Il 20 e il 21 aprile, a
Monte Porzio Catone, nella Biblioteca Comunale di via
Garibaldi, si parla di terremoti. Con il ricercatore
Aldo Winkler dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, il 20 alle 17.30, si passerà in rassegna
il funzionamento del pianeta, il suo interno, la
tettonica a placche, il campo magnetico terreste,
preparando il terreno all’intervento del 21, stessa ora,
con Alberto Prestininzi, direttore del CERI, Centro di
Rischio Geologico dell’Università di Roma La Sapienza.
Il professore partirà dal passato, proponendo al
pubblico un documentario sul terremoto di Messina, per
poi arrivare a parlare del rischio sismico dell’area dei
colli albani.
Raggiunto al telefono da Il
Catone, Aldo Winkler è impegnato in queste
ore nella lettura dei dati del terremoto della notte
scorsa, “il momento peggiore, quello in cui si
rilevano e si osservano i danneggiamenti”. Gli
chiediamo se è davvero impossibile prevedere un evento
sismico di questa portata. Qualcuno parla di avvisaglie.
“Negli ultimi giorni c’è stato uno sciame sismico che
faceva pensare ad un evento imponente. Ma è impossibile
ad oggi per chiunque prevedere il momento esatto o
quantificare l’entità esatta in modo da predisporre una
evacuazione. Si tratta di fenomeni fisici che si
realizzano in centinaia e migliaia di anni, a cui non è
possibile quindi attribuire una data certa nella quale
si manifestano. Anche il Radon è un segnale importante,
ma ci dice che nel giro di qualche settimana avverrà
qualcosa. Non cosa, non dove precisamente, non quanto e
soprattutto non quando esattamente”. E’ un problema
di tecnologie italiane o è la scienza che ad oggi non ha
gli strumenti di previsione? “Neppure in Giappone,
dove la tecnologia è avanzatissima su questo fronte,
sono in grado di prevedere eventi sismici con esattezza.
Il loro lavoro è soprattutto sulla prevenzione, sulla
costruzione di case ed edifici antisismici”. Da noi,
invece… “In Italia, al di là di ogni buona volontà,
abbiamo comunque i centri storici, case costruite prima
ancora che i canoni antisismici venissero codificati”.
Che fare, in una notte come quella scorsa? Correre in
strada? “La strategia migliore è quella di ripararsi
nelle strutture solide, i muri maestri, e comunque
lontano da quegli oggetti che possono cadere e colpire,
come le librerie non ancorate. E accendere la radio,
ottimo strumento per capire e sapere in tempo reale cosa
accade e di conseguenza come comportarsi”.