LABORATORIO DI
ARCHITETTURA - Montecarlo (LU)
“SPAZI PER L’ARTE A USHUAIA”
città ai confini della terra
Montecarlo, Teatro dei Rassicurati, 8
luglio 2009 ore 18.00
Ushuaia…
distesa nell’arcipelago della Terra del
Fuoco all’estremità meridionale dell’Argentina e del
pianeta tra le sponde del Canale di Beagle e alti picchi
di ghiaccio.
Testimone di uno scenario naturale
inimmaginabile, evocativo degli spiriti del tempo.
Esposta al mutare rapido di cielo aria
luce:
nuvole neve pioggia sole
arcobaleno…nell’arco di un’ora.
Resistente alla furia di venti
insostenibili e all’impeto delle acque.
Nel tempo, mito e mèta per viaggiatori
reali, rifugio di transfughi, custode di malviventi
reclusi alla fine del mondo.
Rispettosa della natura nel suo divenire
comunità di uomini operosi.
Oggi, protesa a diventare ‘centro’ urbano
d’eccellenza nella sua polarità estrema,
aperto al futuro di un ‘altro’ mondo
possibile.
Proprio nella tensione del suo essere
mitica e reale, fine e insieme principio, Ushuaia sembra
qualificarsi come luogo ideale per l’Arte, l’unica
azione umana misteriosa e sacra che resiste alla
dissoluzione di tutte le cose.
Dal fascino esercitato da quella terra
viene a Paolo Riani l’idea di progettare
Spazi per l’arte a Ushuaia
e farne oggetto di un laboratorio tematico
con i suoi studenti del 5° anno del Corso di
Composizione Architettonica 4°, della Facoltà di
Ingegneria dell’Università di Pisa, nell’anno accademico
corrente e, di seguito, un altro analogo con il
professor Edgardo Salamano nell’’Università di Belgrano
in Buenos Aires con i suoi allievi del 3° anno di
Proyecto Arquitectonico.
L’indicazione iniziale data da Paolo
Riani è stata quella di progettare gli spazi a partire
dalle suggestioni sensoriali ed emotive provocate da
immagini descrizioni narrazioni su Ushuaia,
liberi dalle limitazioni imposte dalla
ricerca costruttiva, tecnologica, funzionale.
Unico limite alla libertà data, sul
tavolo da lavoro si impone una…mela, vera nella sua
concreta materialità, come corpo da cui astrarre idee
formali per spazi dell’arte – museo e residenze per
artisti - a Ushuaia.
La potenzialità creativa della
metodologia didattica di Paolo Riani è ben colta dalla
psicanalista Eva Pattis:
Un progetto così libero è preziosissimo
perché lascia intravvedere la libido, il talento, la
passione di ciascuno. (Esso) è uno stimolo che va molto
più in là di quello che vediamo nei disegni, e prosegue
nella vita di ogni studente: ha portato ad immagini,
riflessioni, fantasie che ancora non sono del tutto
coscienti, ma continuano ad agire nelle psiche di chi li
ha creati.
(…) Si tratta di un’impresa rischiosa (ma
Riani ama le sfide). Sempre, quando si crea senza
limiti, si attiva un’onnipotenza inconscia, contrastata
subito dal suo opposto: il blocco, del “posso fare
tutto, allora non so più che cosa.”
Anche a questo rischio è stato
contrapposto intuitivamente un rimedio: l’immagine della
mela, così quotidiana, non speciale, solida e legata
alla terra.
Il dover cominciare materialmente con la
mela (vera e propria, fra le mani) funge da contenitore
alle fantasie omnipotenti, ma lascia libero quello
spazio intermedio che Winnicott chiama creatività.
I progetti realizzati dagli studenti
mostrano, nella varietà di interpretazioni e soluzioni
possibili, una relazione sensibile con le componenti
naturali proprie del luogo percepite come luce, colori,
acqua, aria, e con il loro continuo mutare di sostanza e
forma.
In essi vediamo la natura esplorata nelle
possibilità che offre, con una tensione creativa
rispettosa, in qualche caso anche audace, ma non in
contrasto con essa.
Al contrario sembra emergere la
consapevolezza di una potenza tecnologica declinabile in
una relazione ecologica.
Oltre alle immagini relative ai progetti,
parlano i testi scritti dagli studenti.
Interessante il confronto tra questi
risultati e quelli del laboratorio condotto da Riani con
il professor Salamano, ora nella deliziosa cornice del
Teatro dei Rassicurati a Montecarlo.
Rita Scrimieri
Paolo Riani in Argentina
Iniziata nel novembre del 2008 con la
presentazione del volume
PAOLO RIANI - por territorios
desconocidos
nella sede della prestigiosa Universita`di
Belgrano in Buenos Aires, sotto il patrocinio
dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di
Cultura a Buenos Aires, l’esperienza di Riani in
Argentina si è sviluppata per tappe successive che hanno
reso l’architetto partecipe di momenti importanti della
vita della città e del mondo accademico, quale
riconoscimento del valore della sua professionalità e
della qualità umana della sua persona.
Già a dicembre 2008, viene organizzata
una sua visita ufficiale alla cittá di Ushuaia, in
previsione di un contributo alla progettazione di un
museo e di spazi per l’arte in quell’estremo lembo di
terra meridionale dell’Argentina.
La ricchezza di suggestioni di questa
esperienza porta Riani, una volta rientrato in Italia, a
tenere un corso sul tema
Spazi per l’arte a Ushuaia
con i propri studenti dell’Università di
Pisa.
Nello stesso periodo, avviene l’incontro
con il ministro dello Sviluppo Urbano della Città di
Buenos Aires, architetto Daniel Chain.
A questo fa seguito l’invito a
partecipare alle Jornadas
internacionales
sul tema
La humanizaciòn del espacio pùblico,
tenute a Buenos Aires nel maggio 2009.
L’intervento di Riani si è tradotto in un
contributo articolato in punti di un programma
etico/professionale definito come la
Carta di Buenos Aires 2009.
Nella stessa settimana Riani conduce con
il Prof. Salamano nell’Università di Belgrano un
laboratorio di tre giorni con gli allievi del corso di
Proyecto Arquitectonico del 3º anno.
Il 15 maggio
alle ore 16.30 si inaugura la mostra
PAOLO RIANI - por territorios
desconocidos
nel Centro Metropolitano
de Diseño della città di Buenos Aires (CMD),
nello storico quartiere di Barracas, con la
partecipazione del Ministro Chain e dei suoi
collaboratori - il Sottosegretario ai Progetti Urbani
Dr. Jorge Sabato, il Director General Legal y Tecnica
Dr. Cristian Fernandez, il Direttore Generale della
Stampa Lic. Sergio Levit, il Segretario Lic. Alejandro
Vivone, il Direttore Generale del CMD Lic. Enrique
Avogadro, il Presidente dell’ordine degli architetti di
Parigi arch. Pablo Katz.
Tra i presenti, la Decana della Facoltà
di Architettura e Urbanismo dell’Università di Belgrano,
Prof. Monica Ines Fernandez, il Direttore Generale della
bienalfindelmundo
Dr. Alberto Grottesi Errazu, il direttore
della rivista TodoObras, arch. Tomás Dagnino e altri
rappresentanti della vita culturale, accademica e
politica
di Buenos Aires.
Numerosa la presenza degli studenti.
La
scelta da parte del Governo di Buenos Aires di
inaugurare con la mostra di Riani il nuovo Centro
Metropolitano del Disegno rientra nella politica di
riqualificazione dello storico quartiere di Barracas,
nella zona Sud della città.
L’esperienza dell’Università di Belgrano
Objetivo del presente trabajo es generar
una investigación exhaustiva sobre la ciudad de Ushuaia
que contemple un variado rango de aspectos como ser el
de su situación geográfica, clima, flora, fauna,
historia, etc.
Y más particularmente los temas que hacen
a la arquitectura y urbanismo autóctonos.
Esta investigación debiera dar por
resultado una comprensión más profunda del territorio en
cuestión, donde habrá que desarrollar un proyecto
designado por la cátedra.
Resultará en consecuencia, una
recopilación de información de vital importancia para
que dicho proyecto pueda ser llevado a cabo teniendo en
consideración todas las situaciones contextuales,
generando así un diàlogo activo entre el objeto
arquitectónico las mismas.
La experiencia realizada junto al Arq.
Paolo Ríani en el workshop que hemos realizado junto a
mis docentes y alumnos en Buenos Aires, se transformo’
en una extraordinaria oportunidad de poner en pràctica
algunos principios de vida que estimulamos y que tienen
como finalidad enriquecer la creatividad académica durante el
acto proyectual:
1) Curiosidad (investigación continua del
conocimiento)
2) Demostración (compromiso a verificar
el conocimiento a través de la experiencia)
3) Sensibilidad (continua predicación de
los sentidos)
4) Visión amplia (disponibilidad para
apreciar la ambigüedad, la paradoja y la incerteza)
5) Arte-Ciencia (búsqueda de un
equilibrio entre lógica e imaginación)
6) Pensamiento lateral (buscar la
relación entre las cosas )
7) Sistema (pensar el todo como un
sistema)
Prof. Arq. Edgardo Salamano
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