IL VESPAIOLO SPUMANTE DIVENTA DOC E SI
PRESENTA AI CUOCHI
I cuochi veneti della FIC saranno i primi
a degustare il Vespaiolo Extra Dry Beato Bartolomeo,
fresco di riconoscimento a DOC. Piacevole alternativa
alle “solite” bollicine.
Debutta il prossimo 3 febbraio di fronte
all'Unione Cuochi del Veneto il nuovo Vespaiolo Spumante
Extra Dry Beato Bartolomeo, fresco di riconoscimento a
DOC. L'occasione è data dalla cena organizzata da
Graziano Manzato, presidente della sezione veneta della
FIC (Federazione Italiana Cuochi) al ristorante Antica
Postumia di Vedelago (TV) per festeggiare “la pioggia di
medaglie” vinte alle recenti olimpiadi di cucina di
Erfurt, in Germania. La Cantina Beato Bartolomeo, che ha
partecipato come sponsor tecnico alla kermesse tedesca,
sottoporrà all'attenta platea di chef il suo Vespaiolo
Spumante Extra Dry DOC servito come aperitivo.
La denominazione di origine controllata è
giunta con la modifica al disciplinare della DOC
Breganze del 1° agosto 2008, insieme ad altre variazioni
sulla composizione dei vini Breganze Rosso e Breganze
Bianco e all'introduzione in etichetta delle
denominazioni Merlot e Tai. Il Vespaiolo Spumante,
secondo la prescrizione del disciplinare, deve
presentare un titolo alcolometrico minimo di 11% vol e
zuccheri fino a 35 gr/l.
“Frutto di una felice intuizione
risalente già agli anni Sessanta – spiega Piergiorgio
Laverda, presidente della Cantina Beato Bartolomeo – il
Vespaiolo Spumante rappresenta un'efficace alternativa
'di territorio' per il mercato delle bollicine, che
proprio in questi ultimi anni sta conoscendo un
crescente interesse”.
La spiccata freschezza, propria
dell'autoctona vespaiola, insieme ad una piacevole
aromaticità che spazia tra le note fruttate e un
delicato floreale, ne fanno una piacevolissima proposta
alternativa a tante bollicine standardizzate.