FIABE E
FANTASIA... - Gubbio (PG)
23 aprile, ore 18.00
Giovanna Nigi
presenta
IO, MISURINA E LA MAGA
Biblioteca Sperelliana
Via Cairoli – Gubbio
“Io, Misurina e la Maga è la storia di
grandi problemi risolti
con piccole cose.
E’ una storia inventata giorno per
giorno, per aiutare a crescere Misurina, una bambina
che ho incontrato quando era sola,
piccola e impaurita .
Per otto lunghi anni è stata “solo”
un’adozione
ad alto rischio giuridico....”
Ha inizio così “Io, Misurina e la Maga”
di Giovanna Nigi, la storia di un'adozione “guarita” con
le fiabe e la fantasia.
All'inizio contraria all’affidamento, per
la paura di vivere e far vivere un terribile abbandono e
di non essere capace di gestirlo, l'autrice ha cambiato
parere nel corso degli eventi, e spera con questo libro
di farlo mutare a tanti
aspiranti padri e madri adottivi e affidatari.
“Non sono forse i cammini duri e impervi
all’apparenza , delle occasioni, dei doni preziosi
abilmente e sottilmente travestiti? E poi, nessuno ha
la proprietà di un’altra persona...e i figli non sono
mai “nostri”, la vita può portarceli via in qualsiasi
momento…perché intestardirci a volere a tutti i costi
un figlio per sempre e non in affidamento, anche
se provvisorio?...E non è vero che ci si perde,
si acquista tanto, invece, oro è quello che si dà e si
riceve, e anche se la vita deciderà di separare le
strade, quello che avremo
scambiato con un bambino in difficoltà sarà un
bellissimo gruzzolo da spendere in tutte le situazioni
che ci verranno incontro in futuro.”
Una storia vissuta in prima persona,
questa di Misurina,
che dà al piccolo libro di Giovanna Nigi immediatezza
e verità. Un invito all'adozione e all'affidamento,
un invito alla vita, in fondo, a non tirarsi indietro
mai, anche quando il dolore farebbe scappare via lontano.
La Signorina Fantasia e la Regina delle Fate ringraziano.
La Maga dell'abbandono un po' meno...
Per acquistare il libro:
https://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=158201
Intervista all’autrice Giovanna Nigi
D: Un tema delicato, questo che ha
affrontato in “Io, Misurina e la Maga....
R: Non ho voluto, con questo libro,
offrire soluzioni buone per tutti, o dare lezioni di
comportamento , né possiedo la preparazione necessaria
per affrontare il problema dal punto di vista
psicoanalitico. Ho sentito l’urgenza, invece, di
comunicare un vissuto, nella speranza che possa essere
utile ad altri per trovare una propria strada.
D: Il suo libro è un viaggio nel mondo
dell'affidamento e delle adozioni, è una via che
consiglierebbe?
R: All'inizio è una via dura, il percorso
è accidentatissimo....La prima cosa che si scopre con
sgomento e con sorpresa, vivendo con una bambina in
affidamento, è che ce l’ha con la mamma, con la madre
naturale e con quella che l’ ha accolta e la considera a
tutti gli effetti figlia. E qui cominciano i guai e le
delusioni che spesso terminano con la restituzione dei
bambini, come se fossero elettrodomestici che funzionano
male...
Chi con gli occhi dei sogni si vede
amato solo perché ha fatto “il bel gesto” è fuori strada.
E non per ingratitudine o per cattiveria, piuttosto
perché dentro i bambini si combatte una battaglia non
risolta con un essere femminile che non li ha protetti
quando doveva, che li ha fatti sentire soli e
abbandonati.
D: La soluzione ?
R: Per quanto riguarda la mia esperienza,
nell’equilibrio e nella fantasia, altrimenti si corre il
rischio di dar vita a situazioni che alla lunga
scatenano conflitti continui e scavano insormontabili
barriere, fra la mamma e il bambino e anche fra la mamma
e il papà. Per di più i bimbi affidati o in adozione
tendono a scardinare, a minare dalle fondamenta la
fiducia in se stessi dei nuovi genitori, e a scavare
fra loro abissi di sospetto e rivalità...
D: Mai avuto un momento di disperazione,
un cedimento?
R: Altroché! Sono caduta nella trappola
anche io, e ho pensato che il problema della bambina
fosse con me, con la mia persona. Mi sono sentita
inadeguata, rifiutata, esausta e depressa. Finché non è
comparsa la Maga, ricettacolo di tutto il negativo, e la
meravigliosa, unica, Regina delle Fate. Una mia vecchia
amica, invisibile a tutti tranne che a me. Tutto quello
che io non potevo permettermi di fare con Misurina lo
delegavo a lei, che era addirittura in grado di far
apparire, in certi giorni specialissimi, doni da tempo
desiderati a patto che non si trattasse di cose
acquistabili con il denaro: piume, dolcetti fatti a mano,
stelle marine, piume di uccelli...spade per cacciare i
cattivi sogni. Tutto il bene che Misurina a causa delle
sue paure non poteva permettersi di dimostrarmi, se lo
prendeva lei, la splendente Regina delle Fate.
Bellissima, senza macchia e senza fifa.
D: Quindi alla fine ne vale la pena da
quanto si legge nel libro!
R: Decisamente sì, il cammino non è
semplice, ma forse è meno difficile di quanto non
avremmo creduto, e spesso forze che non pensavamo
nemmeno di avere emergono da profondità inesplorate,
offrendoci la soluzione di problemi considerati
insormontabili.
D: Allora la Regina delle Fate alla fine
le ha lasciato la sua bacchetta magica…
R: Non mi illudo, ovviamente, di essere
uscita vincitrice, mi aspetto ancora tanti problemi da
risolvere, e so che l’adolescenza porterà con sé altri
dolori, altri traumi. Ma un modo diverso di risolvere i
guai e i malanni è stato possibile trovarlo, e questo mi
dà la speranza che lo possa essere ancora...
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