MARCHE
CENTRO D'ARTE - Cupra Marittima (AP)
Marche Centro d’Arte
con
Roberto Cicchinè - Daniele Duranti -
Nardi e Scopetta - Rita Soccio
testi di
Stefania Palanca -
Dario Ciferri
L’inaugurazione si terrà
domenica 18 gennaio alle 18:00
La mostra termina il 14 febbraio
La
Galleria Marconi è aperta tutti giorni dalle 16.00 alle
20.00, esclusa la domenica
Alla Galleria Marconi di Cupra
Marittima proseguono gli appuntamenti della rassegna
Gallerista sull’orlo di una crisi di nervi. Dopo la
collettiva Dittici. Narrazioni fotografiche, che ha
presentato i lavori di Marco Scozzaro, Fabio Mantovani e
Kei Nagayoshi, domenica 18 Gennaio alle 18.00 si
inaugura una collettiva che presenta i lavori di 4
artisti marchigiani: Roberto Cicchinè e
Daniele Duranti, che saranno presentati da
Stefania Palanca, e Nardi e Scopetta e
Rita Soccio, che saranno presentati da Dario
Ciferri.
La mostra rappresenta la prima tappa di
un ciclo di tre mostre dedicate ai fermenti dell’arte
marchigiana intitolato: Marche Centro d’Arte. Lo
scopo di questa rassegna è mostrare la vivacità delle
produzioni artistiche che ci sono nella regione, una
regione in cui da sempre convivono pluralità e
singolarità, a partire dallo stesso nome, Ogni artista
ha una sua peculiarità che rende interessante il suo
percorso di ricerca, una voce che unendosi alle altre
che emergono dal territorio, da vita a un mosaico ricco
vivo e vivace.
“Non è un percorso rettilineo quello che
porta Roberto Cicchinè alla realizzazione del
lavoro finito. Non c’è in lui la volontà di rendere,
attraverso l’obiettivo fotografico, l’oggettività: essa
è filtrata dalla sensibilità dell’artista che
restituisce uno sguardo sulle cose e un taglio che
sfuggono alla normale osservazione. Le storie che
racconta sono provinciali, come provinciale –
nell’accezione positiva di osservare con occhio curioso
e sempre nuovo - è il suo modo di porsi di fronte ai
propri soggetti. I protagonisti degli scatti non
emergono per ciò che realmente e fisicamente sono, ma
per il dettaglio che l’artista di loro vuole
sottolineare.
Fissare un passaggio, fermare un momento,
rendere tangibile l’irreale. Sono i frames
cinematografici a rivivere nelle storie raccontate da
Daniele Duranti, che porta sulla tela scene
metropolitane. La sua volontà è quella di rendere
realistico un mondo che prende corpo
esclusivamente grazie all’artista che ne ferma un suo
momento. Paesaggi urbani elaborati attraverso una
moderna macchina da presa: l’occhio e la mano
dell’artista, che colgono i frames, ci dispiegano quella
che crediamo essere la realtà ma che poi si svela
finzione, un’apparenza ingannevole, un poggiare su false
certezze”. (Stefania Palanca)
“Un intervento nello spazio che arriva a
illudere le nostre sensazioni, Nardi e Scopetta
prendono oggetti della quotidianità e ne estrapolano
nuovi significati. Una pulizia di immagine che si
esprime attraverso la struttura, una struttura dove le
grandi dimensioni si accostano ai dettagli minuziosi,
per dare forma a un gioco, che anche un soffio riesce
ogni volta a rendere nuovo. Un gioco che risulta
estremamente serio e in cui l’uomo entra pur essendone
escluso, in una ricerca del paradosso che sembra quasi
appesa a un filo.
Il brand pubblicitario, uno dei simboli
chiave della società del benessere, esce dai suoi schemi
e cerca di godere delle gioie di una vita reale. Lindo (Mastrolindo)
e Stella (la signora del dado Star) fuggono dagli
scaffali del supermercato e si innamorano al punto di
decidere di mettere su una famiglia. Rita Soccio
ci racconta la loro storia e la loro ricerca del sogno
dell’uomo medio: una casettina romantica e, perché no,
un pizzico di trasgressione. Con un po' di ironia si
riflette sull’influsso della pubblicità nella nostra
vita, invertendo le parti”. (Dario Ciferri)
Gallerista sull’orlo di una crisi di
nervi
Arriva il momento nella vita di un
gallerista in cui decide di affidare una mostra al
collaboratore più fidato, quello con cui condivide idee
e aspettative, quello che al bisogno è in grado di
sostituirlo anche nella corrispondenza (senza che tra
l’altro nessuno se ne accorga). Tutto sembrerebbe
perfetto, ma il cielo non sempre è azzurro come si
potrebbe pensare e le nuvole sono sempre pronte a fare
la loro comparsa.
Allo stress di una mostra, collaboratori
di vario tipo aggiungono stress, ritardi, piccole/grandi
inefficienze che un povero gallerista si trova a dover
affrontare, perdendo i capelli e/o facendosi venire i
capelli bianchi. Eccolo buttarsi su massicce dosi di
tachipirina per affrontare l’immancabile febbre
pre-mostra, mettersi ai fornelli per preparare pasti con
innumerevoli portate e quantità capaci di sfamare interi
reggimenti, eccolo infine perdere l’attimo atteso ogni
giorno come la manna dal cielo: il riposino pomeridiano.
Una vita dura fatta dalle piccole insoddisfazioni di
ogni giorno e dalle grandi soddisfazioni di ogni mese.
Gallerista sull’orlo di una crisi di
nervi
è l’omaggio a quella cosa bellissima ed
entusiasmante che è l’organizzazione di una mostra, cosa
bellissima, ma anche snervante e stancante. Ecco che
aumenta il numero delle sigarette fumate fuori dalla
porta, ecco che i chiodi e le viti si accumulano sul
pavimento. Poi si inaugura, si parla, si ride e il
giorno dopo si pulisce. Questa è la “tragica” routine
che accompagna la vita di un gallerista. Ma non bisogna
dimenticare però la bellezza di una mostra, il piacere
di una chiacchierata con gli amici, l’emozionarsi sempre
nuovo che ripaga da ogni affanno. I rapporti umani, e
non solo professionali, con artisti, critici e curatori,
sono il vero collante dell’attività e il motore che
rende sempre nuova la voglia di andare avanti.
Solo un grazie a chi ci permette di poter
seguire ed apprezzare il mondo dell’arte nel suo
continuo movimento.
The appointments of the program “Manager
of an art gallery on the edge of a fit of nerves”
are going on at
Marconi Gallery
of Cupra Marittima. After the group exhibition
“Diptiches” , Photo narrations, which has presented the
works of Fabio Mantovani,Kei Nagayoshi and Marco
Scozzaro, on Sunday 18th January there will
be the opening of a group exposition, which presents the
works of four artists from the Marche region:
Roberto Cicchiné
and
Daniele Duranti,
presented by
Stefania Palanca
and
Nardi and Scopetta
and
Rita Soccio,
presented by
Dario Ciferri.
The exhibition represents the first step
of a cycle of three expositions dedicated to the art
from Marche with the title “
Marche Centre of the Art”.
The aim of this cycle is to show the lively art
productions that are in the region, a region where
plurality and singularity have always met, starting from
the name itself. Each artist has his own peculiarity
that makes his research as a kind of voice which,
together with the others coming from the same territory,
realizes a rich and lively mosaic.
“It
isn’t a straight path the one which brings
Roberto Cicchiné
to the realization of the finished work. He isn’t
willing to give the objectivity through the photographic
lens: it is sifted by the artist sensibility, which
gives a glance on things and a tone that are missed by
the normal observation. The stories he tells are
provincial, as provincial is, in the positive sense of
observing with a curious and always new eye, the way he
put himself in front of his own subjects. The objects of
the snaps don’t appear as they really and physically
are, but for the detail the artist wants to emphasize
about them.
Fixing a passage, catching a moment,
making tangible what’s unreal. The cinematographic
frames revive in the stories told by
Daniele Duranti
who puts metropolitan scenes on the canvas. His will is
making realistic a world that is realized only thanks to
the artist who fixes one of its moments. Urban
landscapes elaborated through a modern movie camera: the
artist eye and hand which take the frames, they explain
to us what we believe is reality but then it comes out
being a pretence, a deceptive appearance, just relying
on false certainties”. (Stefania Palanca)
“An
intervention in the space which can deceive our
sensations,
Nardi and Scopetta
take objects of our everyday life and give them new
meanings. A clean image that expresses itself through
its structure, a structure where the big dimensions are
put next to the smallest details, in order to realize a
game, which is always made new even by only an hair’s
breadth. A game that is extremely serious and where man
can go in even if left out, in a research of the paradox
that seems nearly hung by a thread.
The advertising brand, one of the key
symbols of the affluent society, comes out of its
schemes and tries to enjoy the delights of a real life.
Lindo (Mastrolindo) and Stella (the lady of star cube)
escape from the supermarket shelves and fall in love so
much they decide to get married.
Rita Soccio
tells us their story and their following the dream of a
standard human being: a romantic little house and, why
not, a bit of unconventionality. With some irony it is
possible to think over the ads influence on our life,
just exchanging the sides”.(Dario Ciferri)
“Manager
of an art gallery on the edge of a fit of nerves”
One moment comes in the life of a gallery
manager when he decides to entrust the most trustworthy
collaborator with an exposition, the one he shares ideas
and expectations with, the one who is able to take his
place if necessary, even with his mails (and without
anyone realizing it). All seems perfect, but the sky is
never blue as you could imagine and clouds are always
ready to appear.
Various collaborators add stress, lags,
small/big inefficiencies which the poor art gallery
manager must face, losing his hair or better getting it
white old. Here he is taking large amounts of medicines
to face the certain high temperature before an
exposition, here he is in front of the cooker in order
to prepare big amounts of meals, able to feed whole
armies. Here he is, in the end, losing the daily awaited
moment, as it was the manna from heaven: his afternoon
snap. A hard life made of the daily small
dissatisfactions and of the monthly big satisfactions.
Manager of an art gallery on the edge of
a fit of nerves
is a tribute to the very beautiful and
fantastic organization of an exhibition, something very
beautiful but nevertheless exhausting and tiring. Here
he is increasing the number of cigarettes smoked outside
the door, while nails and screws are piling up on the
floor. Then the opening with all the talking, laughing
and at the end the cleaning of the day after. This is
the “tragic” routine in the life of a poor art gallery
manager. But you shouldn’t neglect the beauty of an
exposition, the pleasure of chatting with friends, the
always new emotions, that repay for any worries. The
human , and not only professional, relationships with
the artists, critics and curators, are the real linkage
of the activity and the engine that makes the will to go
on always new.
We only want to thank the ones who allow
us to be able to follow and appreciate the art universe
in its continuous movement.
scheda tecnica/technical card
testo critico/art critic by Dario Ciferri
e Stefania Palanca
ufficio stampa/ press agent Dario Ciferri
traduzione di/translation by Patrizia
Isidori
relazioni esterne e promozione delle
attività/ external relationship and promotion of
activities Stefania Palanca
fotografia/photography Marco Biancucci©
riprese video/video shooting Stefano
Abbadini
allestimenti/preparation Marco Croci
progetto grafico/graphic project maicol e
mirco
webmaster
www.siscom.it
dal 18 gennaio al 14 febbraio
from 18th january to 14th
february
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 20
opening time: Mon-Sat 4 to 8 p.m.
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63012 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
e-mail
galmarconi@siscom.it
web
www.siscom.it/marconi
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