "As dew in April", o nell'effetto di eco in "This little babe". La presenza dell'arpa diventa determinante nel creare il mondo sonoro dei singoli movimenti, dall'incessante accompagnamento quasi chitarristico di "This little babe" all'effetto di tremolo evocativo del freddo ne "In freezing winter night". Particolarmente esemplare dell'universo poetico britteniano è l'interludio strumentale, un andante pastorale costruito su un semplice tema progressivamente arricchito, che richiama la quiete serena e malinconica di una chiara notte stellata invernale.

 

Ave Maris Stella, una deliziosa miniature scritta da Grieg nel 1898, è una rivisitazione  polifonica di un'aria sacra per voce sola e piano scritta nello stesso anno. Nella versione originale il testo era una poesia in danese di Thor Lange, ma per la versione corale Grieg ritorna alla preghiera latina del IX secolo, che paragona Maria ad una stella che guida le anime mortali attraverso l'oceano della vita. La semplice scrittura armonica esalta il soffuso lirismo della melodia originale, testimonianza del delicato mondo sonoro del compositore norvegese.

A hymn to the Virgin per doppio coro è un lavoro giovanile, scritto da Britten all'età di sedici anni, che si inserisce pienamente nella tradizione corale sacra inglese.  Sorprendentemente fluido e tecnicamente raffinato, è allo stesso tempo dotato della freschezza e innocenza tipica del primo periodo compositivo britteniano.  Il testo è una versione moderna di un originale maccheronico del XIV secolo, che alterna frasi inglesi e invocazioni latine, sostanzialmente sillabico ma con fioriture melodiche progressivamente estese alla chiusura di ogni verso.

L'Ave Maria di Michele Josia, giovane compositore romano, è dedicato particolarmente al Coro Città di Roma, che ne ha dato la prima esecuzione nel settembre 2008.  Si tratta di una versione del testo latino della preghiera per 4 voci soliste e coro, che si alternano nella presentazione dei versetti, con una cellula tematica ricorrente e variata, inizialmente presentata dai solisti.

L'effetto creato dal contrasto tra solisti e coro pieno è sfruttato anche nel Sound Canticle on Bay Psalm 23 di Gregg Smith, un esponente della ricca tradizione corale americana del Novecento. Il lavoro, basato sul salmo biblico "Il signore è il mio pastore" nella versione del Bay Psalm Book del 1698 (il primo salterio pubblicato in Nord America), combina la semplicità della melodia originale con tecniche aleatorie e d'avanguardia.  Scritto per tre cori, idealmente relazionati attraverso lo spazio esecutivo, è un lavoro complesso in cui i diversi gruppi vocali si alternano e combinano contemporaneamente in diverse tonalità, con effetti particolari ed inaspettati.

La musica corale di Urmas Sisask è particolarmente rappresentativa dell'idioma individuale ed eclettico sviluppato da questo compositore estone, le cui fonti di ispirazione sono la musica antica e il canto Gregoriano, e che favorisce i modi antichi  alla tensione intrinseca nel sistema armonico tradizionale.  Seisab Valurikas Ema, parte di una collezione di dodici canti in onore della Vergine, è una rivisitazione dello Stabat Mater per coro misto.  E' introdotto da un "Ave Maria" cantilenante, un pedale ostinato esemplare della predilezione di Sisask per l'uso suggestivo di frasi ripetitive.

Eric Whitacre è uno degli esponenti di maggior successo della nuova generazione di compositori americani che combinano la tradizione classica con alcune prese di coscienza dell'avanguardia del Novecento all'insegna di un linguaggio accessibile e suggestivo.  Il suo stile particolare è immediatamente riconoscibile per l'uso di quelli che sono stati definiti gli 'accordi Whitacre',  generalmente triadi con seconde e quarte sospese, che inserite in progressioni armoniche non convenzionali creano particolari effetti di risonanza.  Sleep, uno dei suoi lavori corali più noti, scritto nel 2002, è una meditazione sul passaggio tra la veglia ed il sonno in cui il caratteristico linguaggio armonico è accompagnato da cambi metrici che creano frasi irregolari e dallo sfruttamento dei colori dei singoli registri corali.

 


 
 

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