,
ci si riferisce comunemente a quegli organismi il cui
genoma è stato rielaborato tramite
moderne tecniche
di ingegneria medica. I tentativi di intervento sul DNA
degli esseri viventi risalgono a
14.000 anni fa,
ma il primo OGM vero e proprio è stato ottenuto solo nel
1973. In appena trent’anni
quella che
sembrava un mera e futuristica utopia di laboratorio è
diventata una realtà in concreto e
continuo
sviluppo. Gli OGM infatti sono attualmente utilizzati
soprattutto in campo alimentare,
agricolo, medico,
nella ricerca e nell’industria e sono strettamente
correlati con la produzione di
batteri, miceti,
piante ed animali. Le tecniche di manipolazione sono
finalizzate alla realizzazione del
DNA
ricombinante, ottenuto attraverso l’inserimento di
frammenti di codice genetico esterni su quello
dell’organismo da
migliorare. Il vasto ed immediato diffondersi di queste
pratiche di intervento sul
profilo genetico
ha reso evidente l’esistenza, accanto ai potenziali
benefici, di nuovi rischi
difficilmente
prevedibili riguardanti soprattutto l’ecosistema e la
salute umana o animale come:
effetti
tossicologici, allergenicità, alterazione del valore
nutritivo degli alimenti, trasferimento di
antibioticoresistenza etc... L’introduzione di OGM ha
creato spesso forti attriti all’interno
dell’opinione
pubblica di molti Paesi e nella stessa comunità
scientifica, alimentando i dubbi e le
resistenze
internazionali in relazione all’uso di tali organismi in
ambito agroalimentare, riguardo i
pericoli
sopraindicati, la possibilità di coesistenza tra colture
OGM e non-OGM e l’impatto economicosociale
del loro utilizzo
in aree rurali, soprattutto in Paesi in via di sviluppo.
Interverranno al
convegno in qualità di relatori il prof. Pier Mario
Biava, specializzato in medicina del
lavoro e in
igiene, Presidente della Fondazione per la Ricerca delle
Terapie Biologiche del Cancro e
Vice Presidente
della Societa’ Scientifica “International Academy of
Tumor Marker Oncology”, che
approfondirà il
tema