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MARVELLOUS SOUND PROJECT 2009 - Mossano (VI)

Dal 19 al 21 giugno 2009

alla Villa di Montruglio a Mossano (Vicenza)

 

MARVELLOUS SOUND PROJECT 2009

“MettereRadiciPerdere” è il tema della 2a edizione del Festival di Suono e Pace.

Tra i grandi ospiti: Pieranunzi, gli Ananke, il Tammittam Percussion Ensemble

con Stefania Redaelli, e ancora Petrina, Cannavacciuolo, i Figli di madre ignota…

A chiudere il festival, in anteprima assoluta in Italia con il loro nuovo progetto comune, i “Radiodervish” e i solisti araboisraeliani dell’“Orchestra di Nazareth”

 

 

Padova, 3 giugno 2009 – Un viaggio sonoro alla scoperta delle radici delle culture e dei popoli del mondo. Ma anche un viaggio interiore – quello dei musicisti e, alla fine, anche di ognuno di noi - alla ricerca del proprio suono. Sarà questo filo luminoso a percorrere la seconda edizione del festival MARVELLOUS SOUND PROJECT, che si svolgerà nella suggestiva cornice della villa settecentesca di Montruglio a Mossano, in provincia di Vicenza, dal 19 al 21 giugno 2009.

 

Un festival dove musica e pace si riconoscono uguali e si incontrano perché entrambe vivono di armonia e dialogo; dove le diversità musicali, artistiche e culturali diventano scambio, crescita e ricchezza comune. Come vuole la filosofia sottesa al progetto, che guarda al suono come origine della vita e vede nella pace l’unica via di sopravvivenza per l’Uomo e per la Terra.

 

Oggi nel mondo numerose persone e interi popoli sono in movimento. In cerca di nuova vita e dignità, spesso in fuga da disastri ambientali, violenze e conflitti, fame e povertà. Ma in tanti paesi ci sono anche persone costrette a restare, o altre ancora che nel loro rimanere sono comunque in fuga dalle proprie radici. Modi di “stare” e di “andare” che i radicali cambiamenti - spesso legati alla globalizzazione e all’insostenibilità del nostro sistema economico e sociale - hanno inevitabilmente disegnato in maniera nuova e diversa.

Perciò il titolo scelto per quest’anno è “MettereRadiciPerdere”, per affrontare l’attuale tema del radicamento e dello sradicamento in tutte le sue sfaccettature. Attraverso il linguaggio del suono e della musica, innanzitutto, forma immediata e universale di comunicazione che fa del festival un’occasione importante e originale di incontro tra realtà e culture di diverse parti del mondo. Così il mezzo privilegiato dell’arte ci aiuta ad affrontare temi difficili - a volte dolorosi - accogliendo le differenze e le distanze etniche e culturali, sociali e religiose.

 

E tutto questo si respira nelle tre giornate del festival, nel cui calendario fanno incursione suoni, musica, silenzio, parole…:

I suoni sono quelli declinati da Enrico Pieranunzi, dagli Ananke, dal Tammittam Percussion Ensemble con Stefania Redaelli, da Petrina col progetto Petrina in Doma, da Lino Cannavacciuolo, dai Figli di madre ignota, per chiudere memorabilmente con i “Radiodervish” e i solisti araboisraeliani dell’“Orchestra di Nazareth” (musicisti arabi, ebrei e musulmani provenienti dalla Galilea che suonano strumenti acustici tradizionali) che, dopo la prima mondiale assoluta al Peace Festival di Tel Aviv, debutteranno in Italia proprio al Marvellous Sound Project con il nuovo progetto speciale che li vede insieme: un concerto simbolo dell’incontro tra Oriente e Occidente.

 

E suoni sono anche quelli oggetto dei laboratori condotti, uno, da Alan Bedin e Franca Grimaldi, alla scoperta delle radici della voce umana, l'altro, da Laura Silingardi e Tiziano Franceschi, sulla voce delle piante. Dunque sempre radici, base della vita, fondamento del suono e dell'evoluzione.

 

Per quanto riguarda le parole, ci saranno incontri e testimonianze sul tema delle migrazioni e delle radici da un punto di vista economico, filosofico, antropologico, sociale. Dalle radici scomode e difficili di chi viene fermato per reati di opinione, a quelle ritrovate di chi sceglie di restare, alle radici contorte di chi sceglie una lingua non propria per esprimersi, dando vita così a un non-spazio. Interverranno tra gli altri: un portavoce dell'Acnur - l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati -, Massimo Liverani, musicista e studioso di psicoacustica ed ecologia acustica, gli scrittori migranti Tahar Lamri e Cristina Ali Farah, i ragazzi di Addiopizzo di Palermo.

 

Per ricordare il ventennale di Piazza Tian An Men (1989-2009), msp presenta la lettura di testi originali dell'epoca.

 

Tutti questi appuntamenti verranno filologicamente preceduti dal silenzio, origine vera di tutti i suoni: si esibirà infatti la performer giapponese Yoko Muronoi, danzatrice di formazione butoh che, sottolineando silenzio e spazio, per un pubblico di sordi e udenti, eseguirà una riflessione danzata sullo stare e l'andare, aprendo così il cartellone.

 

L’edizione 2009 vede l'istituzione del premio Maestro di dialogo, con la consegna della riproduzione in scala dell'opera in bronzo dello scultore Maurizio D'Agostini Le ali della libertà (logo di msp) al filosofo e pacifista Daisaku Ikeda, presidente della associazione buddista laica Soka Gakkai Internazionale, da anni attiva sul fronte del dialogo sia interreligioso che filosofico.  

 

Per maggiori informazioni www.suonoepace.com


 
 

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