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LAND ROVER, VIAGGIO PER AMORE - Rende (CS)

Rende (CS), Piccolo Teatro  Unical

24 novembre 2009  - ore 20.45

 

LAND LOVER, VIAGGIO PER AMORE

 

di Gianfranco Berardi e  Elle Morano

regia di Gianfranco Berardi

con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari,

Roberto De Sarno, Pietro Minniti

 

Produzione Associazione Corte dei Miracoli

 

 

Festivart, la rassegna di teatro, musica, cinema e arti visive organizzata dall’Università della Calabria, concluderà la sua programmazione per il 2009 con due spettacoli teatrali. Questi si presentano come  i tasselli, ultimi in ordine cronologico, di una sezione di Festivart, appunto quella teatrale, che ha fatto registrare larga partecipazione di pubblico e unanimi consensi durante lo svolgimento della prima come della seconda edizione.

Martedì 24 novembre alle ore 20 e 45 nel Ptu Piccolo Teatro Unical l’Associazione Corte dei Miracoli metterà in scena “Land Lover, viaggio per amore”. Gianfranco Berardi,  che firma la regia, lo ha scritto con Elle Morano e lo interpreta con  Gabriella Casolari, Roberto De Sarno e Pietro Minniti.

Lo stesso Berardi spiega che “Land Lover” «è un viaggio, uno spostamento fisico per raggiungere una meta, e al tempo stesso la metafora di una costante e inarrestabile evoluzione di coscienza. È lanciarsi all'avventura, correndo il rischio di perdersi in esperienze che altrimenti non si farebbero mai, spinti da uno stimolo profondo e irrinunciabile: amarsi»

Lo spettacolo indaga dinamiche umane nate da situazioni paradossali. Su un’isola immaginaria tre personaggi stravaganti chiedono consulenza a una specie di santone.  Le situazioni paradossali che seguono  sono di carattere contrastante. E  la commedia, dal finale amaro,  riesce ad ottenere un “effetto unitario godibile e intelligente”, come ha scritto Gianfranco Capitta  nella recensione su “ Il Manifesto”.

Maria Grazia Gregori su Teatro.it ha definito “Land Lover” «uno spettacolo allo stesso tempo commovente e ingenuo, che mantiene le sue promesse».

La direzione di Festivart annuncia che La Sonata a Kreutzer” (da Leone Tolstoj,  versione teatrale, interpretazione e regia di Alvaro Piccardi),  spettacolo previsto per il 27 novembre 2009, è rimandato al 10 dicembre 2009, sempre al Ptu alle ore 20,45.

 

Biglietto (posto unico): 5 euro, tessera abbonamento maggio-novembre 20 euro.

Studenti, personale  di UniCal  e Conservatorio: biglietto 1 euro, tessera abbonamento 10 euro.

Prevendita: inprimafila, via Alimena 4/b Cosenza, tel. 0984. 795699, www. inprimafila.net

 

Per approfondimenti e immagini: https://www.gianfrancoberardi.it/public/dettscheda_teatro.asp?TIPO=T&id=170720091520207

https://www.teatrostabilecalabria.it/dati/upload/file/Land%20lover.pdf

 

 Di seguito: note dell’autore e regista Gianfranco Berardi; recensioni.

 

LAND LOVER, VIAGGIO PER AMORE

 

L’idea nasce dal desiderio di mettere a confronto più teste, più cuori intorno al tema del viaggiare. Proseguendo il percorso cominciato con "Briganti" - maggio 2003- e che in “Popeye s.r.l.”    - giugno 2007- ha visto l'ultima tappa, continuiamo a lavorare intorno a questo concetto analizzando prospettive ancora inesplorate. Land Lover è un viaggio, uno spostamento fisico per raggiungere una meta, e al tempo stesso la metafora di una costante e inarrestabile evoluzione di coscienza. E’ lanciarsi all'avventura, correndo il rischio di perdersi in esperienze che altrimenti non si farebbero mai, spinti da uno stimolo profondo e irrinunciabile: amarsi. La situazione di partenza riflette uno dei possibili non-luoghi che ogni giorno cerchiamo di abitare, convincendoci che abbiano una connotazione precisa e che possano diventare addirittura i nostri luoghi d’affezione: su un’isola tropicale ambita meta di turismo sessuale, in una sala d’attesa si ritrovano tre strani personaggi aspettando l’incontro che potrebbe cambiare radicalmente la propria vita. Ma ancor più particolare è il fenomeno che sta per capitargli. L’uomo che, infatti, si nasconde al di là della sala è un santone famoso per i suoi miracoli. Ognuno ha un segreto, un’aspirazione, un dolore nascosto che spera di celare o risolvere per sempre perdendo memoria, perdendo radici, perdendo la storia stessa del proprio essere individuo e umanità. Ma nella fretta di mettersi in relazione con l’altro, nella fretta di spostarsi da sé, ogni moto d’animo perde di spessore, i grandi archetipi tragici diventano comici espedienti da telenovela, i sentimenti fondanti della vita si sprecano nel consumo delle emozioni: la ricerca dell’amore diventa l’acquisto di un biglietto aereo per una meta lontana dove vivere un’avventura estiva, la ricerca di salvezza diventa un consulto ben pagato per ogni tipo di magia, i legami umani, sordidi intrecci. Si susseguono situazioni improponibili, irreali, incontri casuali e incidenti premeditati che creano uno scenario dove tragedia e comicità si confondono, in cui il divertimento e la cattiveria si alimentano a vicenda, ma dove sopratutto il rovesciamento di dinamiche conosciute porta alla scoperta di verità sorprendenti per le stesse persone, per gli stessi attori. Di tutto questo cercare rimane il sapore del ridicolo, il sentirsi ridicoli almeno per un po’, per ripartire da una ricerca vera, che resista al consumo, alla massificazione e provi di nuovo a fare i conti con sé, a ritrovarsi in un’idea d’identità che ama le differenze e non si schiaccia sulle somiglianze. Che non rinuncia alla sfida di essere migliori.

La ricerca della Verità che nei precedenti lavori è stata il nodo centrale del mio percorso, in Land Lover, viaggio per amore, verrà affiancata dalla ricerca di questo sentimento, l’Amore appunto, cui tutti noi umani diamo quotidianamente la caccia, contaminando il linguaggio dell’intimità e della poesia con quello crudele, a volte banalmente comico, della realtà.

                                                                                     Gianfranco Berardi

 

 Da “Il Manifesto”  7 giugno 2009

Un'altra conferma è venuta da Gianfranco Berardi, l'artista non vedente che

padroneggia il palcoscenico (oltre che come autore e regista), come interprete di grande presenza, questa volta poi in un ruolo di travestito, in una spedizione tra consumi sessuali senza freno e tradizioni religioso/sacrali attorno a un frate santone dai miracolosi poteri. I due percorsi, il turismo puramente edonista e la ricerca del miracolo naïf, finiscono per intrecciarsi e quasi rivelarsi a vicenda, passando senza soluzione eccessiva dall'anticamera del guru alla disco spudorata. Land Lover viaggio per amore (attualmente  in scena al Festival di Napoli) è il titolo che riunisce le due prospettive, e l'effetto unitario è godibile e intelligente…

Gianfranco Capitta

 

 

Da “Teatro.it”  8 Giugno 2009

Land Lover, viaggio per amore di Gianfranco Berardi mette in scena tre tipi che vanno alla ricerca di se stessi e che attendono la risposta delle risposte da un guru, una specie di santone dei miracoli, un ciarlatano dal cuore buono che porta in giro se stesso su di una sedia a rotelle insieme al suo altarino dei miracoli. Lì arrivano, non si sa da dove, tre personaggi: uno sfigato con mamma invadente che vuol divertirsi a ogni costo e fare qualche scopata; una ragazza un po' baciapile alla ricerca di se stessa; una giovane donna che sogna l'amore romantico, l'amore assoluto e che crede di trovarlo con quell'impunito di turista alla ricerca di emozioni facili e forti. Qui tutto passa attraverso le atmosfere, gli inquietanti scontri dei corpi, gli spiazzanti desideri che non sanno o non possono trasformarsi in realtà, che proprio non si riesce ad afferrare in quei luoghi, in quegli incontri casuali fra persone destinate a non più rivedersi, in quelle speranze che si esaltano nell'idea di un viaggio che non è solo fisico ma soprattutto interiore. Per amore, solo per amore, come dice la ragazza che crede di averlo trovato, alla quale Gianfranco Berardi (affiancato da Gabriella Casolari, Roberto De Sarno, Pietro Minniti), ben al di là di un banale ruolo en travesti, conferisce una spiazzante profondità umana e psicologica.

Uno spettacolo allo stesso tempo commovente e ingenuo, che mantiene le sue

promesse.                                                 

Maria Grazia Gregori

 


 
 

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