LE STANZE DELLE ATTESE
- Monte Porzio Catone (RM)
le
STANZE delle ATTESE
di
Marco Morici
Mostra d’arte contemporanea - Museo del Vino di Monte
Porzio Catone
dal
6 al 22 marzo (solo nel fine settimana, ore 9-13 e
15-19)
COMUNICATO STAMPA
Le Stanze delle Attese,
installazione di Marco Morici, è un omaggio alla Donna,
Dea Madre, Fertilità, e al Femminile e Femminino di ogni
uomo, ma anche figura umana, debolezza e sofferenza,
mistero e sacralità, in un ciclo di tre stanze, tre
scenografie di immagini-forme di oggetti in attesa di
vita. Una “preghiera in silenzio” che coinvolge lo
spettatore in un’unica suggestione.
Proposta da Il Refuso,
dall’Istituzione comunale Area delle Muse e dal Polo
Museale di Monte Porzio Catone, la mostra-installazione,
che si inaugura non a caso alla vigilia dell’8 marzo, si
inserisce a pieno titolo in quel percorso che negli
ultimi due anni l’assessorato alla Cultura del Comune ha
intrapreso per sviluppare una rilettura del femminismo e
del femminile come qualità della differenza, una
riflessione sul Genere e sulla sua storia ancora da
scrivere.
“La nudità dell’oggetto tocca
nelle viscere, rischia di far emergere il disagio della
nudita’ dell’osservatore – dice la curatrice della
mostra, Cornelia Mattiacci - L’opera di Morici tocca
le profonde corde del sentire femminile, una fitta al
diaframma, una suggestione vibrante. Gli spettatori
fissano la scena: si e' appena compiuto, si compie ora,
sta per compiersi un evento ancestrale come la nascita,
la primitiva nascita dell'uomo, che ci desta dal
crederla cosa banalmente quotidiana e la riconnette al
mito ancestrale, agli echi dell'antico”.
Prima stanza: “la stanza del
parto”
un percorso verso un varco di luce,
attraverso tessuti lacerati, che cadono in vasi d’acqua.
Per terra, vicino ai vasi, una
donna deve aver lasciato tutte le sue scarpe: le candide
scarpe bianche, la sensualità di un tacco, il polpaccio
morbido, lasciate sulla soglia in attesa;
Seconda stanza: “corpi appesi”
Nel secondo spazio, all’esterno, i
corpi nati gravano con la loro massa umida verso terra:
sono esposti al sole, alle intemperie, e su di loro
macchie d’olio, come fluidi corporei che ugualmente
sporcano e purificano.
Terza stanza: “deposizione”
Nella terza stanza, piena di
strumenti come il laboratorio di un alchimista, la
valutazione dell’essere umano diventa concreta: blocchi
di argilla su una lastra trasparente, e una candela che
accende l’esperimento; peso e calore della terra; peso e
calore dell’ uomo.
La sperimentazione artistica lega
Morici al mezzo digitale, alla grafica, alla fotografia
e lo ha visto formarsi per lungo tempo sul palco
teatrale.
Morici, nato a Genzano nel 1985,
frequentare l'ambiente teatrale sin dal liceo, e a 20
anni entra a far parte di una compagnia teatrale del
territorio Romano, la “Viaggi&Miraggi”. Tra gli
spettacoli portati in scena: "Pubblico imputato" e "il
Sapore delle mele".
Nel 2008 reinterpreta, come unico
attore, tratti degli “Album” di Marco Paolini, curando
la scenografia e la regia teatrale, accompagnato da
musiche dal vivo di Tiziano Russo, bassista dei “Dolcevena”.
Collabora con Fabrizio Federici
alla realizzazione scenografica degli spettacoli della
compagnia "Tuscolana Arte e Cultura".
Collabora con “il Refuso”, curando
i progetti grafici de ilCatone, Squolamia, la campagna
di comunicazione di “Sbilanciamoci 08/09”, Giornalisti
nell'erba edizione II e III”, “Giornalisti per casa” e
realizza laboratori di impaginazione nelle scuole del
territorio della provincia di Roma.
Nel 2008 vince tra 20000
partecipanti il concorso indetto dal trend “Hugo Boss”
per la realizzazione del nuovo concept pubblicitario
legato alla musica.
Tra le mostre fotografiche
personali, “Formografia”, nel maggio 2007 - Museo
dell'infiorata di Genzano di Roma (collaborando con
Alessia Moscarelli e Cornelia Mattiacci); “Graphos”
(settembre 2007) alla Festa dell'Unità di Rocca Priora,
riproponendola nel 2008 presso il centro culturale
Enrico Berlinguer di Albano Laziale.